A processo in FranciaParla l'avvocata che difende lo stupratore di Mazan: «Non è un mostro»
Samuel Walder
18.9.2024
In questa intervista Béatrice Zavarro, al momento la più nota avvocata della difesa francese, parla del suo cliente Dominique Pélicot, l'uomo che ha stuprato e fatto violentare la sua ex moglie per 10 anni, ora a processo in Francia. Per la giurista una cosa è chiara: ogni persona merita un procedimento equo.
Samuel Walder
18.09.2024, 10:55
23.09.2024, 13:35
Samuel Walder
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L'avvocata francese Béatrice Zavarro difende Dominique Pélicot, l'uomo che ha abusato per anni della moglie e l'ha fatta violentare da altri uomini.
Zavarro sottolinea che Pélicot ha commesso atti mostruosi, ma non lo vede come un mostro.
L'avvocata difenditrice ritiene che tutti meritino un processo adeguato ed equo.
Béatrice Zavarro è probabilmente l'avvocata della difesa più famosa in Francia in questo momento. La si può vedere ovunque nei media con i suoi caratteristici occhiali rossi. La donna rappresenta Dominique Pélicot.
L'uomo che ha drogato e violentato la moglie per dieci anni. Quando la donna era incosciente, l'imputato assisteva al suo stupro da parte di oltre 90 uomini sconosciuti e filmava gli atti.
Ma come mai l'avvocata si occupa del caso del secolo? Lo ha raccontato in un'intervista allo «20 Minuten»: «Mi ha scritto una lettera e io sono andata a trovarlo in prigione. Lì abbiamo parlato del suo dossier».
La giurista non ha avuto dubbi: «Ci ho pensato e lui si è fidato di me. Quando ho parlato con lui, è stato spontaneo e onesto su tutto. È stato allora che ho accettato di difenderlo. Ho trovato interessante rappresentarlo».
«Non è un mostro»
Il colpevole viene etichettato come «mostro» dai media e dall'opinione pubblica, ma Zavarro ha un'opinione diversa: «Rappresento un uomo che ha commesso atti mostruosi. Ma non rappresento un mostro». Pélicot rimane un essere umano con un passato e una vita caotica.
L'avvocata non vuole relativizzare nulla: «Siamo tutti uomini e donne, e alcuni hanno difetti e deviazioni, ma rimaniamo umani nonostante tutto. Ha fatto qualcosa di brutto, questo è innegabile, ma non è un mostro».
Il colpevole non nega nulla e ammette tutti i reati di cui è accusato. Zavarro afferma che non si tratta di una strategia di difesa: «Ha ammesso tutto fin dall'inizio. Questo dimostra la sua spontaneità. Sta dicendo la sua verità».
E si pente completamente delle sue azioni. «È infinitamente dispiaciuto di aver commesso questi reati. E non lo dico solo perché sono il suo avvocato. Quest'uomo ha anche perso tutto».
«20 Minuten» ha chiesto se questo non sia dovuto al vittimismo, ma l'avvocata risponde negativamente: «Se partiamo dal presupposto che è coinvolto nelle cose di cui siamo a conoscenza, allora non otterrà alcuna empatia. La gente non penserà mai che è simpatico, che è un brav'uomo. Non si potrà mai pensare che quest'uomo ami la sua famiglia».
Il colpevole pensa alla sua famiglia
Zavarro afferma però che è vero il contrario. L'imputato cerca sempre di proteggere gli interessi della famiglia. «Non è intrappolato in questa prospettiva di ego, non pensa prima a se stesso. Pensa prima di tutto alla sua famiglia e a sua moglie e rimpiange le cose che le ha fatto».
Gli spettatori, i media e la popolazione francese si pongono una domanda: come può un avvocato difendere qualcuno che ha fatto cose così terribili?
Zavarro risponde in modo riflessivo: «Non sono io a giudicare. Quello che ha fatto è mostruoso, lo penso, ma i miei sentimenti di donna non interessano a nessuno. Non sono qui nemmeno come donna, lo rappresento come avvocato, come suo difensore».
L'avvocata è convinta che ogni persona meriti una difesa adeguata e un processo giusto: «Siamo in Francia, tutti hanno diritto a un processo equo, non siamo in un Paese in cui la sentenza viene emessa in pochi minuti».
«Non è facile difendere il marito più odiato della nazione»
Tuttavia non è così semplice: «Di certo non è facile difendere il marito più odiato della nazione in questo momento. Attualmente sto semplicemente cercando di compiere al meglio le mie responsabilità di difensore in questo caso. Tutto il resto verrà dopo».
Zavarro stessa non è mai stata bersaglio di commenti, telefonate o e-mail odiose, ma la gente le chiede come faccia a fare questo lavoro. La giurista risponde che fa solo il suo lavoro: «Ho scelto questo lavoro e lo faccio al meglio delle mie capacità».
Inoltre in tutto il Paese ci sono persone che hanno fatto cose brutte e anche loro hanno bisogno di un avvocato. «Può aver fatto cose un po' peggiori, più anormali, ma rimane un essere umano che ha diritto a una difesa adeguata», conclude Zavarro.