USA 2020Biden: «Il lavoro comincia ora», quattro le priorità, tra cui il clima
ATS
9.11.2020 - 08:00
«Il lavoro comincia adesso», avvisa la campagna di Joe Biden promettendo «un nuovo inizio» per l'America, nel segno dell'unità e della riconciliazione.
Una ripartenza ostacolata però da Donald Trump, che per ora non ha nessuna intenzione di riconoscere la sconfitta e insiste sulla battaglia contro i «voti illegali» arrivati dopo l'Election day, nonostante il pressing di Melania (al di là del tweet ufficiale per sostenere il marito) e del genero Jared Kushner affinché accetti la sconfitta e chiami l'avversario.
Ma Biden tira comunque dritto per la sua strada e domenica si è messo subito all'opera con il suo staff, dopo la messa domenicale nella chiesetta vicino casa e la visita alle tombe della sua prima moglie Neilia e della loro figlia Naomi, morte in un incidente d'auto, nonché del figlio Beau, ucciso da un cancro nel 2015.
A partire dalla nomina lunedì di una task force di esperti per varare il piano contro la pandemia sin dal giorno del suo insediamento. La vice campaign manager Kate Bedingfield ha fatto sapere che sarà guidata dall'ex «surgeon general» Vivek Murthy e dall'ex capo della Food and Drug Administration (Fda) David Kessler.
In cima all'agenda ci sono poi la ripresa dell'economia, la sanità, la giustizia razziale. E il clima. I media americani hanno anticipato che Biden, una volta insediato alla Casa Bianca il 20 gennaio, ha in programma di firmare immediatamente una serie di ordini esecutivi per rovesciare alcune delle decisioni chiave del suo predecessore.
Tra i primi il rientro degli Usa nell'accordo di Parigi sul clima e nell'Organizzazione mondiale della sanità. Abolirà poi il bando sull'immigrazione dai Paesi musulmani e ripristinerà il programma proteggere i Dreamer. Insomma, cancellerà gran parte dell'agenda di Trump.
Due grandi ostacoli sulla strada di Biden
Come tutti i presidenti appena insediati, Biden vuole dare subito un segnale forte per «restituire l'anima» ad un Paese che ha conquistato con un voto popolare senza precedenti, e che si sta rivelando superiore alle attese: oltre 75 milioni di preferenze, oltre 4 milioni in più di Trump.
Ma sulla sua strada restano due grossi ostacoli: da un lato i repubblicani, proiettati a mantenere il controllo del Senato e ad aumentare la minoranza alla Camera; dall'altro la sinistra del partito democratico, che teme un governo troppo moderato. La giovane pasionaria Alexandria Ocasio-Cortez ha già lanciato il suo avvertimento sul rischio di perdere malamente le elezioni di Midterm del 2022.
Biden: «Dobbiamo curare le ferite»
Per questo «Joe» nel suo messaggio da vincitore ha puntato sull'unità e sulla collaborazione bipartisan, rivolgendosi chiaramente al Grand Old Party. «Lasciamo che questa cupa era di demonizzazione in America finisca, qui ed ora», «adesso è il tempo di riconciliarsi e di guarire le ferite del Paese», ha esortato davanti ad una gigantesca bandiera americana e ad alcune migliaia di fan con mascherina all'esterno del Chase center di Wilmington.
«Ho corso come democratico ma sarò il presidente di tutti, un presidente che non cerca di dividere ma di unire. Non ci sono Stati rossi e Stati blu, ma gli Stati Uniti d'America».
Biden ha citato solo una volta Trump, per rivolgersi a chi lo ha votato ed ora è deluso. Ma ne ha approfittato per lanciare un appello a mettere da parte la «retorica aspra», ad «abbassare la temperatura», a «guardarci e ascoltarci reciprocamente», «smettendo di trattare i nostri oppositori come nemici».
Harris: «Sono la prima ma non sarò l'ultima vicepresidente donna»
Ad introdurre Biden era stata la Harris, vestita tutta di bianco, un omaggio alle suffragette e alla loro battaglia per il voto femminile che ha ricordato nel suo potente intervento. «La democrazia non è uno stato ma un'azione, non è una cosa garantita per sempre», ha esordito, citando il leader della lotta per i diritti civili John Lewis. «Con il vostro voto avete mandato un messaggio chiaro, avete scelto la speranza, l'unità, la decenza, la scienza e la verità», ha proseguito, insistendo anche lei sulla necessità di unità.
Ma il passaggio più applaudito è stato quando ha ricordato di essere arrivata alla vicepresidenza «sulle spalle» di tutte le donne che hanno combattuto per il diritto di voto. «Joe ha avuto l'audacia di rompere una delle maggiori barriere nel nostro Paese ma se sarò la prima donna in questo incarico non sarò l'ultima», ha promesso, celebrando l'America come il Paese «delle possibilità», del «sogno con ambizione».
Finale con tutte e due le famiglie sul palco e fuochi d'artificio che hanno riprodotto i nomi di Biden come 46/mo presidente eletto e quello della Harris come «VP elected», con la mappa degli Usa e il brano musicale «Simply the best». «Joe Joe», «US, US» il grido della folla.