Dopo l'incidente di Alaska Airlines Tante compagnie fermano i 737, Boeing rischia la tegola

SDA

7.1.2024 - 21:30

Dopo che un finestrino è esploso poco dopo il decollo di un Boeing 737 Max 9 dell'Alaska Airlines molti velivoli dello stesso tipo rimangono a terra in tutto il mondo.
Dopo che un finestrino è esploso poco dopo il decollo di un Boeing 737 Max 9 dell'Alaska Airlines molti velivoli dello stesso tipo rimangono a terra in tutto il mondo.
Keystone

Da Panama al Messico, dal Brasile dalla Turchia, si moltiplicano in tutto il mondo le compagnie aeree che hanno deciso di lasciare a terra i loro Boeing 737 Max dopo l'incidente al portellone sul volo dell'Alaska Airlines.

La Turkish Airlines ha annunciato di aver fermato i suoi cinque aerei di questo tipo, e lo stesso hanno fatto Aeromexico e la panamense Copa Airlines con i suoi 21 737 Max. Anche l' Agenzia nazionale per l'aviazione civile brasiliana ha annunciato la sospensione dell'utilizzo dell'aereo Boeing 737 Max 9 in tutto il Paese.

Per ora si parla di semplici blocchi a titolo precauzionale, una pausa in grado di permettere i necessari controlli tecnici. Ma a preoccupare il colosso dell'industria aeronautica è ora la tenuta del titolo nelle borse che apriranno tra poche ore, proprio in un momento in cui Boeing era tornata a conquistarsi la fiducia dei mercati.

Le sue azioni non hanno ancora ripreso i valori pre pandemia tuttavia, nel 2023, hanno recuperato parecchio terreno con un rialzo del 18% anno su anno. Un rally che però ora dovrà necessariamente fare i conti con l'incidente a Portland del 737 Max, il velivolo che è tuttora la maggior fonte di ricavi del gruppo.

Boeing teme fortemente le mosse di Pechino

Boeing teme fortemente anche le possibili mosse di Pechino. Se le autorità cinesi dovessero decidere di tenere a terra gli aerei, analogamente a quando stabilito dagli Usa che ha fermato per controlli 171 aeromobili, sarebbe un colpo per i conti del gruppo in un momento delicatissimo per lo sviluppo in Oriente.

Solo qualche giorno fa la numero uno di Boeing China aveva annunciato la ripresa dei voli di tutti i 737 da parte delle compagnie locali dopo il lungo stop imposto a seguito dei due incidenti nel 2019 e rimosso solo a inizio 2023.

Le voci di mercato indicavano anche una imminente ripresa degli ordini del 737 nel mercato del Dragone, considerato ormai il maggiore al mondo, che si sarebbero dovuti affiancare a quelli dei modelli 787 e 777, portati a casa da Boeing negli ultimi mesi. Ma è evidente che se anche Pechino dovesse mettere in dubbio questo aereo e ritardare le sue commesse i danni potrebbero essere pesanti.

Intanto l'autorità dell'aviazione civile degli Emirati Arabi, ha confermato in un comunicato che nessuna compagnia del Paese ha tra i suoi velivoli un Boeing 737 Max 9.

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