Ordinate ispezioni Dopo l'incidente di Alaska Airlines, la FAA ferma il Boeing 737 Max 9

SDA

6.1.2024 - 19:33

L'assemblaggio del Boeing 737
L'assemblaggio del Boeing 737
Keystone

La Federal Aviation Administration (FAA), l'ente statunitense preposto alla sicurezza aerea, ha annunciato di aver ordinato la messa a terra temporanea di alcuni aerei Boeing 737 Max 9 dopo l'incidente su un volo dell'Alaska Airlines.

L'amministratore della FAA Mike Whitaker ha spiegato che l'agenzia richiederà ispezioni immediate di alcuni aerei prima che possano tornare in volo. L'ordine riguarda 171 velivoli in tutto il mondo.

Il boeing 737, in servizio dal 2017, sostituì il boeing 737 Next Generation (737 NG) ed è tuttora utilizzato da decine di compagnie aeree in tutto il mondo. Uno dei più diffusi della Boeing, questo velivolo è la maggior fonte di ricavi del gruppo.

La compagnia americana United Airlines ne conta 78 nella sua flotta seguita appunto dalla Alaska Airlines con 65 apparecchi che costituiscono il 29% della sua flotta e, a seguire, solo per citarne alcune, la panamense Copa Airlines (29 velivoli) e Aeromexico (19).

In passato l'aereo ha subito degli stop dopo diversi incidenti

In passato questo tipo di aereo, capace di trasportare fino a 200 passeggeri, ha subito degli stop in seguito a diversi incidenti: nel 29 ottobre 2018 ci fu il disastro del volo Lion Air 610, in Indonesia, che provocò 189 morti. L'anno dopo, l'11 marzo 2019 cadde un aereo della Ethiopian Airlines 302, con 157 vittime.

Ambedue gli incidenti, avvenuti a pochi minuti dal decollo, erano dipesi dal cattivo funzionamento di un software di pilotaggio automatico per il quale i piloti non avevano ricevuto una formazione adeguata.

Subito dopo il disastro della compagnia etiope alcuni Paesi decisero di chiudere lo spazio aereo a tutti i 737 Max. In particolare, l' Europa decise il blocco dei modelli di 737 Max 8 e 737 Max 9 nel suo spazio aereo. Negli Stati Uniti lo stop arrivò subito dopo, il 14 marzo 2019. Una misura che si estese immediatamente a tutto il mondo ed ebbe gravi effetti per l'immagine e per i conti dell'azienda produttrice.

Qualche mese dopo, il 16 dicembre, la stessa Boeing annunciò la sospensione «temporanea» della produzione del velivolo, per poi riprenderla ad un ritmo graduale, il 27 maggio 2020.

Il 18 novembre 2020 la FAA, l'agenzia federale americana, annunciò di aver autorizzato il 737 Max a tornare in servizio, solo dopo che la compagnia ha apportato modifiche al proprio sistema di controllo di volo.

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