Presidenziali 2020Elezioni statunitensi: ecco chi può battere Donald Trump a colpo sicuro
Philipp Dahm
8.7.2019
«Potrà farcela soltanto uno», ricorda la saga cinematografica «Highlander». Vale anche per i democratici statunitensi che vogliono tentare di battere Donald Trump alle elezioni del 2020: una sola persona potrebbe riuscire nell’impresa, secondo Bill Maher.
A volte non scegliamo la storia, ma è la storia che sceglie noi, spiega Bill Maher. Come due mesi fa, quando il procuratore speciale è stato incaricato di rimettere le cose a posto di fronte ad un Senato di «yes men» e a un procuratore generale «accondiscendente».
«[Robert] Mueller ha ascoltato la chiamata della storia. Ma l’ha inviata direttamente sulla segreteria telefonica», afferma il presentatore di «Real Time» per introdurre la sua tesi.
«Penso che la storia abbia scelto un’altra persona per le prossime elezioni. Come Robert Mueller, possiede competenze uniche che le permettono di assumersi il compito di battere Donald Trump. Per un capriccio del destino, soltanto lei è dotata di tutte le qualità e soltanto lei può essere la risposta alla domanda seguente: chi hanno a disposizione i democratici per battere a colpo sicuro Donald Trump?».
Benché Bill Maher sia un sostenitore dichiarato dei democratici, i principali candidati del partito al momento non lo convincono. Se si affida il volante a Joe Biden, rischia di finire contro un muro, secondo Maher, il quale ritiene che il suo appeal nei confronti dei giovani sia pari a quello di una macchina da scrivere.
Bill Maher trova Elizabeth Warren simpatica. Tuttavia, «è una donna plurisillaba in un Paese monosillabo. Molti statunitensi vedono una donna con molti progetti, che sembra sapere tutto e che chiede cambiamenti. E si dicono: “Io ho già una moglie”».
Quando a Bernie Sanders, il suo anno di nascita lo rende uno di quei candidati che hanno il numero del cardiologo tra i preferiti sul proprio cellulare, spiega Bill Maher. «Mi piace anche il sindaco Pete [Buttigieg], ma ci dobbiamo porre una domanda: gli Stati Uniti sono pronti ad essere guidati da un adolescente gay? Ha 37 anni e ne dimostra 27. È il solo veterano dell’Afghanistan ad essere tornato ringiovanito. Se facesse i porta a porta durante la campagna elettorale, nessuno gli aprirebbe perché lo prenderebbero per un mormone».
No, nessuno vincerebbe a colpo sicuro tra questi candidati, secondo Bill Maher. Ma una sera – racconta – mentre prendeva le sue medicine, un nome gli è improvvisamente venuto in mente. «La sola persona che può vincere a colpo sicuro è Oprah Winfrey».
Come ha fatto il comico a pensare a questa presentatrice televisiva, della quale non è neppure «fan» e che in altre occasioni gli ha anche sottratto dell’audience? Quali criteri essenziali vanta la miliardaria che altri non hanno?
In primo luogo, è fondamentale mobilitare la base afro-americana. Secondo lui, le cifre dei sondaggi tra gli elettori neri esploderebbero grazie al fatto che Oprah vanta la popolarità di una Kardashian. In secondo luogo, la maggioranza degli elettori è composta da donne e l’elettorato democratico è al 58% femminile. Oprah potrebbe mobilitarle? Bill Maher sorride: «Le donne amano Oprah più ancora di quei negozi che vendono solo macaron». Ma c’è un terzo argomento a favore della presentatrice di 65 anni: non spaventa gli uomini bianchi.
«Non si deve mai sottovalutare il potere che conferisce il fatto di occupare i salotti delle famiglie da parecchi decenni. È ciò che ha permesso a Trump di essere eletto […]. I bianchi forse non amano Oprah, ma lei resta familiare e “comoda” come un pantaloncino con l’elastico».
Occorre essere una celebrità per sopravvivere nella politica statunitense moderna, spiega. È così che la scimmia Bonzo è arrivata alla Casa Bianca. O forse era Ronald Reagan, suo partner umano nel film «Bedtime for Bonzo»?
Bill Maher precisa anche che non approva questa situazione e che le cose dovrebbero essere diverse in politica. Detto ciò, «viviamo ormai ufficialmente nella società post-culturale, post-verità e dipendente dalle star». Il suo triste pronostico è perciò il seguente: «Sarà la campagna elettorale più sporca della storia».
I late shows negli Stati Uniti: capire l’America
50 Stati, 330 milioni di abitanti e ancora più opinioni: come «comprendere l’America»? Per mantenere uno sguardo d’insieme senza perdersi, occorre un faro. Le star dei late shows offrono probabilmente il miglior aiuto per la navigazione: si tratta di pefetti “piloti” , che esplorano in modo impeccabile i bassifondi del Paese e della sua popolazione. E che sono sfruttati dal nostro autore Philipp Dahm come bussole per comprendere l’umore degli statunitensi.
Donald Trump è uno dei rari capi di Stato che quotidianamente riempie le prime pagine dei quotidiani. Noto per il suo anticonformismo, il presidente americano è anche un fervente adepto dei tweet. Bluewin torna sui suoi dieci passi falsi più imbarazzanti.
Immagine: Jeff J. Mitchell / Getty Images
La stretta di mano di Donald Trump è ormai famosa. L'accoglienza riservata al primo ministro giapponese Shinzo Abe non si dimenticherà. Nel corso di 19 lunghi secondi, Trump ha scosso vigorosamente la mano del lader nipponico. Quest'ultimo, visibilmente infastidito, si è guardato attorno come se cercasse aiuto.
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La cancelliera tedesca Angela Merkel ha forse avuto fortuna, dal momento che Trump si è rifiutato di stringerle la mano nel corso della prima visita alla Casa Bianca, malgrado l'insistenza dei giornalisti. La Merkel si è di conseguenza rivolta educatamente al presidente americano: «Vuole che ci stringiamo la mano?». Ma la domanda non ha sortito effetto. Il mondo intero si è chiesto se Trump avesse avuto un momento di sbandamento o se avesse al contrario rifiutato intenzionalmente la stretta di mano.
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Possiamo affermare che il matrimonio tra Melania e Donald Trump è un successo? Se ci si basa su un siparietto osservato nel corso del giuramento del presidente, decisamente no. Trump si è rivolto brevemente verso la consorte, che le ha risposto con un sorriso di circostanza. Ma non appena il presidente si è voltato dall'altra parte, l'espressione di Melania è cambiata radicalmente, lasciando spazio ad un volto triste e rassegnato. Sembrerebbe che non si tratti di grande amore...
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Anche se il presidente francese Macron e Trump sono distanti anni luce politicamente, c'è feeling tra i due. Il presidente americano aprezza il collega e non esita a dimostraglielo, a modo suo, nel corso di una visita ufficiale. Di fronte ai giornalisti presenti, Trump ha cominciato a spolverare la giacca del suo invitato, ritenendo il caso di aggiungere: «Dobbiamo far sì che sia impeccabile». Una strana scena, che ha suscitato numerosi commenti.
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Prima dell'episodio della giacca, Trump aveva già posto Macron in imbarazzo. Nel giugno 2017, nel corso di una visita a Parigi, il presidente americano aveva prima osservato con insistenza la moglie Brigitte, all'epoca 64enne, quindi aveva affermato ad alta voce, davanti alle telecamere, che la donna appariva «incredibilmente ben conservata». Non molto diplomatico tutto ciò...
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Ci vollero due settimane di attesa prima che Trump decidesse di recarsi sull'isola devastata di Porto Rico, nei Caraibi, dopo il passaggio dell'uragano Maria. Là, si è mostrato all'ascolto e vicinio alla popolazione. Recitando la parte del buon Samaritano arrivato per dare aiuto in una situazione di emergenza, Donald Trump ha partecipato ad una distribuzione di prodotti di prima necessità. Nel corso della quale ha lanciato dei rotoli di carta da cucina ad una folla visibilmente perplessa.
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Il temperamento esplosivo di Trump e la sua mancanza di attenzione ai dettagli sono evidenti anche nei suoi celebri tweet. I suoi errori di grammatica hanno fatto ridere il mondo intero. Nel maggio 2017, in piena notte, il presidente ha twittato la parola «covfefe», suscitando parecchie domande...
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Per due ore, alcuna correzione. Trump probabilmente dormiva, così come i membri dell'ufficio stampa della Casa Bianca. La mattina successiva, sul presto, è un Trump particolarmente ironico che con un altro tweet chiede: «Who can figure out the true meaning of "covfefe"??? Enjoy!». Ovvero: «Chi troverà il vero significato di "covfefe"? Divertitevi!».
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Molte persone hanno assistito all'investitura di Donald Trump. Meno però rispetto alla cerimonia del suo predecessore Barack Obama, come si può osservare dalle fotografie aeree scattate nelle due occasioni. Ma perché mettere in discussione la realtà se non è necessario? Trump e la sua squadra di comunicazione hanno lasciato intendere che nessuno prima di lui avesse riunito una folla simile nel corso di una cerimonia di investitura.
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Nel mese di maggio del 2017, nel corso di una riunione dei capi di Stato presso la sede della Nato a Bruxelles, Trump ha spostato senza farsi problemi il primo ministro del Montenegro, Dusko Markovic, per porsi in prima fila. Un grande classico del presidente americano.
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Le situazioni imbarazzanti hanno cominciato a presentarsi d'altra parte ben prima che Trump diventasse presidente degli Stati Uniti. La lista di gaffe verbali è lunghissima. Nel corso della campagna per le elezioni del 2016 è trapelata la registrazione di un colloquio tra il miliardario e un giornalista, datato 2005...
Immagine: Sean Gallup / Getty Images
«Grab them by the pussy. And then you can do anything», dichiarava allora Trump al reporter, vantandosi di essere «un grande conquistatore» di donne. La traduzione della frase: «Afferratele per i genitali e potrete fare tutto ciò che volete». Il futuro presidente degli Stati Uniti aveva all'epoca 59 anni. No comment.
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