Guerra in UcrainaLa guerra prosegue senza pause nonostante l'annuncio di Mosca
SDA
30.3.2022 - 21:02
La guerra in Ucraina prosegue senza pause, neanche nei fronti in cui i russi avevano assicurato di voler allentare la presa: le bombe hanno continuato a cadere incessanti su Kiev e Chernihiv, nonostante l'annuncio di Mosca di volersi concentrare sul Donbass.
30.03.2022, 21:02
30.03.2022, 21:10
SDA
E nello strategico sud-est del Paese l'Armata di Putin sta spingendo per ottenere la resa di Mariupol: nella città martire non è stato risparmiato neanche l'edificio che ospitava la Croce Rossa, mentre gli occupanti avrebbero prelevato con la forza un intero reparto maternità di un ospedale.
A Chernihiv, la seconda città più bersagliata dai russi dall'inizio dell'invasione dopo Mariupol, le autorità locali hanno riferito che le bombe sono cadute per tutta la notte. Poche ore dopo che il Cremlino aveva promesso di fermare gli attacchi nel nord dell'Ucraina come gesto di buona volontà, dopo i primi spiragli nel negoziato tra le parti in Turchia.
«È andata come ci aspettavamo, una bugia dei russi, che stanno cercando di distruggere tutti i mezzi possibili per attraversare il fiume Desna verso Kiev», ha affermato il sindaco Vladyslav Atroshenko. Mentre i suoi cittadini da settimane soffrono la mancanza di «elettricità, riscaldamento e acqua».
A Kiev le sirene hanno suonato per tutta la notte ed anche nel resto della giornata sono stati segnalati pesanti scambi di colpi nei sobborghi nord-occidentali della capitale. La situazione peggiore appare quella di Irpin, che finora è riuscita a respingere gli occupanti, ma al prezzo di un numero altissimo di morti tra i civili: «Tra i 200 ed i 300» dall'inizio della guerra, ha stimato il sindaco Oleksandr Markushin. Secondo cui «il 50% della cittadina è stato distrutto».
«Non c'è stato nessun ritiro dei russi su vasta scala»
Dal governo ucraino è arrivata la conferma che «non c'è stato nessun ritiro dei russi su vasta scala da Kiev e Chernihiv, ma solo movimenti limitati». Per il portavoce del ministero della Difesa si è trattato di un «ritiro delle unità che hanno subito le perdite maggiori per rifornirle», mentre invece «l'assedio di Chernihiv prosegue».
E la nuova ondata di attacchi, di fatto, non è stata smentita da Mosca, che ha dato semplicemente conto di «raggruppamento delle truppe in corso» nella zona. I russi comunque hanno ribadito che il nuovo obiettivo è «raddoppiare gli sforzi nelle aree prioritarie, principalmente la completa liberazione del Donbass».
Ed hanno puntualizzato che gli obiettivi su Chernihiv e Kiev sono stati raggiunti: ossia, «sconfiggere le forze armate ucraine» per impedire loro di convergere nel sud in sostegno delle città assediate.
Sul Mar Nero lo sforzo bellico russo aumenta progressivamente
Proprio sul fronte del Mar Nero lo sforzo bellico russo aumenta progressivamente. Soprattutto su Mariupol, o quello che ne rimane. Nella città, dove l'esercito e le milizie nazionaliste del Battaglione Azov resistono, un raid russo ha centrato l'edificio del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Nonostante fossero ben visibili le insegne dell'organizzazione internazionale, impegnata per assistere i civili in trappola.
Secondo il sindaco, inoltre, i russi hanno «preso con la forza» oltre 70 persone, tra cui donne e personale medico, dal reparto maternità di un ospedale. Più di 20.000 residenti, finora, sarebbero stati portati in Russia contro la loro volontà. E nell'atroce aggiornamento delle vittime civili il governo ha denunciato il caso di una donna stuprata per giorni dai militari russi davanti al figlio di sei anni, e morta in seguito per le ferite riportate. L'ultimo di una lunga serie di abusi sulle donne segnalati dalle autorità ucraine.
Nel resto del Donbass gli attacchi russi sono proseguiti lungo tutte le città ed i paesi sulla prima linea del fronte. E la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente nella misura in cui Mosca si concentrerà in questa regione, ha stimato il governatore Pavlo Kyrylenko. Bombardamenti pesanti sono stati segnalati anche nella regione di Lugansk: sarebbero stati almeno 35 in 24 ore.