G7 in Italia Il turismo è stato messo per la prima volta al centro delle economie dei grandi

SDA

15.11.2024 - 19:58

I Paesi membri del G7  hanno accolto il 43% degli arrivi turistici globali nel 2023.
I Paesi membri del G7  hanno accolto il 43% degli arrivi turistici globali nel 2023.
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«Il turismo è un veicolo di pace e ha bisogno di pace per prosperare». In un mondo insanguinato da conflitti e tensioni geopolitiche, basterebbe questa considerazione scritta nelle premesse del documento finale adottato dai sette paesi altamente industrializzati (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, cui si aggiunge l'Unione Europea) alla fine del primo G7 sul turismo.

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Ma il turismo è anche un formidabile «motore di prosperità economica, occupazione e benessere» e molto altro.

E se i membri del G7, riunitisi a Firenze dall'altro ieri a oggi sotto la presidenza italiana, hanno accolto il 43% degli arrivi turistici globali nel 2023 e rappresentano il 41% dei turisti in partenza verso destinazioni in tutto il mondo, i benefici del turismo vanno estesi a sempre più luoghi del mondo e per questo nel capoluogo toscano sono arrivati anche i rappresentanti dell'Organizzazione mondiale del turismo (UN Tourism), di quella per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e dei Paesi Outreach (Brasile, Egitto, India, Arabia Saudita).

«Se il turismo è stato messo per la prima volta al centro delle economie del G7 – dice con orgoglio nella conferenza finale la ministra italiana del turismo Daniela Santanchè – è merito dell'Italia, è una vittoria tutta italiana, una pietra miliare. Adesso non si può più tornare indietro. Anzi, dobbiamo guardare avanti, al futuro, e lo testimonia anche il primo documento adottato dai governi del G7 su turismo e intelligenza artificiale».

Il turismo è il nuovo Rinascimento

Allo stesso modo, nella prima giornata, accogliendo i colleghi aveva spiegato: «Come il Rinascimento fu un momento di rinascita e innovazione anche il turismo è chiamato a un profondo rinnovamento che guardi al futuro, ma senza dimenticare le radici storiche e culturali che lo uniscono».

Raccontando ciò che è accaduto a porte chiuse la ministra spiega: «Ognuno ha dato degli spunti interessanti su cui riflettere nei prossimi incontri, nessuno ha fatto interventi banali, credetemi sono stati due giorni di ascolto e confronto. Abbiamo messo a terra davvero argomenti importanti e tutti hanno dato contributi di cui faremo tesoro per il nostro lavoro per mettere in piedi nuove azioni per potere non subire il turismo come è stato fatto finora ma per gestirlo. La gestione dei flussi – sottolinea – fa la differenza su quello che alcuni chiamano 'troppo turismo'».

E per togliere ogni dubbio sul da farsi rincara la dose: «Se qualcuno pensa che il turismo sia troppo o una minaccia vorrei ricordare la pandemia e la desolazione perché il mondo era chiuso».

Sostenibilità economica, sociale e ambientale

Punti cardine del documento finale sono «la sostenibilità economica, sociale e ambientale» e «il riconoscimento del capitale umano come la risorsa più preziosa nell'ecosistema del turismo», con professioni che richiedono competenze tecniche e trasversali, come comunicazione e flessibilità, nonché il miglioramento della formazione della forza lavoro, con un focus su competenze legate al turismo sostenibile e alle nuove tecnologie».

Al centro dell'agenda anche l'adozione dell'intelligenza artificiale, intesa come vettore fondamentale per lo sviluppo del turismo in direzione dell'innovazione e della sostenibilità, senza trascurare la sicurezza informatica e la protezione dei dati, prevenendo abusi come le recensioni false, deepfake (tecnica usata per creare falsi video) o manipolazioni dei consumatori.

I paesi del G7 nel documento finale si impegnano anche «a integrare ulteriormente i diritti delle persone con disabilità in tutte le agende politiche» e considerando le esigenze di una società che invecchia, riconosce «la necessità, così come l'opportunità economica, di abbracciare i principi di accessibilità e progettazione universale».