Dall'Italia Piano d'azione del G7 contro i trafficanti di migranti

SDA

4.10.2024 - 17:49

Il padrone di casa, il ministro italiano degli Interni Matteo Piantedosi
Il padrone di casa, il ministro italiano degli Interni Matteo Piantedosi
KEYSTONE

Fanno profitti stimati per difetto in almeno 6,7 miliardi di dollari (5,7 miliardi di franchi al cambio attuale) l'anno, usando anche le reti sociali per vendere i loro «pacchetti di viaggio» che frequentemente si concludono in tragedie.

I ministri dell'interno del Gruppo dei sette (G7, di cui fanno parte Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), riuniti a Mirabella Eclano (Campania), terra del ministro italiano Matteo Piantedosi, sono determinati ad intensificare gli sforzi per contrastare i trafficanti di uomini ed hanno stilato un apposito piano d'azione.

Nella dichiarazione finale c'è spazio anche per l'impegno ad affrontare la minaccia del terrorismo «per proteggere la sicurezza e la libertà delle nostre società».

Armi, Fentanyl, attacchi terroristici

Ed ancora: occhi sull'Ucraina e sull'enorme quantità di armi in circolazione; attenzione alle campagne di influenza e disinformazione messe in campo innanzitutto dalla Russia; fermare la diffusione del Fentanyl (un analgesico all'origine di una crisi negli Usa) e delle altre droghe sintetiche.

I rischi di attacchi terroristici sono aumentati «notevolmente» in seguito all'azione del 7 ottobre 2023 del movimento islamista Hamas al potere a Gaza, si legge nella dichiarazione.

Sul fronte italiano ha rassicurato Piantedosi, «non ci sono rilievi di intelligence o di polizia che ci facciano pensare a qualcosa di particolare in vista della ricorrenza del 7 ottobre, ma c'è la massima precauzione ed il massimo innalzamento delle misure di sicurezza. I problemi principali sono di ordine pubblico, con la radicalizzazione delle discussioni e le manifestazioni».

Flusso di profughi dal Medio Oriente

Ed il Medio Oriente in fiamme sta creando anche un massiccio flusso di profughi, come ha evidenziato l'alto commissario dell'Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, che ha partecipato alla sessione finale del G7, quella dedicata proprio al tema migratorio.

«Ci sono – ha sottolineato Grandi – più di 120 milioni di persone che fuggono da guerre, persecuzioni, violenze di ogni tipo. Flussi complessi che creano sfide importanti per tutti i paesi del G7 e per altri, come quelli dell'Africa e del Medio Oriente, direttamente impattati».

Di questi movimenti approfittano i gruppi criminali che, ha evidenziato Piantedosi, «stanno lucrando immensi profitti, mettendo a repentaglio la vita dei migranti e violando le leggi previste dagli Stati per governare le politiche migratorie».

Il piano d'azione fondato su cinque pilastri

Rafforzamento delle capacità investigative e operative delle forze di polizia, anche attraverso l'avvio di azioni congiunte e la creazione di una rete di unità specializzate in crimini e indagini nel campo del traffico di migranti e della tratta di persone.

Rafforzamento della cooperazione internazionale, giudiziaria e di polizia; intensificazione della cooperazione con i paesi terzi di origine e di transito dei flussi migratori irregolari; sviluppo e promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione; implementazione del monitoraggio dei flussi in modo da anticipare le tendenze.

Una particolare attenzione, ha osservato il titolare del Ministero dell'interno italiano, «dovrà essere dedicata alla dimensione virtuale perché i servizi offerti dai trafficanti sono sempre più spesso pubblicizzati sui social media. Motivo per cui sarà fondamentale la collaborazione con i principali internet provider».

Centro per migranti in Albania

C'è stato spazio poi per parlare dei centri per migranti che l'Italia si prepara ad aprire in Albania, entro la fine di ottobre. Il progetto, ha assicurato Piantedosi, «è stato guardato da tutti con grande interesse» al «G7 interni».

È, ha precisato, «un piano diverso da quello della Gran Bretagna in Ruanda. La nostra iniziativa è attuata nel pieno rispetto dei diritti e delle regole europee». Ci sarà anche l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) a monitorare.

«Siamo pronti a farlo con trasparenza ed assoluta indipendenza», ha affermato l'alto commissario Grandi, aggiungendo che «il governo (di Roma) ci ha chiesto di verificare che questa operazione albanese sia conforme al diritto internazionale. Potrò dire se lo sarà o no quando l'operazione avrà luogo». Tra pochi giorni, dunque.

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