La testimonianza Il terrore di Hamas in Israele: «Ho detto a mio marito che ci avrebbe dovuto sparare»

aru

29.10.2023

Molti kibbutz sono stati saccheggiati e gravemente danneggiati negli attacchi di Hamas contro Israele: ecco una foto dal kibbutz Kfar Azza.
Molti kibbutz sono stati saccheggiati e gravemente danneggiati negli attacchi di Hamas contro Israele: ecco una foto dal kibbutz Kfar Azza.
KEYSTONE

Nell'attacco del 7 ottobre, circondata dai terroristi di Hamas, una coppia sposata prende una decisione difficile per la propria famiglia. Piuttosto che morire per mano degli estremisti islamici, o peggio essere rapiti, la moglie intima al marito di sparare a lei e ai loro due figli. Fortunatamente, non sono dovuti arrivare a tanto.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Il 7 ottobre il Kibbutz Nir Oz è stato attaccato dai terroristi di Hamas.
  • Anche la famiglia di Natalie e Shay vive in questo luogo. Shay prende una pistola per difendersi. Natalie fugge al rifugio con i bambini.
  • Ma nel momento in cui la situazione sembra disperata, la coppia rischiare di prendere una decisione estrema.

Il 7 ottobre i terroristi di Hamas hanno attaccato il Kibbutz Nir Oz e hanno sorpreso una giovane famiglia. I 37enni Natalie e suo marito Shay si nascondono con i figli Negev (7) e Rotem (6) nel rifugio adiacente alla stanza della figlia.

Stando a quanto scrive il «Bild», per prima cosa, il marito esce dal nascondiglio e ha uno scontro a fuoco con i terroristi. Dopo 40 minuti torna al rifugio. E la moglie gli dice che sarebbe rimasta vedova e che i bambini sarebbero cresciuti senza il padre se fosse uscito di nuovo allo scoperto.

L’aria condizionata non funziona, l’aria nel rifugio è insopportabilmente calda. Shay sorveglia la porta con il fucile in mano.

La coppia realizza che deve prendere una decisione

I terroristi sparano alla porta del bunker. A Natalie e Shay diventa chiaro che devono prendere una decisione.

«Ho chiesto a mio marito in inglese e con molta calma se avesse ancora dei proiettili nella pistola», racconta la donna al giornale. Poi ordina al marito: «"Se non riusciamo a tenerli lontani, prendi la pistola e spara a noi e poi a te, è meglio così". È rimasto in silenzio per alcuni minuti e poi ha detto di "si"», dice Natalie.

La donna ha preso questa decisione perché non voleva che i suoi figli soffrissero o venissero rapiti a Gaza. Avvolge i figli negli asciugamani e li consola che sarebbero rimasti tutti insieme. Tuttavia, non sono dovuti arrivare a un atto così estremo.

Due uomini e una donna si sono infatti «limitati» a saccheggiare l'appartamento della famiglia. Anche la loro carta di credito è stata rubata. Ma alla fine i soldati israeliani riescono a liberare la famiglia.