Clima Riscaldamento globale, gli esperti avvertono: «Siamo vicini al punto di non ritorno»

Di Herbert Aichinger

1.11.2022

Per decenni abbiamo osservato come i ghiacciai continuino a ritirarsi, una conseguenza del riscaldamento globale. Nella foto, il ghiacciaio dell'Aletsch.
Per decenni abbiamo osservato come i ghiacciai continuino a ritirarsi, una conseguenza del riscaldamento globale. Nella foto, il ghiacciaio dell'Aletsch.
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Sia i nuovi studi scientifici sia le Nazioni Unite dipingono un quadro desolante: se l'umanità non riuscirà presto a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi, le conseguenze saranno irreversibili.

Di Herbert Aichinger

Il Segretario generale dell'ONU António Guterres ha dichiarato recentemente al Guardian che «a causa del riscaldamento globale ci stiamo dirigendo verso una catastrofe mondiale, che distruggerà anche molti livelli della nostra economia».

Come mai prima d'ora eventi come siccità, inondazioni, tempeste e incendi stanno minacciando persone, animali e piante in tutto il pianeta. Secondo Guterres, è compito dei Paesi del G20 fermare questo andamento. Dopo tutto, sono responsabili dell'80% dei gas serra.

Cambiamenti climatici a Sharm el-Sheikh?

Dal 6 all'8 novembre si terrà a Sharm el-Sheikh, in Egitto, la ventisettesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27). Il vertice farà il punto su quanto i paesi partecipanti abbiano attuato gli obiettivi climatici dell'ONU. Gli studi dimostrano che il tempo stringe.

Già in occasione del vertice COP26 di Glasgow, lo scorso novembre, gli attivisti hanno protestato contro la scarsa attuazione degli obiettivi climatici da parte della comunità internazionale.
Già in occasione del vertice COP26 di Glasgow, lo scorso novembre, gli attivisti hanno protestato contro la scarsa attuazione degli obiettivi climatici da parte della comunità internazionale.
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Gli sforzi per il clima non sono sufficienti

Dallo scorso anno, pochi Paesi hanno attuato gli obiettivi climatici che si erano impegnati a raggiungere alla COP26 di Glasgow. Simon Stiel, Segretario esecutivo della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, annuncia sul Guardian che «i governi nazionali devono definire nuovi obiettivi e attuarli nei prossimi otto anni».

Secondo l'agenzia ONU per il clima, anche se tutti gli impegni presi alla COP26 venissero rispettati sarebbe possibile limitare il riscaldamento globale solo a 2,5 gradi al di sopra delle temperature preindustriali. Se il clima dovesse riscaldarsi così tanto nei prossimi anni, l'umanità si troverebbe ad affrontare catastrofi ambientali senza precedenti.

Clima mondiale a rischio

L'Istituto Potsdam per la ricerca sull'impatto climatico (PIK)  spiega come questo avverrebbe: alcuni valori del sistema Terra sono già vicini a «punti di svolta climatici». Se questi valori aumentassero a causa del riscaldamento globale potrebbero esserci gravi effetti sul clima mondiale, come lo scioglimento delle calotte polari, l'innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacciai nelle regioni montuose, lo scongelamento del permafrost in Russia o la morte delle barriere coralline tropicali.

Il direttore del PIK, Johan Rockström, sottolinea: «Abbiamo tante prove scientifiche che siamo molto, molto vicini a cambiamenti irreversibili: ci stiamo avvicinando ai punti di svolta».

Il nostro sistema climatico si trova di fronte a un test cruciale: se aumentasse il riscaldamento globale alcuni punti critici potrebbero innescare un effetto domino e provocare catastrofi climatiche in tutto il mondo.
Il nostro sistema climatico si trova di fronte a un test cruciale: se aumentasse il riscaldamento globale alcuni punti critici potrebbero innescare un effetto domino e provocare catastrofi climatiche in tutto il mondo.
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Insieme ai ricercatori dell'Università di Exeter, dello Stockholm Resilience Centre e di Future Earth, il PIK ha recentemente riassunto le ultime scoperte sulle interazioni dei «punti di svolta climatici» in uno studio pubblicato sulla rivista Science: cinque dei 16 punti critici potrebbero già essere innescati dall'attuale progresso del riscaldamento globale.

Le catastrofi climatiche gravano sempre più sulle casse degli Stati e sulle assicurazioni

Le conseguenze dei graduali cambiamenti si possono notare già oggi negli eventi meteorologici sempre più estremi. Delle simulazioni al computer mostrano quanto, solo negli Stati Uniti, gli uragani saranno devastanti per i settori economici e le catene di approvvigionamento.

Gli uragani causano danni sempre più devastanti negli Stati Uniti, ponendo anche enormi sfide all'economia nazionale. L'uragano Ian ha raggiunto venti di categoria 4 in Florida a settembre del 2022 e ha causato danni molto gravi.
Gli uragani causano danni sempre più devastanti negli Stati Uniti, ponendo anche enormi sfide all'economia nazionale. L'uragano Ian ha raggiunto venti di categoria 4 in Florida a settembre del 2022 e ha causato danni molto gravi.
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Robin Middelanis, uno degli autori dello studio del PIK, spiega: «I nostri calcoli mostrano per la prima volta che l'economia statunitense, una delle più forti del pianeta, a un certo punto non sarà più in grado di compensare da sola le perdite di produzione nelle catene di approvvigionamento. L'aumento dei danni causati dagli uragani supererà le capacità della superpotenza economica».

Nuovo picco di emissioni di gas serra

Non sembra esserci alcun miglioramento in vista, nonostante tutti gli sforzi per diventare più sostenibili.

L'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), ad esempio, nel suo Bollettino sull'effetto serra, pubblicato da poco, sottolinea che nella concentrazione dei gas serra dell'atmosfera sono stati raggiunti nuovi livelli record di anidride carbonica, metano e ossido di diazoto.

La concentrazione di anidride carbonica è ancora un problema

Secondo l'OMM, la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera è ancora allarmante: dal 2020 ha registrato il più alto tasso di crescita annuale dell'ultimo decennio. Le proiezioni indicano che la tendenza continuerà nel 2022.

Tra il 1990 e il 2021, il riscaldamento globale è aumentato del 50%. Uno dei fattori più significativi in questo andamento è l'anidride carbonica, che ha un'incidenza dell'80%.

Concentrazione di metano a livelli record

Secondo il Greenhouse Gas Bulletin, le concentrazioni di metano hanno registrato il più alto incremento annuale degli ultimi 40 anni, ossia da quando sono iniziate le prime misurazioni sistematiche.

Complessivamente, nel 2021 la concentrazione di anidride carbonica era di 415,7 parti per milione (ppm) (149% al di sopra dei livelli preindustriali), quella di metano di 1.908 parti per miliardo (ppb) (+262%) e quella di ossido di diazoto di 334,5 ppb (+124%).

Il Segretario generale dell'OMM, Petteri Taalas, avverte: «Il continuo aumento delle concentrazioni dei principali gas che causano calore dimostra che ci stiamo muovendo nella direzione sbagliata».

La conferenza stampa delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Ginevra il 13 settembre 2022: il Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres e Taalas, Segretario generale dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), invitano il mondo a intensificare gli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici.
La conferenza stampa delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Ginevra il 13 settembre 2022: il Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres e Taalas, Segretario generale dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), invitano il mondo a intensificare gli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici.
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Dobbiamo cambiare i sistemi industriali, energetici e di trasporto e il nostro intero stile di vita. L'aspetto positivo secondo Taalas è che «i cambiamenti necessari sono economicamente accessibili e tecnicamente possibili».