Manca poco a raggiungere Julen, il bimbo di due anni caduto in un pozzo a Totalàn, nei dintorni di Malaga il 13 gennaio.
Ma le squadre di soccorso lavorano con estrema lentezza per le difficoltà dovute al terreno duro e in alcuni tratti roccioso. Sono stati scavati 3,15 dei 3,8 metri del tunnel che serve a raggiungere il punto dove presumibilmente si trova il piccolo, ma non è chiaro quanto tempo ci vorrà ancora per completare il tratto che collega il pozzo parallelo già ultimato a quello dove è precipitato Julen.
Usata anche della dinamite
Il portavoce della Guardia Civil Jorge Martin ha spiegato che per aprire un varco in alcune zone rocciose è stato necessario far brillare quattro micro cariche di dinamite e che ogni esplosione ha bisogno di almeno un'ora e mezzo di preparazione e di un'altra mezzora per garantire il ricambio d'aria in modo da consentire la discesa dei soccorritori: otto minatori arrivati dalle Asturie che comunque devono lavorare con le bombole di ossigeno.
La perforazione della galleria è la parte più pericolosa dell'operazione di recupero e Martin non ha fatto previsioni sui tempi limitandosi a constatare che "La montagna comanda sul nostro lavoro".
Speranze quasi nulle
Due giorni fa era stato completato il tunnel verticale parallelo a quello dove si trova il bimbo e rivestito di tubi d'acciaio per evitare le frane e agevolare le operazioni di recupero. La Spagna rimane con il fiato sospeso, ma le speranze di trovare il piccolo in vita sono praticamente nulle anche se nessuno ha azzardato pubblicamente ipotesi.
L'angoscia è divenuta intollerabile per papà Josè e mamma Vicky che hanno già perduto due anni fa il primogenito, Oliver, colpito da un infarto mentre giocava in spiaggia. E resta il fatto che si procede a tentoni perché la posizione del bambino non è mai stata localizzata con certezza.
Si continua a scavare anche di notte
Per di più i minatori sono sotto tensione per "l'attenzione mediatica", ha detto Juan Lopez-Escobar, delegato del Collegio degli ingegneri minerari del Sud a Malaga.
A Totalàn si continua comunque a lavorare senza sosta. Al calar del sole sono stati accesi i riflettori e non è escluso che in nottata si arrivi finalmente a Julen.