Coronavirus È morto il direttore dell'ospedale di Wuhan

ATS / sam

17.2.2020

Immagine d'illustrazione
Immagine d'illustrazione
Keystone

Il capo dell'ospedale di Wuhan è morto oggi, ucciso dal coronavirus. Lo riportano i media internazionali.

Liu Zhiming - questo il suo nome - dirigeva il Wuchang Hospital. Venerdì scorso un infermiere di 59 anni dello stesso nosocomio era deceduto a causa del Covid-19.

Prima ancora, a fare la stessa fine era stato il medico eroe che per primo diede l'allarme, ma non fu ascoltato.

Oms, i contagi sono in calo ma serve ancora prudenza

L'annuncio arriva nel giorno in cui l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha affermato di vedere segnali incoraggianti sull'epidemia, invitando però alla prudenza. 

I dati, ha spiegato il numero uno dell'agenzia di Ginevra, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sembrano mostrare «un calo di nuovi contagi, ma questo trend va interpretato con molta cautela perché può cambiare: è presto per dire se questo andamento in calo continuerà. Ogni scenario resta aperto», ha aggiunto, mentre una delegazione di esperti dell'OMS è a Pechino per una missione di collaborazione e approfondimento con la parte cinese.

Il coronavirus «può essere prevenuto ed è curabile», ha chiarito da parte sua Guo Yanhong, funzionario dell'amministrazione ospedaliera della Commissione sanitaria nazionale, nel briefing quotidiano di Pechino sull'epidemia. L'ottimismo si basa sui 115 nuovi casi accertati domenica su scala nazionale (al netto dell'Hubei, epicentro dell'epidemia), in calo per il 13esimo giorno di fila, mentre i guariti sono saliti a 11'145 (+1.720 solo ieri).

La Cina ha riportato finora 70'635 casi di contagio accertati e 1'772 morti, secondo gli ultimi aggiornamenti forniti all'Oms. E i prossimi giorni saranno i più delicati e importanti per capire se l'epidemia avrà raggiunto il picco.

Verso il bando del commercio illegale di animali selvatici?

La valutazione, come riferito all'agenzia di stampa italiana Ansa, peserà sulla decisione di tenere o meno la plenaria delle sue assemblee del Parlamento, in un rarissima mossa destinata a sconvolgere l'agenda politica di Pechino.

Il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, presieduto da Li Zhanshu, ha annunciato che terrà il 24 febbraio il dibattito sul rinvio dell'assemblea legislativa che si riunisce ogni anno il 5 marzo dal 1998. Nella stessa occasione sarà esaminata «una bozza di decisione sul bando del commercio illegale di animali selvatici e l'eliminazione delle cattive abitudini di mangiare animali selvatici a tutela della salute e della sicurezza della vita delle persone».

Il coronavirus si ritiene sia stato sviluppato da pangolini o pipistrelli.

Il Comitato nazionale della Conferenza consultiva del popolo cinese, la seconda delle due sessioni, dovrebbe rinviare di riflesso la sua plenaria, prevista per il 3 marzo.

Il Partito comunista ha vietato le riunioni di massa

Sono oltre 3'000 i parlamentari di livello locale e i militari coinvolti nei lavori, insieme ad altri 2'000 delegati del mondo degli affari e di varie organizzazioni, tra cui accademici, sportivi, scienziati e prelati della Chiesa cattolica patriottica.

Ma il Partito comunista ha vietato le riunioni di massa, possibile occasione di contagio dell'epidemia. Mentre nel vicino Giappone il coronavirus ha fatto saltare le celebrazioni per il 60esimo compleanno del nuovo imperatore Naruhito, previste nel fine settimana.

Toyota, Honda, Nissan e Mazda hanno intanto riavviato parzialmente gli impianti in Cina bloccati per l'epidemia. La Banca centrale cinese ha infine immesso liquidità con una linea di credito a un anno da 200 miliardi di yuan (Mlf), 30 miliardi di dollari, al tasso del 3,15%, dal precedente 3,25%.

Virus comparso a novembre-dicembre

Intanto è stato dichiarato che il nuovo coronavirus SarsCoV2 è comparso fra novembre e dicembre: lo indica l'aggiornamento del suo albero genealogico, basato sui dati contenuti in una delle grandi banche dati internazionali in cui vengono depositate le mappe genetiche del virus da tutti i Paesi nei quali sta circolando.

L'analisi è disponibile online e liberamente accessibile sul sito del progetto Nextstrain, dedicato all'analisi genetica dei nuovi organismi patogeni.

Il sito ha rintracciato otto principali gruppi di mutazioni che riportano a un progenitore comune, probabilmente comparso fra novembre e dicembre. Vale a dire che in quel periodo il nuovo virus avrebbe imparato ad aggredire l'organismo umano e risalirebbero ad allora le prime infezioni nell'uomo, seguite a breve dalla trasmissione del virus uomo-uomo.

La mappa aggiornata conferma inoltre la stretta parentela del nuovo coronavirus con il virus della Sars che aveva colpito nel 2002-2003 e conferma inoltre che entrambi appartengono alla grande famiglia dei betacoronavirus.

Le immagini del giorno

Tornare alla home page