Incidente dello scorso marzo Quasi naufragio del «Simplon» causato da una serie di errori

bt, ats

1.11.2024 - 14:28

Il battello storico è rimasto incastrato nel pontile di Cully dopo una tempesta.
Il battello storico è rimasto incastrato nel pontile di Cully dopo una tempesta.
Keystone

Pessima valutazione dei rischi, decisioni infelici una dopo l'altra e carenze nella gestione della crisi. Sono questi i principali rimproveri contenuti nel rapporto sull'incidente del battello storico «Simplon», quasi affondato lo scorso marzo a Cully (VD).

Stando alla relazione di 140 pagine, realizzata da quattro esperti indipendenti, la Compagnia generale di navigazione sul Lemano (CGN), proprietaria dell'imbarcazione, ha sottovalutato la situazione, facendo uscire il «Simplon» malgrado il brutto tempo per un giro di prova il 28 marzo. Poi, dopo che esso aveva subito un'avaria al motore, l'errore centrale: la scelta di tenerlo ormeggiato al molo di Cully quando le previsioni annunciavano un forte vento e nonostante una finestra di meteo favorevole, che avrebbe permesso di trasportarlo a Losanna, mettendolo al riparo.

Nella notte fra il 29 e il 30 marzo, il battello, a causa delle impetuose raffiche, ha infatti sbattuto contro le rocce sulla riva ed è rimasto incagliato nel pontile, riportando seri danni. Il «Simplon» ha subito una grossa falla a poppa e una più piccola nella sala macchine. Anche parte dello scafo e del pavimento sono stati squarciati.

Il lungo rapporto evidenzia come alcuni dirigenti della CGN abbiano preso decisioni sbagliate con conseguenze di vasta portata. Alcuni sono accusati di essersi assunti rischi «sconsiderati». Sebbene la responsabilità sia condivisa, essa ricade principalmente sul direttore operativo, che ha quindi lasciato la società «di comune accordo», ha spiegato oggi davanti alla stampa il presidente della compagnia Benoît Gaillard, secondo cui non era più «la persona giusta» per svolgere questo lavoro.

Tra i «colpevoli» pure il primo capitano, che però se l'è cavata con un richiamo e ha mantenuto la sua posizione. Non sono invece stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti del direttore generale, Pierre Imhof, che andrà in pensione il prossimo mese di giugno.

Marc-Olivier Buffat, membro del consiglio d'amministrazione della CGN, ha riconosciuto che il quasi affondamento del «Simplon» è dovuto a una serie di scelte errate «difficili da capire». Ha parlato di un rapporto «severo», che ha sottolineato come molte cose non abbiano funzionato. Stando a Gaillard, i vertici della società si impegneranno a porre rimedio alle carenze venute a galla e verrà rivista l'organizzazione in situazioni di crisi.

Ora, la CGN desidera «andare avanti» con il Simplon, uno dei gioielli della sua flotta Belle Époque. Come già reso noto, l'imponente battello centenario – lungo 78 metri, può accogliere 850 passeggeri – tornerà a navigare.

La data del suo ritorno in acqua così come il costo dei lavori restano però da stabilire. Gaillard ha fatto sapere che a inizio 2025 saranno avviati degli studi per valutare le riparazioni necessarie sull'imbarcazione, che avrebbe dovuto in ogni caso passare per un restyling.

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