Zurigo Assolta l'ex domestica dell'ex CEO di Credit Suisse Tidjane Thiam

mp, ats

6.8.2024 - 18:06

L'ex Ceo di Credit Suisse Tidjane Thiam
L'ex Ceo di Credit Suisse Tidjane Thiam
Keystone

Una ex domestica dell'ex Ceo di Credit Suisse Tidjane Thiam è stata assolta oggi dal Tribunale distrettuale di Meilen (ZH): la cittadina rumena era stata accusata di tentata coazione per aver chiesto oltre mezzo milione di franchi all'allora illustre banchiere.

La 43enne aveva lavorato come collaboratrice domestica per Thiam durante circa sei anni: dapprima a Londra e poi nella sua villa a Herrliberg, sulla «costa dorata» del lago di Zurigo. I rapporti di lavoro si sono però conclusi in modo brusco, con la donna che in una e-mail del marzo 2021 chiedeva 587'000 franchi all'ex patron del Credit Suisse, altrimenti avrebbe reso pubbliche le cattive condizioni lavorative.

Il suo avvocato difensore ha sottolineato che il tribunale del lavoro, dopo l'invio dell'e-mail, ha stabilito legalmente che Thiam doveva alla sua cliente un risarcimento per le ferie e i permessi non concessi. Inoltre, doveva pagarle un indennizzo quale riparazione morale e per licenziamento abusivo.

Nella sentenza odierna i giudici non hanno ravvisato alcuna coazione nella controversa e-mail. Anzi hanno ordinato un risarcimento di 2'000 franchi alla 43enne per la durata insolitamente lunga del procedimento. Inoltre, tutte le spese sostenute saranno a carico dell'erario: quelle processuali, i costi della difesa e gli onorari degli avvocati ammontano a oltre 55'000 franchi. Thiam, invece, non riceverà alcun risarcimento per le spese legali.

«Condizioni di lavoro miserabili»

Al processo, il Ministero pubblico aveva chiesto una pena detentiva di sette mesi sospesa con la condizionale e una multa di 1200 franchi. I capi d'accusa erano appunto di tentata coazione e, in via subordinata, di tentata estorsione: secondo la procura, la 43enne aveva tentato di convincere Thiam a pagare l'ingente somma di denaro minacciando di danneggiare la sua reputazione.

Durante i dibattimenti, la donna ha dichiarato di non aver voluto far del male a Thiam, ma di aver voluto chiudere pacificamente e in via extragiudiziale una lunga controversia di lavoro per rivendicazioni salariali. «Le condizioni di lavoro erano miserabili», ha dichiarato il suo avvocato difensore al tribunale distrettuale di Meilen. La 43enne le ha riassunte come «molto stressanti, senza vacanze». Ha avuto un esaurimento nervoso a causa del lavoro 24 ore su 24 e degli scatti d'ira del capo e ha insistito per il rispetto delle condizioni concordate nel marzo 2019, ha proseguito l'avvocato. La sua cliente è stata licenziata poco dopo.

A ciò è seguita una lunga controversia legale per il risarcimento. Durante questo periodo, la donna era molto stressata, ha ribadito. Ha quindi inviato un'e-mail all'assistente di Thiam nel marzo 2021 con l'elevata richiesta di denaro.

Questa e-mail ha portato la donna davanti al tribunale. Stando all'atto d'accusa, la donna offriva a Thiam di risolvere le loro divergenze con questo pagamento. In caso contrario, avrebbe informato i sindacati e il Comitato Olimpico Internazionale, di cui Thiam all'epoca era già membro. Il piano non funzionò e invece di pagare, Thiam chiamò la polizia.

Corte non vede minaccia di svantaggio

Oggi il Tribunale distrettuale di Meilen non ha nemmeno preso in considerazione l'ipotesi di tentata estorsione. Inoltre ha giustificato l'assoluzione affermando che la coazione richiede la minaccia di un grave svantaggio. I giudici hanno ricordato che il banchiere aveva precedentemente ricevuto «cattiva stampa» a causa del pedinamento di due alti dirigenti, tra i quali Iqbal Khan, all'epoca responsabile dell'Asset Management di CS e quindi subordinato di Thiam. Quando Khan passò ad UBS, Thiam lo fece pedinare da alcuni detective.

Secondo i giudici, è improbabile che, in seguito a questo «clamore mediatico», la possibile rivelazione di condizioni di lavoro inadeguate nella sua vita privata lo avrebbe indotto a pagare oltre mezzo milione di franchi a una collaboratrice domestica. E non avrebbe dovuto affrontare alcuno svantaggio nemmeno al CIO, hanno proseguito i giudici.

La sentenza può essere ancora impugnata.

Da banchiere a politico

Tidjane Thiam, 61 anni, ha la doppia nazionalità francese e ivoriana ed è stato dal 2015 al 2020 Ceo di Credit Suisse (CS), la grande banca che nella primavera del 2023 è stata rilevata dalla rivale UBS.

Dopo mesi di articoli di stampa sul caso di pedinamento, nel febbraio 2020, Thiam si è dimesso dalla carica di Ceo di CS, ha venduto la villa di Herrliberg e si è trasferito all'estero. Oggi Thiam dice di volersi concentrare in politica.

Nel dicembre 2023 è stato nominato presidente del Partito democratico della Costa d'Avorio (PDCI), partito liberale di destra, ed è visto come candidato alle elezioni per presidenziali del 2025 nel Paese africano.

mp, ats