Ron DeSantis stolpert ins US-Präsidentschaftsrennen
Der Einstieg des grossen Trump-Rivalen in das Präsidentschaftsrennen 2024 wurde zu einem peinlichen Fiasko.
25.05.2023
Ron DeSantis si presenta come il messia repubblicano che può guidare il grande ritorno degli Stati Uniti ma, a poche ore dal lancio della sua candidatura, deve già affrontare una pioggia di critiche ed ironia social per i problemi tecnici di Twitter che hanno trasformato la sua festa in una debacle.
«Il declino è una scelta, il successo si può ottenere e la libertà è qualcosa per cui combattere», ha dichiarato il governatore della Florida in un video andato in onda pochi minuti prima del dibattito con Elon Musk moderato da David Sacks, controverso imprenditore della Silicon Valley e amico intimo del patron di Tesla, nonché finanziatore della campagna di DeSantis.
Un evento iniziato con ben 26 minuti di ritardo scatenando così gli attacchi suoi social media con l'hashtag #Desaster diventato virale in pochi minuti. Naturalmente ne ha subito approfittato Donald Trump che, utilizzando una forma abbreviata del soprannome che gli ha affibbiato, «DeSanctus», preannuncia una campagna «disastrosa come il suo lancio».
Sul suo social media Truth, il tycoon ha postato un video di due minuti che riproduce il dibattito su Twitter solo che, oltre a Musk e al governatore, partecipano anche Adolf Hitler, Dick Cheney, il Diavolo e l'FBI. Ma anche «Fox News» è intervenuta a gamba tesa promuovendo l'intervista live a DeSantis andata in onda poco dopo l'annuncio come «l'unico modo per sentirlo parlare».
«L'evento che ha mandato in tilt internet»
Mentre la democratica Alexandria Ocasio-Cortez ha twittato di aver avuto molte più visualizzazioni, 400.000, quando nel 2020 si è esibita nel popolare videogioco Among USA con altri utenti.
La campagna del governatore ha cercato di mettere una pezza presentando il fallimento come «l'evento che ha mandato in tilt internet». «Abbiamo avuto un'audience enorme, la più grande. Ha travolto Twitter Space, siamo davvero felici di questo entusiasmo», ha dichiarato DeSantis.
Quanto al programma del repubblicano, a parte i suoi cavalli di battaglia come la guerra contro Disney, tutto sembra ancora piuttosto vago, «un trumpismo senza il bagaglio pesante e il caos di Trump», secondo gli analisti, ma senza elementi di novità.
Il muro al confine con il Messico «lo faremo, mobiliteremo tutte le risorse per farlo», ha spiegato rivolgendo una stoccata al suo rivale interno e ribadendo che sull'immigrazione il suo pugno sarà durissimo.
«In Florida nessun libro è vietato»
«Nessuno ha il diritto di arrivare nel nostro Paese illegalmente», ha minacciato il governatore che da mesi sfrutta la disperazione di centinaia di persone per attaccare Biden. Su temi delicati come le sue politiche sull'istruzione e la censura di alcuni testi anti-razzisti o LGBTQ+ DeSantis ha risposto che «in Florida nessun libro è vietato».
Ma è sulla politica estera che il veterano dell'Iraq ha mostrato più esitazione, al di là dell'individuare nella Cina «la maggiore minaccia geopolitica».
Sull'Ucraina si è limitato a dire di non voler un allargamento del conflitto e tantomeno un coinvolgimento delle truppe americane. Troppo approssimativo per un futuro inquilino della Casa Bianca tanto che, in un lungo editoriale, pur dichiarando il suo endorsement il «Wall Street Journal» esorta il 44enne a prendere una posizione più netta sul conflitto.
«Una grande preoccupazione rispetto a DeSantis è il fatto che sia rimasto alla finestra di fronte alla guerra della Russia contro l'Ucraina», si legge nell'articolo che ricorda che una volta, parlando con Fox News, la definì «una disputa territoriale». Il quotidiano di Rupert Murdoch, che da tempo ha scaricato Trump, appoggia il governatore ma invita ad allargare la sua visione e a prendere spunto dall'autoironia di Ronald Reagan, se vuole vincere.
SDA