Mistero Malaysia AirlinesUn pescatore dice d'aver trovato in mare un'ala dell'MH370 scomparso nel 2014
lru / pab
21.12.2023
Riuscirà un pescatore australiano a risolvere il mistero del volo MH370? Il veterano sostiene di aver estratto dall'acqua, nove anni fa, una parte dell'ala in una zona di pesca segreta. Ma cosa si sa fino ad ora della scomparsa del Boeing 777 avvenuta nel 2014? Cosa è cambiato da allora in materia di sicurezza?
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21.12.2023, 01:37
21.12.2023, 14:31
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Hai fretta? blue News riassume per te
Kit Olver sostiene di aver trovato un grosso pezzo dell'aereo MH370 della Malaysia Airlines al largo delle coste dell'Australia meridionale.
La sua segnalazione è stata ignorata dalle autorità.
Il 77enne dice di aver contattato l'Autorità australiana per la sicurezza marittima (AMSA).
L'aereo è scomparso l'8 marzo 2014 con 227 passeggeri e 12 membri dell'equipaggio a bordo.
Si tratta del secondo disastro aereo più importante della storia che vede coinvolto un Boeing 777.
La scomparsa del volo MH370 è stato il primo incidente della Malaysia Airlines, che fu seguito pochi mesi dopo dall'abbattimento del MH17 da parte della Russia sopra l'Ucraina.
Nonostante le ricerche più costose nella storia del trasporto aereo, non c'è ancora traccia del relitto.
I risultati delle indagini furono inconcludenti, ma grazie ai sistemi satellitari si è riusciti a stabilire che l'aereo volò ancora per oltre sette ore, ma fuori dalla rotta prevista, dopo aver perso i contatti con i controllori di volo, 38 minuti dopo il decollo.
Ci sono molte ipotesi su cosa possa essere successo prima della sparizione. I dati però sono compatibili con il fatto che il Boeing volò fino a quando si suppone abbia avuto carburante.
La compagnia Malaysia Airlines, dopo i due incidenti, ebbe notevoli difficoltà finanziarie e venne nazionalizzata ancora prima della fine del 2014.
Il pescatore Kit Olver sostiene di aver trovato un grosso pezzo dell'aereo MH370 della Malaysia Airlines scomparso al largo delle coste dell'Australia meridionale quasi 10 anni fa. Tuttavia, la sua segnalazione è stata ignorata dalle autorità.
L'australiano, veterano delle profondità marine, afferma che nel settembre o ottobre 2014, pochi mesi dopo la scomparsa del velivolo, ha scoperto un'ala con il suo peschereccio d'altura.
Una parte dell'ala avrebbe lacerato la rete dei pescatori
Olver descrive la cosa come una «maledettamente grande ala di un aereo a reazione». Mettendo in discussione se stesso e la sua percezione, ha dichiarato al Sydney Morning Herald: «Vorrei non aver mai visto quella cosa... ma è così. Era l'ala di un jet».
George Currie, l'unico altro membro ancora in vita dell'equipaggio del peschereccio, era presente il giorno del ritrovamento e racconta che hanno fatto di tutto per portare l'ala a bordo.
«Era incredibilmente pesante e ingombrante», ha raccontato. «Appena l'ho vista, ho capito cos'era. Era ovviamente un'ala, o gran parte di essa, di un aereo commerciale. Era bianca e ovviamente non proveniva da un jet militare o da un piccolo aereo».
L'equipaggio è stato costretto a tagliare la rete da pesca, del valore di 20.000 dollari, non essendo riuscito a portare il pezzo di aereo sulla propria nave.
Nove anni dopo, Olver dice di essere in grado di fornire alle autorità le coordinate del luogo di ritrovamento.
Il pescatore dice di voler aiutare le vittime in lutto
Il ritrovamento è avvenuto a circa 55 chilometri a ovest della città di Robe, in una zona di pesca segreta dell'Australia meridionale.
Il 77enne racconta di aver contattato l'Autorità australiana per la sicurezza marittima quando è tornato al porto. Tuttavia, non erano particolarmente interessati alla sua scoperta.
Un funzionario gli disse che probabilmente aveva trovato parte di un container caduto da una nave russa nella zona.
Olver dice di voler raccontare la sua storia per aiutare le famiglie di coloro che erano a bordo dell'MH370.
Anni di ricerca, ma nessun risultato
Numerosi detriti, confermati essere parti dell'aeromobile, vennero trovati sull'isola di Riunione e al largo delle coste del Madagascar tra il 2015 e il 2016. Ma le ricerche dell'aereo scomparso nell'Oceano Indiano meridionale sono state finora infruttuose.
Una ricerca subacquea congiunta di Australia, Malesia e Cina, del valore di 200 milioni di dollari in due anni, si è conclusa nel gennaio 2017 dopo il mancato ritrovamento di tracce del velivolo.
Anche una seconda ricerca della società americana di esplorazione marina Ocean Infinity, avviata a gennaio 2018 e durata sei mesi, non ebbe successo.
Cosa si sa della scomparsa del volo MH370?
Il volo Malaysia Airlines 370 era un collegamento fra l'aeroporto Internazionale di Kuala Lumpur, in Malaysia, e l'aeroporto di Pechino, in Cina.
L'8 marzo 2014 il Boeing 777-200ER scomparve dai sistemi di localizzazione. L'ultima comunicazione con l'equipaggio risale a circa 38 minuti dopo il decollo, mentre era sopra il Mar Cinese Meridionale.
Pochi minuti dopo il volo sparì dai radar civili, ma continuò a essere tracciato da quelli militari per un'ora, mentre deviava verso ovest rispetto al suo piano di volo.
Uscì dalla portata dei radar circa 370 km, a nordovest dell'isola di Penang, ma fu possibile ottenere delle informazioni dai sistemi di comunicazione satellitare che vengono utilizzati per trasmettere messaggi dalla cabina di pilotaggio e messaggi automatizzati dalle apparecchiature di bordo alle stazioni di terra.
L'aereo volò per sette ore dopo aver perso i contatti
Stando agli esperti, si possono trarre alcune deduzioni appunto a partire dalle comunicazioni satellitari.
La prima è che l'aereo rimase operativo fino almeno a sette ore dopo l'ultimo contatto con il controllo del traffico aereo sopra il Mar Cinese Meridionale. I dati indicano che si muoveva a una velocità elevata.
L'ultima comunicazione registrata dalla stazione di terra è stata effettuata quando l'aereo era in volo da 7 ore e 38 minuti. Sapendo che il tipico volo Kuala Lumpur-Pechino è di circa 5 ore e 36, si pensa che a quel momento era probabile che il carburante stesse per finire.
Questo dato è compatibile con quelli del carburante, che indicano come nel Boeing 777 ne erano stati caricati 49'100 kg (per arrivare fino a Pechino ne bastavano 37'200), quantità con cui avrebbe potuto rimanere in volo per 7 ore e 31 minuti circa.
Indagini inconcludenti, che misure furono prese?
Il rapporto delle indagini reso pubblico nel 2018 è definito come inconcludente perché non spiega cosa sia successo. Si formulano delle ipotesi: si va dall'ipossia (mancanza di ossigeno che avrebbe reso impossibile ai piloti di capire in che situazione si trovassero), al dirottamento, ma nessuna pista è stata delucidata.
Senza una causa definitiva, le raccomandazioni e le normative per la sicurezza del settore del trasporto aereo da parte degli esperti furono destinate a prevenire una ripetizione di circostanze simili a quelle del volo MH370: una maggiore durata della batteria del localizzatore subacqueo, l'allungamento dei tempi di registrazione delle scatole nere e nuovi standard per la segnalazione della posizione dell'aereo quando vola sopra un oceano.
Compagnia nazionalizzata
Con la scomparsa delle 239 persone a bordo, l'MH 370 è il secondo incidente con più vittime che coinvolge un Boeing 777 e il secondo nella storia di Malaysia Airlines, dietro al volo MH17, abbattuto dalla Russia nello spazio aereo ucraino.
Malaysia Airlines, che già non aveva una situazione economica solida, sprofondò ancora di più in una crisi a causa della diminuzione delle vendite di biglietti e nazionalizzata prima della fine del 2014 da parte del governo malese.