CinemaDopo gli scioperi a Hollywood, da lunedì gli attori al tavolo delle trattative
SDA
28.9.2023 - 17:54
La macchina di Hollywood sta lentamente rimettendosi in moto. Dopo l'accordo degli sceneggiatori, che ha chiuso uno sciopero storico di 148 giorni, anche gli attori stanno per tornare al tavolo della trattativa, e, a quanto pare, le parti sono pronte a fare sul serio.
28.09.2023, 17:54
28.09.2023, 18:30
SDA
Il negoziato tra la Sag-Aftra e la controparte della Alliance of Motion Picture and Television Producers ripartirà lunedì 2 ottobre e «molti executive di studi che fanno parte della Amptp saranno presenti», ha indicato il sindacato, in un segnale che la nuova trattativa sarà di sostanza.
Attori e produttori non si parlano da 76 giorni. Contatti dietro le quinte tra Duncan Crabtree Ireland, il capo del team che negozia per conto degli attori, e i quattro Ceo che hanno tenuto a battesimo l'accordo con gli sceneggiatori – Bob Iger di Disney, Donna Langley di NBCUniversal, Savid Zaslav di Warner Bros. Discovery e Ted Sarandos di Netflix – sono cominciati subito dopo l'accordo del 26 settembre che stanno portando al ritorno al lavoro degli autori di copioni.
Fanno parte della Sag-Aftra 160mila attori. La categoria è entrata in sciopero il 14 luglio (è la prima volta dal 1960 che attori e sceneggiatori hanno incrociato le braccia contemporaneamente) e l'agitazione ha bloccato tutte le attività della mecca del cinema con pesanti ricadute economiche sia sugli scioperanti che sugli studi: Wb Discovery, che pure ha prodotto un successo dell'estate come Barbie, ha pronosticato all'inizio di settembre un impatto tra 300 e 500 milioni di dollari sui suoi libri contabili a causa dei due scioperi.
Mentre però è possibile, grazie all'accordo con gli sceneggiatori, una ripresa del lavoro per salotti tv come The Late Show With Stephen Colbert o The Daily Show, nessun film o serie tv potrà essere girata senza una soluzione della disputa che coinvolge gli attori. La prospettiva di uno sciopero prolungato della Sag fa venire i brividi alla Amptp: potrebbe mettere a rischio le uscite dell'estate 2024.
Gli sceneggiatori, secondo il sindacato Wga, hanno raggiunto «un buon accordo» sia in termini salariali che di protezione dalla minaccia dell'intelligenza artificiale e gli attori ne stanno studiando i termini per adattarli al loro nuovo contratto. Con gli sceneggiatori gli studi, messi alle strette dopo mesi di stop, hanno aperto il portafoglio in una misura a cui non erano pronti quattro mesi fa.
Potrebbero però esserci prezzi da pagare anche per gli autori di copione, con un numero minore di produzioni in futuro messe in cantiere. La matematica è semplice: Netflix ha un budget di 17 miliardi di dollari per i nuovi show, ma se sceneggiatori e attori guadagneranno di più, non ci saranno soldi abbastanza per garantire lo stesso volume nella programmazione.
Secondo gli addetti ai lavori è probabile inoltre che il costo maggiore alla fonte di film e serie tv finisca per ricadere sul pubblico: il trend al rialzo del prezzo dei servizi in streaming è già cominciato e, una volta tornata la normalità, sarà inevitabile dover pagare di più per abbonamenti e biglietti.