Austria Una coppia sbaglia a raccogliere l'aglio orsino nel bosco e muore

zis

28.3.2024

L'aglio orsino è noto anche come aglio selvatico. Tuttavia, nelle foreste e nei prati crescono anche piante che gli assomigliano.
L'aglio orsino è noto anche come aglio selvatico. Tuttavia, nelle foreste e nei prati crescono anche piante che gli assomigliano.
Karl-Josef Hildenbrand/dpa-tmn

In Austria una coppia ha scambiato una pianta velenosa per dell'aglio orsino. Il pasto che ne è derivato è stato fatale.

zis

28.3.2024

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Una coppia stava raccogliendo erbe in Austria. Ma c'è stato un grave malinteso.
  • Invece dell'aglio orsino, nella pentola della zuppa della coppia è finita una pianta altamente velenosa.
  • I due sono morti in ospedale.

Errore fatale in Austria: una coppia ha raccolto quello che pensava fosse aglio orsino nella foresta e lo ha usato per preparare una zuppa. Poche ore dopo i due sono stati ricoverati in ospedale e sono morti per avvelenamento.

Come riporta il «Niederösterreichische Nachrichten», nella foresta la coppia ha raccolto del colchico o del mughetto.

I due erano ancora stabili quando sono stati ricoverati in ospedale, prosegue il giornale. Ma, le loro condizioni sono peggiorate rapidamente e pochi giorni dopo sono morti.

L'avvelenamento da colchico è spesso fatale

Entrambe le piante hanno un aspetto simile all'aglio orsino, ma sono altamente velenose. Le foglie del mughetto contengono molte tossine. Queste causano vertigini, diarrea, senso di oppressione al petto e persino aritmia cardiaca. I casi gravi però sono rari.

L'intossicazione da colchico d'autunno è diversa. Anche piccole quantità del veleno contenuto nelle foglie possono causare problemi respiratori. L'ingestione può provocare nausea, vertigini, diarrea, aumento della frequenza cardiaca, crampi e sudorazione, ed è spesso fatale.

Ingestioni mortali anche in Svizzera

Secondo Tox Info Suisse, non esiste un antidoto per questo avvelenamento. La terapia si basa sui sintomi; per esempio, si usa il carbone attivo per legare il veleno e rimuoverlo dal corpo.

Secondo l'Associazione austriaca per la conservazione della natura, il tasso di mortalità per avvelenamento da questa pianta è del 90%.

Anche in Svizzera si sono verificate diverse ingestioni mortali.