Proteste in Iran La sorella di Khamenei: «Che il popolo vinca contro la tirannia»

SDA

7.12.2022 - 12:34

Badri Khamenei critica il fratello, la Guida suprema della Repubblica islamica Ali Khamenei (nella foto), affermando che "il regime della Repubblica islamica non ha portato altro che sofferenza e oppressione per l'Iran e gli iraniani".
Badri Khamenei critica il fratello, la Guida suprema della Repubblica islamica Ali Khamenei (nella foto), affermando che "il regime della Repubblica islamica non ha portato altro che sofferenza e oppressione per l'Iran e gli iraniani".
Keystone

Badri Hossein Khamenei, la sorella della Guida suprema della Repubblica islamica Ali Khamenei, ha pubblicato una lettera in cui si augura «presto la vittoria del popolo e il rovesciamento di questa tirannia al potere».

Nella lettera pubblicata sull'account Twitter di suo figlio e rilanciata da alcuni media, Badri Khamenei critica il fratello affermando che «il regime della Repubblica islamica non ha portato altro che sofferenza e oppressione per l'Iran e gli iraniani. Il popolo dell'Iran merita libertà e prosperità e la loro insurrezione è legittima e necessaria per ottenere i loro diritti».

Anche la figlia di Badri Khamenei, Farideh, aveva sostenuto le proteste in corso e per questo motivo è stata arrestata e si trova nel carcere di Evin a Teheran, mentre suo padre, il predicatore Ali Moradkhani Tehrani, è recentemente morto agli arresti domiciliari, situazione in cui si trovava per aver espresso critiche contro la Repubblica islamica.

Nella lettera Badri Khamenei si dissocia dalle «atrocità» commesse dal fratello e invita le Guardie della rivoluzione ad «abbandonare le armi il prima possibile e ad unirsi al popolo prima che sia troppo tardi».

La Guida suprema Ali Khamenei «non ascolta la voce del popolo iraniano e al contrario ritiene che la voce del popolo sia quella dei suoi mercenari», si legge nel testo dove Badri Khamenei esprime «simpatia per tutte le madri che hanno perso i loro figli negli ultimi quarant'anni e sono state sottoposte alle atrocità, alla tirannia e alle bugie del regime della Repubblica islamica, dal periodo di» Ruhollah «Khomeini fino all'attuale califfato oppressivo di Ali Khamenei», si legge nella lettera, scritta a Teheran ma pubblicata dal figlio Moradkhani, che vive in Francia.