Azione del Governo? Mistero in Cina, «sparito» un altro tycoon miliardario

Dirk Jacquemien / SDA

22.2.2023 - 14:32

Bao Fan, il banchiere d'affari cinese famoso per il suo infallibile fiuto nel settore delle start-up internet, è scomparso da una settimana. Dopo il caso del potente Jack Ma, si sospetta ci sia il Governo di Xi Jinping dietro queste sparizioni.

Il CEO/Presidente di China Renaissance Fan Bao partecipa al Caixin Summit 2012 presso il China World Summit Wing Hotel il 16 novembre 2012 a Pechino, Cina.
Il CEO/Presidente di China Renaissance Fan Bao partecipa al Caixin Summit 2012 presso il China World Summit Wing Hotel il 16 novembre 2012 a Pechino, Cina.
imago/VCG

22.2.2023 - 14:32

È stata China Renaissance Holdings, la sua azienda, ad ammettere di «non essere stata in grado» di contattarlo e di non avere informazioni sul motivo della sua scomparsa e se questa fosse legata al suo lavoro.

La nota informativa è stata depositata giovedì 16 febbraio alla Borsa di Hong Kong dove la società è quotata e dove, di riflesso, i titoli hanno subito venerdì un tracollo del 50% prima di chiudere a -28%.

La banca d'investimento China Renaissance è uno degli attori principali nel finanziamento dell'industria tecnologica cinese e ha lavorato, tra gli altri, con Tencent, Alibaba e Didi, tre dei gruppi tecnologici dominanti in Cina.

China Renaissance è diventata un'istituzione finanziaria globale, con oltre 700 dipendenti e uffici a Pechino, Shanghai, Hong Kong, Singapore e New York.

Bao, 52 anni, l'ha fondata nel 2005 dopo aver lavorato presso Morgan Stanley e Credit Suisse, mettendo a punto una struttura capace di gareggiare contro i colossi di Wall Street per il ricco settore delle commissioni da Ipo e delle operazioni di quaotazione sui mercati azionari.

Una banca con molti successi all'attivo

Il gruppo ha supervisionato le offerte pubbliche iniziali di diversi giganti Internet nazionali, inclusa quella della principale società di e-commerce del Paese JD.com, l'arcirivale di Alibaba, facilitando anche la fusione nel 2015 tra Didi (l'Uber cinese) e il principale concorrente Kuaidi Dache.

«Una cooperazione da manuale», fu definita all'epoca, simbolo della capacità mandarina di creare campioni tecnologici nazionali nel settore privato.

Come di rilievo è stata anche l'assistenza fornita nella fusione tra Meituan e Dianping e nella successiva quotazione a Hong Kong del colosso cinese delle consegne di cibo.

Il Governo ci mette lo zampino

Ant Group, affiliata di Alibaba, è stato uno dei tre principali investitori in China Renaissance, che è stata sottoscrittrice dell'Ipo a Wall Street del gigante del ride-hailing Didi di giugno 2021, finita nel mirino della autorità cinesi.

L'operazione fu stroncata dalle autorità cinesi appena pochi mesi dopo la stretta voluta dal presidente Xi Jinping che a novembre 2020 aveva fatto naufragare l'offerta pubblica iniziale di Ant da 35 miliardi di dollari, che sarebbe stata la più grande della storia.

Fu colpito in seguito anche Jack Ma, azionista di controllo di Ant e fondatore di Alibaba, per mesi sparito da eventi pubblici e nel mirino delle indagini dell'Antitrust.

Un caso non isolato

Ma quali possono essere le cause di una vicenda avvolta nel mistero? Caixin, l'influente magazine finanziario cinese, ha sottolineato che la scomparsa di Bao ha fatto seguito alle indagini su Cong Lin, presidente di Huajing Securities (una controllata di China Renaissance) fino all'inizio di questo mese, secondo il database dei registri aziendali Tianyancha.

L'ufficio di Shanghai della China Securities Regulatory Commission (l'equivalente cinese della nostra COMCO, la Commissione della concorrenza) ha affermato a settembre che Huajing aveva violato i requisiti della legge sui titoli in materia di governo societario, chiedendo a Cong di collaborare a un'indagine.

Campagne anticorruzione di grande impatto

Il sospetto che le autorità abbiano qualcosa a che fare con la scomparsa di Bao è sorto rapidamente.

A settembre, infatti, il capo del dipartimento titoli di China Renaissance, Cong Lin, come detto prima è stato arrestato. La sua biografia è scomparsa dal sito web della banca senza alcun commento e non si sa dove si trovi attualmente, come riporta il Financial Times.

Giova ricordare che il leader dello Stato e del partito cinese Xi Jinping utilizza regolarmente campagne anticorruzione per sbarazzarsi di avversari reali o percepiti.

Spesso i leader dei partiti o delle aziende scomparsi ricompaiono mesi dopo davanti ai tribunali e vengono condannati a lunghe pene detentive.

Il caso di China Renaissance ricorda infatti un modello di indagini sui principali capi della finanza mandarina negli ultimi anni.

Oltre a Ma, infatti, c'è il clamoroso arresto del 2017 a Hong Kong con un blitz della polizia cinese di Xiao Jianhua, il potente e temuto ‹broker della finanza rossa›, un gestore sino-canadese degli investimenti della leadership comunista. La scorsa estate, dopo un lungo silenzio sulla vicenda, fu condannato a 13 anni di carcere con l'accusa di corruzione.

L'industria tecnologica nel mirino

Negli ultimi anni, l'industria tecnologica è stata oggetto di particolare attenzione da parte delle autorità. Le aziende hanno accumulato in breve tempo enormi ricchezze e influenza sociale, rappresentando così una minaccia per la supremazia del Partito Comunista.

Se Bao Fan è fortunato, dovrà affrontare «solo» il destino di Jack Ma, probabilmente l'imprenditore tecnologico più importante della Cina.

Scomparso dalla scena pubblica tra l'ottobre 2020 e il gennaio 2021, quando è riapparso, si è subito ritirato dalle attività quotidiane delle sue aziende e ora sembra vivere in Giappone.

Dirk Jacquemien / SDA