Conflitti Alta la tensione nel nord del Kosovo dopo l'uccisione di un poliziotto

SDA

24.9.2023 - 12:30

Un poliziotto del Kosovo di guardia su una strada vicino a  Banjska, 55 chilometri a nord di  Pristina.
Un poliziotto del Kosovo di guardia su una strada vicino a Banjska, 55 chilometri a nord di Pristina.
Keystone

Nella zona di Banjska, il villaggio del nord del Kosovo teatro la notte scorsa di uno scontro a fuoco nel quale un poliziotto kosovaro è rimasto ucciso e altri due feriti, si sentono ancora sporadiche sparatorie e si ipotizzano altri scontri con la polizia.

A riferirlo sono i media a Pristina, secondo cui sul posto stanno affluendo ingenti unità di polizia, che bloccano strade e incroci sensibili della zona. L'ingresso in Kosovo è stato chiuso ai due importanti valichi di Jarinje e Brnjak, al confine con la Serbia.

Sempre secondo i media kosovari, i responsabili dell'attacco armato contro la pattuglia di polizia si sarebbero rifugiati in un monastero serbo ortodosso a Banjska. Il premier Kurti, che accusa gruppi criminali e contrabbandieri serbi, ha convocato il consiglio di sicurezza, mentre si susseguono reazioni di dura condanna dell'attacco alla pattuglia di polizia.

Sul posto è giunto il capo della missione europea Eulex, il generale italiano Giovanni Pietro Barbano. Il capo della missione dell'Onu in Kosovo (Unmik) Caroline Ziadeh e gli ambasciatori di Stati Uniti e Germania a Pristina, Jeffrey Hovenier e Jorn Rohde, hanno stigmatizzato con parole dure l'attacco ai poliziotti, sottolineando l'importanza di assicurare i responsabili alla giustizia.

Condanna anche da parte dei leader di tutte le forze politiche locali, mentre la tensione nel nord del Kosovo è tornata rapidamente a salire.

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