Guerra Dopo la tentata rivolta Putin distrugge l'impero mediatico di Prigozhin

Di Philipp Dahm

6.7.2023

Yevgeny Prigozhin, (a sinistra) e il presidente russo Vladimir Putin in una foto del 2010.
Yevgeny Prigozhin, (a sinistra) e il presidente russo Vladimir Putin in una foto del 2010.
AP

Fabbrica di troll, portali di notizie e gruppi Telegram: con il suo «Patriot Media Group», Yevgeny Prigozhin ha influenzato il web. Dopo la sua rivolta e quella dei suoi mercenari Wagner, tutto questo è finito. E ora a capo del potente impero c'è l'amante di Vladimir Putin.

Di Philipp Dahm

Fai fretta? blue News riassume per te:

  • Il «Patriot Media Group» di Yevgeny Prigozhin comprende siti web di notizie, un'agenzia di stampa, una fabbrica di troll e vari canali Telegram.
  • I media sono rimasti in silenzio dopo la rivolta del gruppo di mercenari Wagner del 24 giugno.
  • I locali commerciali del gruppo a San Pietroburgo sono stati perquisiti e i server confiscati.
  • Lo stesso Prigozhin avrebbe ordinato lo scioglimento della sua casa editrice.
  • Il «National Media Group», fedele al Cremlino, gestirà d'ora in poi l'azienda. Appartiene al miliardario Yuri Kovalchuk.
  • La presidente del consiglio di amministrazione è Alina Kabayeva, con la quale Vladimir Putin avrebbe avuto tre figli.

Yevgeny Prigozhin è un uomo dai molti talenti. Il 62enne ha talvolta combattuto le sue battaglie su internet: all'inizio di novembre, ad esempio, il capo del gruppo Wagner ha ammesso di aver interferito nelle elezioni statunitensi del 2016 – e che lo avrebbe fatto di nuovo.

Ma ora sarà molto più difficile che riuscirà a farlo perché l'impero mediatico di Prigozhin sta per essere smembrato: il suo «Patriot Media Group» sta per essere venduto, riporta il Wall Street Journal (WSJ). Secondo quanto scrive il giornale, il «National Media Group» rileverà l'attività: la presidente del consiglio di amministrazione della società mediatica fedele al Cremlino è Alina Kabayeva, che diverse fonti affermano essere l'amante di Vladimir Putin, con cui ha avuto tre figli.

Il «Patriot Media Group», fondato solo nel 2019, comprende portali di notizie come «Volksnews», «Neva News», «Politik heute» o «Wirtschaft heute», nonché l'agenzia di stampa RIA FAN e vari canali Telegram di successo.

Inoltre, ci sono «fabbriche di troll» come la Internet Research Agency, i cui dipendenti a volte cercano di influenzare le campagne elettorali statunitensi online.

«Se non posso avervi io, non vi avrà nessuno»

Ciò è avvenuto sia attraverso la rete RIA-FAN USA Really - Wake Up Americans, sia attraverso troll russi che hanno finanziato e promosso manifestazioni di protesta via internet. Su Facebook sono state sollevate questioni controverse e su Twitter sono state lanciate «importanti questioni sociali». Dal 2018, gli Stati Uniti hanno sanzionato Prigozhin per questo motivo.

Cos'è esattamente un troll?

Nel gergo di internet è un soggetto che interagisce nelle comunità digitali attraverso dei messaggi volutamente provocatori, irritanti, fuori tema o addirittura senza senso oppure fasulli, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e provocare gli altri (ndt).

Tuttavia, da quando il gruppo Wagner ha provato la rivolta del 24 giugno, il «Patriot Media Group» è rimasto in silenzio: la polizia ha perquisito gli uffici a San Pietroburgo e ha confiscato i computer. Pare che lo stesso Prigozhin abbia ordinato lo scioglimento della sua casa editrice. Un dipendente descrive così l'incontro: «È stato come sempre: ha insultato tutti e ha detto che non ha bisogno di nessuno di noi».

Un collega aggiunge che Prigozhin avrebbe detto: «Se non posso avervi io, non vi avrà nessuno». Dopo la ribellione dei suoi mercenari, i computer sono stati confiscati e il lavoro al «Patriot Media Group» è stato sospeso. Ora Yuri Kovalchuk e Alina Kabayeva devono prendere il controllo.

Kovalchuk è un multimiliardario e magnate dei media, anch'egli inserito nell'elenco delle sanzioni statunitensi. È proprietario del «National Media Group», che la Kabayeva dirige e a cui appartengono diversi prodotti di stampa.

Dal 2014, la ex atleta olimpica è presidente del consiglio di amministrazione. Si dice che abbia tre figli con lo zar russo, alcuni dei quali nati in Ticino, in una clinica privata a Sorengo.