Neuroscienza Nasce una nuova speranza per i malati di atrofia multi-sistemica

nw, ats

7.4.2022 - 06:00

Una donna affetta da una malattia neurodegenerativa può di nuovo stare in piedi e camminare senza gli svenimenti causati dai suoi problemi di pressione sanguigna. Il successo della ricerca elvetica è stato pubblicato oggi sul «New England Journal of Medicine».

Lo studio è stato condotto dalla neurochirurga Jocelyne Bloch (nella foto) e dal ricercatore in scienza neurologica Grégoire Courtine, già balzati alla ribalta all'inizio di febbraio del 2022 per essere riusciti a far camminare tre adulti paraplegici.
Lo studio è stato condotto dalla neurochirurga Jocelyne Bloch (nella foto) e dal ricercatore in scienza neurologica Grégoire Courtine, già balzati alla ribalta all'inizio di febbraio del 2022 per essere riusciti a far camminare tre adulti paraplegici.
KEYSTONE/Valentin Flauraud

La 48enne soffre di atrofia multi-sistemica (AMS), una malattia cronica neurodegenerativa con esito mortale e per la quale fino ad ora non esiste una cura.

Si manifesta con ipotensione ortostatica, ovvero un brusco calo della pressione quando ci si alza o ci si mette in posizione seduta, fatto che porta a vertigini e perdita di conoscenza. La paziente in questione non poteva camminare più di cinque metri senza svenire.

Una squadra di ricercatori guidata dalla neurochirurga Jocelyne Bloch, dell'Università e dell'Ospedale universitario di Losanna, e dal ricercatore in scienza neurologica Grégoire Courtine, del Politecnico federale di Losanna, è riuscita a ridare alla donna una certa autonomia nella quotidianità, si legge in un comunicato odierno degli istituti vodesi.

Camminare 250 metri

La terapia si basa sulla cosiddetta elettrostimolazione epidurale. Elettrodi sono stati inseriti nella colonna vertebrale della paziente assieme a un apposito sensore che registra le sue posizioni. Se si siede o si alza, viene attivata una stimolazione che regola la pressione sanguigna.

Dopo tre mesi di riabilitazione, la donna è riuscita a percorrere 250 metri con l'aiuto di un deambulatore. Praticamente scomparsi anche i casi di svenimento in posizione seduta. La paziente ha così constatato «un miglioramento generale del suo benessere», scrivono gli scienziati.

Studio più ampio

Fra le altre cose, il nuovo sistema ha permesso alla 48enne di interrompere l'assunzione di farmaci per la pressione, ha spiegato Bloch all'agenzia Keystone-ATS. Con la stimolazione la pressione non è ancora a livelli perfetti, ma regolata molto meglio. La paziente vive a casa sua, assistita dal marito con l'aiuto di personale curante.

La ricerca è promettente, anche se è difficile soppesare i rischi dell'intervento chirurgico necessario e i benefici a lungo termine del trattamento, hanno sottolineato gli esperti. Proprio per questo si continuerà a sperimentare la procedura con più pazienti affetti da malattie neurodegenerative e in futuro è previsto uno studio clinico a più ampio spettro.

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