Canton Zurigo«Giornata gender» cancellata per minacce: «Dipendenti della scuola terrorizzati al telefono»
ats
21.5.2023 - 11:28
Il comune di Stäfa, nel Canton Zurigo, valuta la possibilità di intraprendere azioni penali dopo la cancellazione della «Giornata sulle questioni di genere» presso la scuola secondaria a causa di minacce. «Stiamo filtrando i messaggi e i post di rilevanza penale», ha detto il sindaco Christian Haltner.
21.05.2023, 11:28
21.05.2023, 11:31
SDA
«Quello che succede qui è uno scandalo», ha aggiunto Haltner in un'intervista rilasciata al domenicale SonntagsBlick. «I dipendenti della scuola sono stati terrorizzati al telefono, con affermazioni del tipo: «Ti taglio la gola!».
In particolare l'assistente sociale, il cui nome e numero di cellulare figuravano sull'invito alla «Giornata gender», è stata insultata e denigrata nel peggiore dei modi con messaggi di odio, ha proseguito il sindaco. «Inoltre, ha ricevuto immagini disgustose» e minacce di morte.
Incitamento all'odio
Il Comune non vuole tuttavia agire contro il consigliere nazionale Andreas Glarner (UDC/AG), che ha pubblicato l'invito su Twitter e ha chiesto il licenziamento dell'intera direzione della scuola. «Siamo giunti alla conclusione che si tratta di una questione politica e non legale», ha detto Haltner. Ma l'appello contro la «Giornata gender» è certamente un incitamento all'odio, ha sottolineato il sindaco. «Glarner sa bene che tipo di clientela ci manda».
Secondo Haltner, la «Giornata gender» è organizzata da dieci anni e il suo contenuto fa parte del programma scolastico «Lehrplan21». Le accuse dell'UDC di «indottrinamento gender» sono «sciocchezze» e teorie di cospirazione, ha detto. «Questa giornata riguarda cose come 'il mio corpo mi appartiene' o 'io dico no'. Gli studenti hanno bisogno di essere rafforzati nel loro sesso biologico».
La decisione di annullare la «Giornata gender» la settimana scorsa è stata presa su consiglio della polizia, ha aggiunto Haltner. Le forze dell'ordine avrebbero potuto garantire la sicurezza dell'evento, ma «il problema erano le chiamate su Telegram per intercettare gli studenti che si recavano all'evento e dissuaderli dal parteciparvi».