USA La Corte suprema nega lo stop, l'esecuzione con l'azoto in Alabama avverrà

SDA

25.1.2024 - 19:36

Per lui verrà usato il nuovo metodo di esecuzione, che secondo le autorità giudiziarie locali «è forse il più umano mai ideato» (immagine illustrativa).
Per lui verrà usato il nuovo metodo di esecuzione, che secondo le autorità giudiziarie locali «è forse il più umano mai ideato» (immagine illustrativa).
KEYSTONE

Per il detenuto Kenneth Smith è iniziato il conto alla rovescia: nel giro di poche ore verrà messo a morte nella prigione dell'Alabama, dove è rinchiuso.

Per lui verrà usato il nuovo metodo di esecuzione, che secondo le autorità giudiziarie locali «è forse il più umano mai ideato», ma che secondo i suoi legali, e non solo, è invece un metodo che potrebbe infliggergli gravi sofferenze e addirittura lasciarlo in uno stato vegetativo, invece di ucciderlo.

Dopo che la Corte suprema americana ha respinto l'ultimo appello, salvo un'improbabile grazia dell'ultimo minuto entro domani Smith, che ha 59 anni e che si trova nel braccio della morte da più di trent'anni, sarà dunque legato ad un lettino nella camera della morte della prigione di Holman e costretto a respirare un'alta concentrazione di gas azoto da un contenitore pressurizzato, attraverso una maschera aderente che gli verrà applicata sul viso.

Il condannato potrebbe soffocare nel suo stesso vomito

L'azoto costituisce il 78% dell'aria che respiriamo. L'aumento di questa percentuale diventa però fatale in quanto riduce la quantità di ossigeno, ma già una piccola quantità di aria penetrata nella maschera potrebbe rallentare la morte del condannato.

Un medico ha testimoniato a favore di Smith che respirare un basso contenuto di ossigeno potrebbe causare nausea, lasciando il condannato a soffocare con il suo stesso vomito.

«L'ipossia di azoto può provocare una morte dolorosa»

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk dal canto suo ha espresso preoccupazione sul fatto che «l'ipossia di azoto possa provocare una morte dolorosa e umiliante» e ha affermato che l'esecuzione con questo metodo «potrebbe equivalere a tortura» o essere «degradante ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani».

Smith è stato condannato per aver ucciso nel 1988 Elizabeth Sennett su commissione del marito, che voleva riscuotere il premio dell'assicurazione e che si è poi suicidato. Nel 2022 è peraltro già sopravvissuto ad una prima esecuzione con iniezione letale, motivo per il quale i suoi legali avevano presentato appello alla massima corte, che però l'ha respinto.

I medici non riuscirono a trovare la vena in cui iniettare il liquido, sottoponendolo di fatto ad una tortura: gli trafissero invano mani e braccia per più di un'ora, fino poi a sospendere l'esecuzione per il rischio di non riuscire a rispettare i tempi previsti.

Nel 2022 sono state eseguite almeno 883 condanne a morte

La pena di morte, afferma Türk, «è incompatibile con il diritto fondamentale alla vita. Non vi è alcuna prova che ciò scoraggi la criminalità. Piuttosto che inventare nuovi modi per attuare la pena capitale, esortiamo tutti gli Stati a mettere in atto una moratoria sul suo utilizzo, come passo verso l'abolizione universale».

Tuttavia, in base agli ultimi dati di Amnesty International, anche se due terzi dei Paesi del mondo hanno abolito questa pena nella legge o nella pratica, nel 2022 tramite decapitazione, impiccagione, fucilazione o iniezione letale sono state eseguite almeno 883 condanne a morte in 20 Paesi, con un aumento del 53% in un anno.

SDA