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Guerra in Ucraina Mosca prepara attacchi chimici con falsa bandiera? Per Kiev «un accordo in 10 giorni è possibile». Incontro Putin-Zelensky?
ATS / sam
17.3.2022
Nella notte del ventiduesimo giorno di guerra in Ucraina, Mosca ha attaccato la città di Merefa nell'Oblast' di Kharkiv, nella parte orientale del Paese. Zelensky al Bundestag: «A ogni bomba si alza un muro con l'UE». Prevista per oggi la ripresa dei contatti tra i negoziatori russi e ucraini. Le notizie più importanti di oggi nel nostro live-ticker.
L'essenziale in breve
- Secondo Ankara, il presidente russo Vladimir Putin potrebbe avere un incontro faccia a faccia con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky
- «Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi» nei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina. Lo dice il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak
- Il Consiglio d'Europa sospende le relazioni con la Bielorussia
- La Russia ha attaccato nella notte la città di Merefa nell'Oblast' di Kharkiv, nella parte orientale dell'Ucraina. Gli amministratori locali hanno riferito che ci sono vittime tra i militari ucraini
- In 100.000 hanno lasciato l'Ucraina nelle ultime 24 ore
- Il Cremlino rigetta la richiesta della Corte internazionale di giustizia Onu dell'Aja di sospendere l'operazione militare in Ucraina
- Nelle ultime 24 ore, la difesa aerea delle forze armate ucraine ha distrutto 10 bersagli aerei nemici
- Zelensky al Bundestag: «A ogni bomba si alza un muro con l'UE»
- La città di «Volnovakha esiste ormai solo sulla cartina, perché in realtà non esiste più, non è rimasto più nemmeno un edificio». Lo ha detto il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov
- 130 persone sono uscite vive dal teatro di Mariupol
- Putin: «I russi sapranno distinguere i patrioti dai traditori»
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LivetickerNuovi contributi
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Liveticker finito
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21h59
Il nostro live-ticker sulla ventiduesima giornata di guerra in Ucraina è terminato
Grazie per averci seguito. Riprendiamo venerdì mattina.
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21h50
Russia chiede per domani nuova riunione d'emergenza Onu
«Abbiamo deciso di non mettere al voto domani la nostra bozza di risoluzione umanitaria sull'Ucraina, ma non la ritiriamo. Invece chiediamo per domattina una nuova riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu in relazione ai laboratori biologici gestiti dagli Usa». Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu, Vassily Nebenzia.
In precedenza, fonti diplomatiche citate dall'agenzia France-Presse (Afp) avevano indicato che la Russia aveva rinunciato al voto all'Onu sulla sua bozza di risoluzione umanitaria perché le mancavano alleati.
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20h50
Camera Usa revoca a Russia privilegi commerciali
La Camera statunitense ha approvato, con 424 voti a favore e otto contrari, il provvedimento che revoca alla Russia i suoi privilegi commerciali, aprendo la strada a dazi sui suoi prodotti.
Il Senato dovrebbe valutare a breve la misura, che punta a isolare sempre di più la Russia sospendendo i suoi normali rapporti commerciali con gli Stati Uniti.
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20h10
Macron riarma la Francia, «dobbiamo essere pronti»
«Una Francia più indipendente all'interno di un'Europa più forte». A meno di un mese dalle elezioni presidenziali, Emmanuel Macron indossa i panni del generale di guerra tornando ad evocare il «ritorno del tragico nella storia» e ponendo al centro del suo programma elettorale un nuovo modello di «indipendenza strategica» per la Francia e l'Unione europea. A cominciare dal settore della difesa, divenuto di dirompente attualità.
Il presidente candidato, che finora i sondaggi danno come favorito in vista del voto del 10 e del 24 aprile ha promesso un budget per il riarmo equivalente a 50 miliardi di euro (51,7 miliardi di franchi) nel 2025.
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20h00
Blinken, Mosca prepara attacchi chimici con falsa bandiera
Mosca «sta preparando il terreno per attacchi biologici o chimici sotto falsa bandiera», ha detto il segretario di Stato degli Usa Antony Blinken.
«La Russia continua ad attaccare ospedali e scuole in Ucraina. Ieri le forze russe hanno bombardato un teatro, e hanno aperto il fuoco su un gruppo di civili che erano in fila per il pane. Personalmente sono d'accordo con (il presidente) Joe Biden», secondo il quale Putin sta commettendo crimini di guerra, ha inoltre detto Blinken, sottolineando che «mirare volontariamente i civili è un crimine di guerra».
«Siamo preoccupati dalla possibilità che la Cina possa considerare di aiutare la Russia». La Cina ha la responsabilità di usare la sua influenza su Putin per difendere le regole e i principi internazionali, ha detto, aggiungendo che gli Usa non esiteranno a imporre costi a Pechino se aiuterà Mosca.
La Russia probabilmente sequestrerà sistematicamente dirigenti locali in Ucraina e li rimpiazzerà con ‹fantocci›», ha poi affermato, spiegando che quest'operazione è già cominciata.
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19h45
Svizzera, treni e per aiuti a rifugiati in Polonia
La Svizzera sostiene gli sforzi della Polonia per prestare aiuto ai rifugiati ucraini. A questo scopo, le FFS mettono a disposizione sia carrozze Eurocity che treni per il trasporto di beni di soccorso.
Lo ha reso noto stasera con un tweet la consigliera federale Simonetta Sommaruga, aggiungendo di aver assicurato al ministro delle infrastrutture polacco Andrzej Mieczyslaw Adamczyk il nostro pieno sostegno e la nostra solidarietà.
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19h15
Biden, Putin è un dittatore omicida, un puro criminale
«Un dittatore omicida», un «puro criminale»: così il presidente degli Usa Joe Biden ha definito oggi il suo omologo russo Vladimir Putin, durante un evento a Capitol Hill per la festa di San Patrizio. Ieri lo aveva chiamato un «criminale di guerra».
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18.58
«Bombe a grappolo» in un villaggio vicino Kharkiv, 6 morti
L'esercito russo ha lanciato «bombe a grappolo» sul villaggio di Kozacha Lopan, nella regione di Kharkiv, uccidendo almeno sei persone. Lo ha denunciato il sindaco di una località vicina, Viacheslav Zadorenko su Facebook, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa nazionale ucraina Ukrinform.
Secondo il sindaco di Derhachi, i russi hanno colpito la stazione ferroviaria, i negozi, le farmacie e altri edifici pubblici situati nel centro del villaggio.
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18.47
Praga: «Non possiamo più accogliere profughi»
La Repubblica Ceca non può più accettare i profughi ucraini in fuga dalla guerra. Lo ha affermato il premier Petr Fiala citato dall'agenzia di stampa ucraina Unian.
«Bisogna capire che stiamo raggiungendo il limite di ciò che possiamo accettare senza troppe difficoltà», ha detto Fiala sottolineando che la Repubblica Ceca ha già accolto 270'000 ucraini.
Il parlamento ceco ha approvato una legge che dà ai rifugiati 200 euro (207 franchi) al mese e altri 120 a chi lì accoglierà.
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18.28
Kiev legalizza le criptovalute, aiutano la resistenza
Le criptovalute stanno giocando un ruolo importante per la resistenza Ucraina, verso cui stanno confluendo donazioni. Il governo di Kiev ha approvato una legge che crea un quadro giuridico per l'industria delle monete digitali e che consentirà agli scambi di criptovalute straniere e ucraine di operare legalmente.
La firma del provvedimento arriva pochi giorni dopo il lancio, sempre da parte del governo, di un sito per le donazioni in bitcoin e altre valute virtuali. L'obiettivo è raccogliere 200 milioni di dollari (188 milioni di franchi). Mentre Kiev sta spingendo per un divieto generale sulle transazioni di criptovalute effettuate da persone russe, indipendentemente dalla presenza di sanzioni.
Il disegno di legge sui «beni virtuali», così definito, è stato adottato dal parlamento ucraino il mese scorso e firmato mercoledì dal presidente Volodymyr Zelensky. «La nuova legge è un'ulteriore opportunità per lo sviluppo del business nel paese. Le società di criptovalute straniere e locali potranno adesso operare legalmente nei nostri confini», ha detto il ministro della trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov.
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18.04
Il Consiglio d'Europa sospende le relazioni con la Bielorussia
Il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, presieduto dall'Italia, ha deciso di sospendere tutte le relazioni con la Bielorussia perché il paese sta attivamente partecipando all'aggressione della Russia contro l'Ucraina.
Minsk non potrà più partecipare ad alcuna riunione o attività dell'organizzazione, né continuare a partecipare ad organismi come la Commissione di Venezia.
Il comitato ha invece deciso di rafforzare le relazioni con la società civile bielorussa e con l'opposizione in esilio.
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17.43
G7: «Gli autori di crimini di guerra ne renderanno conto»
Gli autori dei crimini di guerra nel corso della guerra in Ucraina dovranno renderne conto. È quanto si legge in una dichiarazione del G7.
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17.38
Kiev: «Possibile un accordo entro 10 giorni»
«Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi» nei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina. Lo dice il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak in un'intervista ai media polacchi.
«La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese. Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato», aggiunge il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky.
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17.27
Distrutto il 90% degli edifici di Mariupol
Le autorità della città assediata di Mariupol, nel sudest dell'Ucraina, hanno affermato che il 90% degli edifici della città è stato distrutto dalle forze russe nei bombardamenti quotidiani. Lo riferisce la Bbc.
Sempre secondo le autorità locali, sono 30'000 le persone sfollate questa settimana da Mariupol.
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17.22
Fonti britanniche: «I russi a rilento, ma avanzano»
«Le forze russe impegnate in Ucraina stanno facendo piccoli e lenti progressi, soprattutto se si considera la disparità delle forze in campo, hanno subito forti perdite e non hanno raggiunto i loro principali obiettivi strategici, ma continuano ad avanzare». È quanto emerge dagli aggiornamenti di fonti dei servizi segreti occidentali raccolti nel pomeriggio a Londra.
In particolare queste indicazioni vanno in tutt'altra direzione rispetto a quanto emerso sui media del Regno Unito nei giorni scorsi, secondo cui le truppe russe potrebbero essere in grado di sostenere la piena capacità di combattimento solo per altri dieci-quattordici giorni.
«Al momento non sembrano sul punto di essere costretti a fermare la guerra», hanno precisato le fonti. Certo, i problemi sono evidenti. Per quanto riguarda le perdite considerevoli dei russi viene definita «plausibile» la stima statunitense di 7000 caduti.
«Le perdite registrate fra generali e comandanti delle forze russe è un ulteriore segno di difficoltà sul campo», in quanto gli alti ufficiali devono intervenire in prima linea per coordinare truppe disorganizzate e demoralizzate. Altri segnali in questo senso, sono il mancato raggiungimento del dominio aereo da parte dell'aviazione di Mosca e l'arrivo di rinforzi da regioni remote della Russia, fatto che, come altri, non rientrava di certo nei piani originali del capo del Cremlino Vladimir Putin.
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16.46
Kiev chiede ad Ankara di essere «uno dei garanti» di un possibile accordo con la Russia
Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto che la Turchia sia «uno dei garanti» di un possibile accordo con la Russia. Lo ha annunciato il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu durante una visita a Lepoli, nell'Ucraina occidentale.
«L'Ucraina ha fatto un'offerta sull'accordo di sicurezza collettiva: P5 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza), più Turchia e Germania», ha detto Cavusoglu, assicurando che «la Federazione Russa non ha obiezioni».
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16.32
Il Fmi valuta un conto per fondi all'Ucraina da paesi donatori
Il Fondo monetario internazionale (Fmi) sta valutando la creazione di un conto controllato dallo stesso organismo che consenta ai donatori interessati di concedere risorse e prestiti per assistere l'Ucraina a far fronte le necessità di bilancio. Lo ha detto il portavoce Gerry Rice. La guerra in Ucraina è un colpo per l'economia globale, ha aggiunto l'addetto stampa. «Avrà effetti sulla crescita e farà salire i prezzi».
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16.16
Guerra in Ucraina: quasi 8000 rifugiati in Svizzera
Oltre 3,2 milioni di persone sono scappate dall'Ucraina dall'inizio del conflitto, il 24 febbraio. In Svizzera ne sono finora giunte poco meno di 8000. Il continente europeo si trova a dover affrontare una sfida che non ha eguali dalla seconda guerra mondiale, è stato sottolineato oggi in conferenza stampa a Berna dai responsabili federali e cantonali.
«Non sappiamo quanti rifugiati ci siano per davvero in Europa», ha affermato Christoph Curchod, capo delle analisi presso la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), aggiungendo che la situazione è poco chiara.
Il numero di rifugiati che giungerà in Svizzera dipende da due parametri: la dimensione della diaspora e la distanza. Nella Confederazione ci sono circa 15'000 ucraini, ciò che rappresenta «una piccola diaspora rispetto ai nostri vicini europei», ha precisato.
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15.47
Kadyrov: «Migliaia di combattenti ceceni verso l'Ucraina»
«Migliaia» di volontari ceceni sono diretti in Ucraina. Lo assicura il leader ceceno Ramzan Kadyrov.
Intanto, i miliziani ceceni avrebbero preso il controllo dell'impianto siderurgico di Azovstal, a Mariupol. A testimoniarlo alcuni video postati su Telegram che mostrano i temuti combattenti agli ordini del capo della Repubblica cecena Kadyrov che pattugliano le strade attorno al sito per la produzione dell'acciaio sulla costa del Mare d'Azov.
L'offensiva per prendere il controllo dello stabilimento, il più grande di quella che ormai è la città martire della guerra in Ucraina, era stata preannunciata nelle scorse ore proprio dal sanguinario leader ceceno, stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin.
Le immagini mostrano un nutrito gruppo di miliziani dei battaglioni nazionalisti ceceni armati che sembrano essere oramai in pieno controllo dell'area e che esultano gridando Allah akbar, generalmente resa come Allah è grande.
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15.30
Ignazio Cassis in Polonia e Moldavia
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis si recherà la prossima settimana in Polonia e Moldavia per discutere della situazione dei rifugiati provenienti dall'Ucraina. Lo ha comunicato oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
A causa dell'attacco militare russo all'Ucraina, oltre tre milioni di persone sono già fuggite nei Paesi vicini. Oltre la metà di queste è ora in Polonia. Proprio a causa di tale difficile situazione, lunedì il ticinese avrà un colloquio con il primo ministro Mateusz Morawiecki. È inoltre previsto un incontro con rappresentanti di organizzazioni internazionali e ong in un centro di accoglienza situato sul confine con l'Ucraina.
Martedì Cassis si recherà invece a Chișinău per rendere visita alla presidente moldava Maia Sandu. Il colloquio sarà incentrato sul modo in cui la Svizzera può sostenere al meglio la Moldavia nella gestione dei flussi di rifugiati. I due Stati intrattengono strette relazioni e la Svizzera fa parte dei più importanti Paesi donatori bilaterali.
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15.17
Almeno 21 morti dopo un raid russo vicino a Kharkiv
Almeno 21 persone sono morte in seguito ad un bombardamento russo vicino a Kharkiv. Lo ha riferito la procura della seconda città dell'Ucraina, nell'est del Paese, citata dall'agenzia di stampa France-Presse (Afp).
Il fuoco dell'artiglieria russa ha provocato almeno 21 morti e 25 feriti nelle prime ore di questa mattina nella città di Merefa, vicino a Kharkiv, ha reso noto l'ufficio del procuratore regionale. «Una scuola e un centro culturale sono stati distrutti. Ventuno persone sono rimaste uccise e 25 ferite, di cui dieci in gravi condizioni », è stato spiegato.
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15.07
La Turchia parla di un possibile incontro Putin-Zelensky
Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe avere un incontro faccia a faccia con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha fatto sapere il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta il quotidiano turco Sabah, parlando ad una conferenza stampa congiunta con l'omologo ucraino Dmytro Kuleba durante una visita a Leopoli, in Ucraina.
Oggi c'è stata una telefonata tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il leader russo, ha indicato lo stesso Cavusoglu, stando sempre a quanto riporta Sabah.
Cavusoglu ha affermato che vorrebbe ospitare nuovamente il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov e Kuleba in Turchia, nello stesso formato dell'incontro che si è svolto la scorsa settimana ad Antalya.
«La vostra determinazione, il vostro coraggio e la sua personale visita qui provano che la Turchia è diventata un attore attivo», ha affermato Kuleba durante la conferenza stampa.
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14.27
Alle 20 nuova riunione del Consiglio di sicurezza Onu
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu torna a riunirsi sulla situazione in Ucraina alle 15 locali, le 20 in Svizzera. L'incontro di emergenza è stato chiesto chiesto ieri da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Albania, Norvegia e Irlanda a causa del deterioramento della situazione umanitaria.
«La Russia sta commettendo crimini di guerra e prende di mira i civili», ha affermato la missione diplomatica di Londra presso le Nazioni Unite, sottolineando che «la guerra illegale di Mosca contro l'Ucraina è una minaccia per tutti noi».
Per quanto riguarda la bozza russa sulla situazione umanitaria, invece, il voto prima previsto mercoledì e poi rinviato a oggi pomeriggio è slittato nuovamente. Ora è in programma domattina alle 10 locali (le 15 in Svizzera), a meno che il testo non venga ritirato del tutto per mancanza di sostegno da parte degli alleati di Mosca.
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14.07
Prevista per oggi la ripresa dei contatti tra i negoziatori russi e ucraini
Prevista per oggi la ripresa dei contatti tra i negoziatori russi e ucraini. Il Cremlino spiega che «ci si aspetta si svolgano su vari binari», e secondo il ministero degli Esteri russo, il fatto stesso che stiano continuando è «segno di progresso».
Mosca però precisa che la bozza del Financial Times su un accordo «è stata compilata in modo errato», anche se sono temi in discussione. E rigetta la richiesta della Corte internazionale di giustizia Onu dell'Aja di sospendere l'operazione in Ucraina.
Intanto, l'ambasciatore cinese in Ucraina vede il governatore della Regione di Leopoli e assicura che Pechino «non attaccherà mai l'Ucraina». E domani il presidente statunitense Joe Biden parlerà con il leader cinese Xi Jinping.
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13.42
Sospesa la missione su Marte di Europa e Russia
È stata sospesa ExoMars, la missione su Marte delle agenzie spaziali europee di Europa (Esa) e Russia (Roscosmos). Lo ha deciso all'unanimità il Council dell'Esa riunito a Parigi.
«In quanto organizzazione intergovernativa incaricata di sviluppare e attuare programmi spaziali nel pieno rispetto dei valori europei, deploriamo profondamente le vittime umane e le tragiche conseguenze dell'aggressione all'Ucraina», scrive l'Esa.
«Pur riconoscendo l'impatto sull'esplorazione scientifica dello spazio, l'ESA è pienamente allineata - dichiara - alle sanzioni imposte alla Russia dai suoi Stati membri».
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13.20
Biden domani parlerà con Xi Jinping
Il presidente statunitense Joe Biden parlerà con il leader cinese Xi Jinping domani sull'Ucraina. Lo afferma la Casa Bianca.
«Joe Biden parlerà con il presidente cinese Xi Jinping venerdì nell'ambito degli sforzi per mantenere aperte le linee di comunicazione fra gli Stati Uniti e la Cina. I due leader discuteranno della gestione della concorrenza fra i due paesi, della guerra della Russia contro l'Ucraina e di altri temi», afferma la Casa Bianca.
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13.18
Putin: «Le sanzioni creano problemi, ma anche opportunità»
«Le sanzioni contro la Russia creano problemi ma aprono nuove opportunità». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin citato dalla Tass. «Le grandi aziende e le banche che prima temevano le sanzioni in Crimea, ora possono entrare tranquillamente nella penisola», ha aggiunto Putin.
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13.15
Strasburgo lancia l'allarme per tratta di minori e orfani
Gli esperti anti-tratta del Consiglio d'Europa lanciano l'allerta agli Stati e alle associazioni sulla necessità di adottare urgentemente tutte le misure indispensabili a impedire che coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina finiscano nelle mani di criminali che vogliono approfittare della loro vulnerabilità per trarne profitto. Nel mirino dei trafficanti, secondo diverse segnalazioni, ci sarebbero in particolare i minori e gli orfani.
«Le persone che scappano dalla guerra sono provate fisicamente e psicologicamente e si trovano in luoghi sconosciuti, e questo fa aumentare enormemente le probabilità che possano cadere nelle reti di chi vuole approfittare di loro», ha detto Helga Gayer, presidente di Greta, l'organo anti tratta del Consiglio d'Europa.
Gayer ha ricordato che ci sono già diverse allerte su casi sospetti di tratta di esseri umani e di trafficanti che stanno prendendo di mira i minori rimasti orfani, di cui in alcuni casi si sono perse le tracce. Queste allerte, ha osservato, concernono sia individui che hanno varcato le frontiere Ucraine, sia chi è rimasto intrappolato nel Paese.
«Occorre agire immediatamente per rafforzare il coordinamento tra i posti di frontiera e le strutture d'accoglienza e assicurare un'accurata registrazione di tutti i rifugiati, garantendogli all'accesso alle informazioni necessarie, ai permessi di residenza e altri servizi essenziali», ha detto ancora Gayer.
«Le autorità devono inoltre attivarsi per prevenire offerte fraudolenti di trasporto, alloggio, lavoro, e irrobustire i protocolli per la sicurezza del minori collegandoli ai sistemi nazionali di protezione dell'infanzia», ha aggiunto la presidente di Greta.
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13.01
100.000 rifugiati hanno lasciato il Paese in 24 ore
Più di 100.000 rifugiati ucraini hanno lasciato il Paese in 24 ore. Lo rende noto l'Unhcr, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati,
Dall'inizio della guerra, 3.169.897 ucraini sono fuggiti oltre il confine. «Più di tre milioni di persone sono fuggite dal Paese, la stragrande maggioranza donne, bambini e anziani che si sono lasciati alle spalle le loro case e spesso i loro familiari, senza sapere cosa li aspetta», ha detto l'agenzia.
«Ora dopo ora, minuto dopo minuto, le persone stanno fuggendo dalla terrificante realtà della violenza in Ucraina. A meno che il conflitto non finisca, questa crisi che spezza il cuore è destinata a crescere. Abbiamo bisogno di pace, ora». L'Unhcr ha aggiunto che più di due milioni di persone ancora all'interno dei confini dell'Ucraina hanno dovuto lasciare le loro case.
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12.45
Kiev: «Uccisi 14.000 soldati russi»
Sono circa 14.000 i militari russi morti finora nella guerra contro l'Ucraina, ha annunciato lo stato maggiore delle forze armate ucraine in un post su Facebook ripreso dall'agenzia Ukrinform.
Secondo lo stato maggiore, sono stati abbattuti 86 aerei e 108 elicotteri, distrutti 444 carri armati e 1.435 blindati oltre a 2 navi.
Il capo dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv Oleg Sinegubov ha invece riferito che negli ultimi giorni le forze di occupazione russe hanno effettuato 49 attacchi nelle aree di Kharkiv. Lo afferma in un post sul canale Telegram citato dall'agenzia Unian.
«Il nemico non smette di cercare di avanzare attraverso la città di Izyum, città dell'Oblast di Charkiv nella parte orientale dell'Ucraina, ma senza successo», ha aggiunto.
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12.03
130 persone uscite vive dal teatro di Mariupol
Sono 130 le persone finora uscite vive dal teatro di Mariupol, bombardato dai russi. Lo afferma l'agenzia Ukrinform citando la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna.
«Il rifugio antiaereo vicino al Mariupol Drama Theatre ha resistito. Circa 130 persone sono già state salvate. I blocchi sono stati smantellati», ha scritto su Facebook la deputata.
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11.32
Scholz: «Berlino fa sua parte, ma la NATO non entra in guerra»
«La Germania dà il suo contributo e continuerà a farlo. Ma una cosa è chiara: la Nato non entrerà in questo conflitto». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in conferenza stampa a Berlino con il capo della Nato Jens Stoltenberg.
«Oggi il presidente ucraino si è rivolto al Bundestag con parole che hanno lasciato una forte impressione, e noi siamo con l'Ucraina», ha anche detto.
«Questa è la guerra di Putin e lui deve mettervi fine», ha aggiunto dal canto suo il segretario generale della Nato poco prima dell'incontro bilaterale con Scholz.
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11.08
«La guerra rischia di tagliare la crescita di un punto»
La guerra in Ucraina potrebbe tagliare la crescita mondiale di un punto percentuale in un anno. Lo sostiene l'Ocse.
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11.01
Mosca rigetta la richiesta Onu di sospendere l'offensiva
Il Cremlino rigetta la richiesta della Corte internazionale di giustizia Onu dell'Aja di sospendere l'operazione militare in Ucraina.
Nel frattempo oggi riprendono i contatti tra i negoziatori russi e ucraini. Lo fa sapere il Cremlino, citato dalla Tass.
«Noi prima di tutto nel corso dei negoziati affrontiamo la questione del cessate il fuoco e dei corridoi umanitari. E solo in un secondo momento sarà possibile forse lavorare ai termini della pace, ma il popolo ucraino non accetterà di capitolare. Oggi i negoziati sono a livello tecnico, sono coinvolti giuristi, politici. Non voglio entrare in ulteriori dettagli ma vi posso assicurare che per il momento non c'è ancora nulla di cui ritenersi soddisfatti», ha detto dal canto suo il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo.
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10.51
Pechino: «Con Mosca e Kiev normale cooperazione economica»
La Cina continuerà a svolgere «la normale cooperazione economica e commerciale con Russia e Ucraina sulla base dei principi del rispetto reciproco, dell'uguaglianza e del mutuo vantaggio». Lo ha assicurato il portavoce del ministero del Commercio Gao Feng, nel briefing settimanale.
Pechino «si oppone con forza a qualsiasi sanzione unilaterale e alla giurisdizione a braccio lungo, riservandosi l'adozione delle misure necessarie per salvaguardare i diritti legali delle aziende cinesi», ha aggiunto Gao, in merito alle minacce degli Stati Uniti di punire le aziende cinesi che aggireranno le sanzioni americane alla Russia.
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10.34
Mosca: Faremo di tutto per la sicurezza di Chernobyl
La Russia continuerà a fare ogni sforzo per assicurare la sicurezza della Centrale nucleare di Chernobyl. Lo ha detto la portavoce del ministero degli esteri di Mosca Maria Zakharova, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. «Siamo determinati a continuare a fare ogni sforzo per assicurare la sicurezza dell'impianto», ha detto.
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10.15
Medvedev: «L'Occidente non farà a pezzi la Russia»
«I piani dell'Occidente per riformare la Russia, renderla obbediente o farla a pezzi non possono essere realizzati»: lo ha detto il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev nel suo primo post su Telegram, come riporta la Tass.
«Hanno un bisogno urgente di mettere all'angolo il nostro paese, metterlo in ginocchio e riformarlo sulla base dei progetti del mondo anglosassone, per renderlo debole e obbediente, o meglio ancora, per farlo a pezzi», ha sottolineato Medvedev parlando delle intenzioni dell'Occidente.
«Non funzionerà. La Russia è abbastanza forte da mettere tutti i suoi nemici al loro posto», ha aggiunto l'ex presidente della Russia. «Continueremo a lottare per un ordine mondiale che si adatti alla Russia e al nostro popolo, libero dai teppisti nazisti, dalle bugie storiche e dal genocidio. Proprio come prima, abbiamo la forza morale e la verità storica dalla nostra parte», ha sottolineato Medvedev.
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10.01
Zelensky al Bundestag: «A ogni bomba si alza un muro con l'UE»
Per ogni bomba che cade in Ucraina, si alza un muro sempre più forte fra Kiev e l'Europa. In videocollegamento con il Bundestag, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna in questo modo a sollecitare l'Europa a non esitare sull'ingresso di Kiev nell'Ue.
E citando Reagan che chiese a Gorbaciov di «tirare giù il muro» di Berlino, chiede al cancelliere tedesco Scholz di buttare giù questo muro, «mostrando la leadership che la Germania merita».
I negoziati con Mosca sono ancora difficili, secondo Kiev, che vede come priorità la fine della guerra, le garanzie di sicurezza, la sovranità, l'integrità territoriale e la protezione. E il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba vede ancora lontane le due delegazioni, anche se fattori come la resistenza ucraina e le sanzioni contro Mosca hanno fatto cambiare ‹leggermente› posizione a russi.
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09.37
«La città di Volnovakha non esiste più»
La città di «Volnovakha esiste ormai solo sulla cartina, perché in realtà Volnovakha non esiste più, non è rimasto più nemmeno un edificio». Lo ha detto il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo, parlando della città dell'est, nell'Oblast di Donetsk.
In tutta l'Ucraina, «in tre settimane sono state distrutte 400 scuole, 110 ospedali e più di 1000 edifici residenziali. Anche le operazioni di soccorso vengono impedite, intere famiglie vengono rapite e uccise, uccidono i preti e i sindaci che non collaborano gli occupanti russi», ha detto il ministro della Difesa ucraina. «Oggi la Russia ha l'unico scopo di distruggere l'Ucraina», ha aggiunto.
Nel frattempo 53 civili sono stati uccisi nelle ultime 24 ore nei bombardamenti russi a Chernihiv, nel nord dell'Ucraina, vicino al confine bielorusso. Lo ha riferito Viacheslav Chaus, capo dell'amministrazione regionale di Chernihiv in una dichiarazione pubblicata su Facebook citato da Ukrinform. «Nelle ultime 24 ore, 53 corpi di persone civili uccise dai russi sono stati portati all'obitorio», ha detto.
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09.15
In 24 ore distrutti 10 bersagli aerei russi
Nelle ultime 24 ore, la difesa aerea delle forze armate ucraine ha distrutto 10 bersagli aerei nemici. Lo riferisce il centro stampa dello Stato maggiore delle Forze armate. Proseguono intanto gli scontri in diverse zone del Paese.
«Ieri 10 bersagli aerei nemici sono stati distrutti: due cacciabombardieri Su-34, tre caccia Su-34SM, tre elicotteri e un UAV (drone, ndr) di livello operativo-tattico», si legge nella nota, come riferisce l'agenzia di stampa ucraina Unian. Si segnala che sono in corso di chiarimento le informazioni sul tipo di un altro aereo abbattuto e sulla morte dei piloti.
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08.51
Si spera di aprire nuovi corridoi umanitari
L'Ucraina spera di aprire nove «corridoi umanitari» da diverse località del Paese, compresa la città assediata di Mariupol, nel sud est. Lo ha indicato la vice prima ministra Iryna Vereshchuk, secondo quanto riporta la Bbc, aggiungendo che il governo di Kiev spera anche di aprire nuovi corridoi nel corso della giornata.
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08.27
Si stimano 20'000 vittime a Mariupol
«Non è rimasto un solo edificio integro a Mariupol, nella regione di Donetsk, o è distrutto o è danneggiato. Credo che l'80-90% sia stato bombardato», ha affermato dal canto suo il vicesindaco della città Sergei Orlov in un'intervista a Forbes Ucraina.
«Le infrastrutture sono quasi inesistenti e i residenti soffrono per la mancanza d'acqua - ha raccontato - hanno sciolto la neve, raccolta nelle pozzanghere e scaricata dalle batterie». Orlov ha ribadito che la città ha un disperato bisogno di un corridoio umanitario e di un'evacuazione.
Nel frattempo, autobus con circa 300 rifugiati sono arrivati dalla città assediata di Mariupol oltre il confine nella regione russa di Rostov. Lo fa sapere la Bbc che riporta i media russi. Ieri missili russi hanno colpito un teatro di Mariupol dove si erano rifugiati centinaia di cittadini.
«Mariupol prima era una città di 400.000 mila persone, da tre settimane è in condizioni di sopravvivenza senza acqua, corrente elettrica. Viene colpita da missili in continuazione, anche i convogli umanitari vengono bombardati. Si stima che le perdite civili siano 20 mila. Ieri è stato bombardato il teatro della città dove si rifugiavano 1200 donne e bambini. C'erano segnali che all'interno c'erano i bambini, ma il mostro ha colpito lo stesso». Lo ha detto il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo.
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08.05
Colpita Merefa: «Vittime tra militari ucraini»
La Russia ha attaccato nella notte la città di Merefa nell'Oblast' di Kharkiv, nella parte orientale dell'Ucraina. Gli amministratori locali hanno riferito che ci sono vittime tra i militari ucraini. Lo riporta The Kyiv Independent.
Merefa, che ha 21.500 residenti, è stata colpita da un attacco aereo, una scuola locale è stata danneggiata e il centro comunitario locale distrutto.
Notte di relativa calma invece a Leopoli e nell'Ovest dell'Ucraina dopo giorni segnati dagli allarmi anti-aerei. Dopo una giornata nella quale le sirene hanno suonato una sola volta, nella mattinata, nella principale città dell'Ovest del Paese e nei suoi dintorni non si è verificato alcun attacco da parte dell'esercito russo. Nella regione l'allarme è suonato una sola volta nel corso della notte, rientrando dopo meno di un'ora.
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07.51
Zelensky: «Ho parlato al telefono con Erdogan e Trudeau»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio delle prime ore di oggi, citato da Interfax, ha detto di aver «parlato con gli amici dell'Ucraina: il presidente della Turchia Erdogan e il primo ministro del Canada Justin Trudeau». «Li ho ringraziati per il sostegno. Oggi mi rivolgerò al parlamento tedesco. Continuerò a spingere per un sostegno ancora maggiore all'Ucraina», ha aggiunto Zelensky.
«I negoziati tra l'Ucraina e la Russia sono abbastanza difficili», ha anche detto il presidente ucraino, questa volta in un'intervista con il canale televisivo americano Nbc. «I negoziati sono ancora in corso e sono abbastanza difficili», ha sottolineato il presidente ucraino e ha osservato che «qualsiasi guerra potrebbe essere finita al tavolo dei negoziati».
Allo stesso tempo, non ha commentato le informazioni apparse in precedenza nei media sulle presunte condizioni di un possibile accordo tra le parti.
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07.41
Nikita Mikhalkov con Putin: «Zelensky come i nazisti»
Il regista e attore russo Nikita Mikhalkov interviene sulla guerra in Ucraina e si schiera in pieno con il presidente russo Vladimir Putin, accusando l'Occidente di essersi coalizzato per distruggere la civiltà russa e i suoi valori.
Citato dalla Tanjug, Mikhalkov attacca anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky da lui accusato di esprimersi alla stregua dei nazisti. «Accusano la Russia di mettere in pericolo la sicurezza, mentre è la Nato ad avvicinarsi ai confini russi», ha detto il noto regista russo.
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07.27
Putin: «I russi sapranno distinguere i patrioti dai traditori»
«L'Occidente con le sanzioni vuole dividere la società russa e distruggerci. Ma il popolo russo sarà sempre in grado di distinguere i veri patrioti dai traditori e saprà sputare via questi ultimi come moscerini finiti accidentalmente nella bocca»: è il tetro messaggio di Vladimir Putin nel suo ultimo intervento televisivo, rivolto stavolta a chi attorno allo zar del Cremlino comincia a prendere le distanze dalla guerra in Ucraina.
«Le sanzioni hanno un solo obiettivo, la distruzione della Russia», ha affermato Putin secondo quanto riportano diversi media internazionali, accusando l'Occidente di aver «gettato la maschera».
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07.15
Hackerato il sito web del Ministero dell'emergenza russo
Il sito web del ministero russo per le situazioni di emergenza è stato ‹hackerato›.
Sulla homepage sono apparsi vari messaggi sul conflitto in Ucraina, tra cui «Più di 13.000 soldati russi sono morti in guerra» oppure «Non credere ai media russi: mentono». L'attacco si è verificato la sera del 16 marzo. Prontamente sono intervenuti i tecnici e ora il sito risulta essere in manutenzione e «temporaneamente non raggiungibile».
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07.09
Nuove armi statunitensi a Kiev
Dai ‹droni kamikaze› Switchable ai sistemi di difesa anti-missili a lungo raggio S-300. Ecco le armi incluse nel nuovo pacchetto di aiuti militari per l'Ucraina da 800 milioni di dollari annunciato dal presidente americano Joe Biden.
Per quanto riguarda i sistemi anti-missili, l'Ucraina al momento può abbattere aerei russi e missili da crociera a distanza relativamente ravvicinata. Washington intende fornire alle forze di Kiev sistemi in grado di colpire aerei russi più lontani. Secondo una fonte militare Usa, si tratta dei sistemi S-300 di fabbricazione sovietico-russa, che l'esercito ucraino è già in grado di utilizzare.
Sia gli Stati Uniti che alcuni Paesi della Nato possiedono questi sistemi o loro componenti. La Slovacchia, dove in questi giorni è in missione il capo del Pentagono Lloyd Austin, ha già dato la propria disponibilità a inviare S-300 all'Ucraina.
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07.00
Tensione sui negoziati, accordo ancora lontano
C'è ancora molto lavoro da fare, dettagli da limare e compromessi da accettare, per arrivare ad un accordo di pace tra Ucraina e Russia. A frenare gli entusiasmi è stato il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba.
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00.01
Al via il ventiduesimo giorno di guerra in Ucraina