Guerra in Medio Oriente Ecco tutte le accuse della Corte Penale Internazionale contro Netanyahu, Gallant e Hamas

SDA

21.11.2024 - 18:53

I giudici dell'Aja hanno emesso un mandato d'arresto nei confronti di Netanyahu e Gallant.
I giudici dell'Aja hanno emesso un mandato d'arresto nei confronti di Netanyahu e Gallant.
Keystone/AP/PETER DEJONG

Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di «un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza» tra l'8 ottobre 2023 – all'indomani del sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele – fino ad «almeno» il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto.

Sono queste le accuse con cui la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha spiccato i mandati d'arresto nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e del suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, in quanto responsabili delle «attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate».

In particolare,  i giudici accusano i due leader israeliani di aver usato «la fame come metodo di guerra».

Le principali accuse

La Camera preliminare – che ha respinto due richieste di Israele, in cui si contestava la giurisdizione della Corte e chiedeva la sospensione di ogni provvedimento sul caso – sostiene che «vi siano fondati motivi per ritenere che entrambi gli individui abbiano intenzionalmente e consapevolmente privato la popolazione civile di Gaza di beni indispensabili alla loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicine, nonché carburante ed elettricità», ostacolando il lavoro delle organizzazioni umanitarie e degli ospedali.

Le volte che Israele ha deciso di aumentare gli aiuti, secondo la Camera, è stato su «pressione della comunità internazionale o degli Usa», ma «l'assistenza umanitaria non è stata sufficiente», anzi è stata «minima».

Non c'era inoltre, sottolineano i giudici, «alcuna chiara necessità militare o altra giustificazione» per queste restrizioni.

Tutto questo ha «creato condizioni di vita tali da provocare la distruzione di parte della popolazione civile di Gaza, con la morte di civili, compresi bambini, per malnutrizione e disidratazione».

Omicidio e persecuzione, ma non sterminio

La Camera non ritiene tuttavia che vi siano elementi per accusare i due leader del «crimine contro l'umanità di sterminio», ma piuttosto di «crimine contro l'umanità di omicidio».

«Limitando o impedendo intenzionalmente l'ingresso di forniture mediche e medicinali a Gaza», inoltre, i medici «sono stati costretti a operare i feriti e a eseguire amputazioni, anche su bambini, senza anestesia», «causando a queste persone estremo dolore e sofferenza. Ciò equivale al crimine contro l'umanità di altri atti disumani».

I giudici dell'Aja ritengono che «la popolazione civile sia stata presa di mira sulla base di motivi politici e/o nazionali. Ha pertanto ritenuto che sia stato commesso il crimine contro l'umanità di persecuzione».

Infine, Netanyahu e Gallant sono stati accusati di avere «una responsabilità penale in quanto superiori civili per il crimine di guerra di attacchi diretti intenzionalmente contro la popolazione civile di Gaza», almeno in «due incidenti».

Hamas non è stato risparmiato

In un diverso comunicato, la Corte Penale Internazionale (Cpi) ha reso noto di aver emesso un mandato di arresto anche per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, noto come Deif, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia lo scorso luglio.

Vivo o morto, il comandante delle Brigate al Qassam è accusato del «crimine di guerra per attacchi diretti intenzionalmente contro civili», del «crimine contro l'umanità di sterminio» per «l'uccisione di massa» avvenuta il 7 ottobre 2023 nei kibbutz del sud di Israele e al Supernova Festival, e del «crimine di guerra di presa di ostaggi» per aver sequestrato diverse persone «tra cui bambini e anziani, e membri dell'Idf», portati a Gaza e trattenuti in luoghi segreti, con «l'obiettivo di negoziare il loro rilascio in cambio di prigionieri palestinesi detenuti in Israele».

«Alcuni ostaggi, prevalentemente donne, sono stati sottoposti a violenza sessuale e di genere», pertanto la Camera ritiene che il leader di Hamas «sia responsabile, in quanto comandante militare, della condotta criminale dei suoi subordinati» di crimini di guerra e contro l'umanità come tortura, stupro, violenza sessuale, trattamento crudele e oltraggio alla dignità personale.

La nota ricorda che la Procura aveva chiesto anche l'arresto di «altri due importanti leader di Hamas, Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar», ma le richieste sono state ritirate «dopo la conferma della loro morte».

L'accusa non esclude di presentarne altre in futuro.

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