Medio OrienteI camion salvavita fermi a Rafah, sale l'emergenza sanitaria a Gaza
SDA
20.10.2023 - 19:44
Camion carichi di aiuti umanitari pronti a entrare nella Striscia di Gaza dove si aggrava ulteriormente l'emergenza umanitaria: mancano cibo, farmaci ed elettricità, c'è carenza idrica e il sistema sanitario è vicino al collasso.
20.10.2023, 19:44
SDA
L'Oms rinnova l'appello affinché venga aperto oggi stesso il valico di Rafah per far accedere i convogli con le forniture salvavita poiché «ulteriori ritardi si tradurranno in più sofferenze e più morti».
E mentre l'Onu teme il rischio di epidemie per la scarsità di acqua, Medici senza frontiere descrive una situazione drammatica nell'ospedale Al-Shifa «con 3 mila feriti da gestire che non possono essere evacuati».
Con un post su X il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ribadisce «il bisogno urgente di accesso per portare forniture salvavita. Speriamo che il valico di Rafah venga aperto oggi. I nostri camion sono carichi e pronti. Ulteriori ritardi si tradurranno in più sofferenze e più morti».
All of us at @WHO have been shocked, appalled and saddened by the conflict in Israel and Gaza.
We continue to ask for access to deliver lifesaving supplies.
Intanto l'Oms fa sapere che un altro aereo con forniture mediche è atterrato all'aeroporto di Al Arish, in Egitto, grazie al sostegno degli Emirati Arabi Uniti. Le scorte sono sufficienti a coprire 1000 operazioni mediche e comprendono tende e serbatoi d'acqua, gli aiuti umanitari si stanno accumulando ad Al Arish, a soli 20 minuti da Rafah. «I partner umanitari sono pronti a schierarsi ma non possono muoversi finché il valico di Rafah non aprirà».
La paura delle epidemie si intensifica
In questa situazione si intensificano anche i timori per la diffusione di epidemie. Attualmente a Gaza il consumo medio di acqua per tutte le necessità (potabile, cucina e igiene) è stimato in tre litri al giorno per persona, evidenzia l'Ocha, l'ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, «costringendo le persone a consumare sempre più acqua proveniente da fonti non sicure e a rischiare la morte, esponendo la popolazione alle epidemie di malattie infettive». Il fabbisogno medio giornaliero per una persona è di 100 litri, secondo i dati Oms.
Il sistema sanitario è al collasso
Secondo Medici senza frontiere il sistema sanitario sta per collassare. «È imminente. Non so come faremo a gestire l'enorme numero di feriti, ne stiamo assistendo oltre 3 mila. Nel nostro ospedale, nei giorni normali, la capacità massima è di 700 letti – racconta il chirurgo ortopedico Nedal Abed, dall'ospedale Al -Shifa in un un collegamento audio sul profilo Facebook di Msf – Manca l'elettricità e non si sa quanto carburante sia rimasto per far funzionare i generatori. È solo questione di tempo. Non ci sono luoghi sicuri all'esterno, abbiamo più di 40 mila civili che cercano un luogo sicuro. – prosegue il medico – l'esercito israeliano ha richiesto l'evacuazione di tutti gli ospedali di Gaza, quest'ordine non è ragionevole perché più di 3 mila pazienti feriti non possono essere evacuati in nessun luogo».