Impeachment Testimonianza «esplosiva» al Congresso, Trump in difficoltà

ATS / pab

22.10.2019 - 21:27

La testimonianza di William Taylor è essenziale per far luce sui retroscena di quanto accaduto.
La testimonianza di William Taylor è essenziale per far luce sui retroscena di quanto accaduto.
Source: KEYSTONE/AP/ANDREW HARNIK

L'ambasciatore statunitense in Ucraina, William Taylor, ha detto alla Camera che Donald Trump legò la concessione di aiuti militari all'Ucraina alla richiesta di avviare delle indagini sui suoi rivali politici. 

È stata finora la testimonianza più dura quella rilasciata da William Taylor al Congresso statunitense che si sta occupando dell’indagine per il possibile impeachment di Donald Trump.

Nel corso delle sue dichiarazioni, tenutesi a porte chiuse, Taylor ha denunciato forti pressioni della Casa Bianca. Il miliardario, secondo il diplomatico, avrebbe bloccato quasi 400 milioni di dollari destinati all’assistenza militare nell’ex repubblica sovietica, chiedendo in cambio un’inchiesta sull’ex vicepresidente Joe Biden, oggi suo avversario politico, poiché in corsa per la candidatura democratica.

Il responsabile dell’ambasciata statunitense in Ucraina ha anche raccontato che Trump rifiutò di incontrare alla Casa Bianca il leader ucraino finché questi non fosse stato d'accordo sulle richieste di indagare sul figlio di Joe Biden e sui democratici statunitensi per le elezioni del 2016.

Canale diplomatico parallelo

Lo stesso Taylor ha denunciato l’esistenza di un canale diplomatico irregolare parallelo a quello tradizionale del Dipartimento di Stato.

Le sue parole stabilirebbero, quindi, un collegamento diretto tra la decisione di Trump di sospendere gli aiuti economici all’Ucraina e le pressioni sul Governo di Kiev, riconoscendo l’esistenza di quel rapporto di "do ut des" che continua a essere fermamente negato dal presidente statunitense.

Trump parla di «linciaggio»

Dal canto suo, l'inquilino della Casa Bianca ha definito l'indagine per l'impeachment «un linciaggio», spingendosi oltre nel suo consueto attacco ai democratici a difesa della propria posizione. 

Ha paragonato infatti la sua situazione a quella delle vittime del periodo di violenza razzista in cui, ancora alla fine degli anni Sessanta, persero la vita migliaia di afroamericani.

Reazioni di sdegno

Il commento di Trump ha generato diverse reazioni di sdegno. «Sta comparando un processo costituzionale con le sistematiche torture che ha dovuto subire gente che ha lo stesso colore della mia pelle?», si è chiesta Karen Bass, presidente dei deputati afroamericani.

Le ha fatto eco Kristen Clark, presidente della Commissione per i diritti civili: «Un linciaggio? 4'743 persone sono state linciate negli Stati Uniti tra il 1882 e il 1968, di cui 3'446 afroamericani. Il linciaggio è un crimine contro l'umanità!». Clark ha poi aggiunto che i linciaggi furono delle pagine «ripugnanti» nella storia degli Stati Uniti.

La Casa Bianca ha difeso l'uso della parola linciaggio assicurando che Trump non faceva un riferimento storico. «Il presidente non aveva nessuna intenzione di fare un parallelo con la storia terribile di questo paese» ha dichiarato Hogan Gidley, portavoce dell'Esecutivo. 

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