Pesci ansiosi e cambi di sesso Ecco come farmaci e droghe stanno cambiando radicalmente il mondo animale

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13.6.2024

Che effetto hanno i farmaci sulla fauna selvatica? I residui di antidepressivi possono avere gravi conseguenze per gli storni. (foto d'archivio)
Che effetto hanno i farmaci sulla fauna selvatica? I residui di antidepressivi possono avere gravi conseguenze per gli storni. (foto d'archivio)
KEYSTONE/EPA/ATTILA KOVACS

Dipendenza da metanfetamina, aggressività, cambiamenti di sesso: secondo un recente studio, i farmaci e le droghe moderne hanno effetti significativi su alcuni animali. I ricercatori ritengono che la biodiversità sia in pericolo.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Secondo un recente studio, i farmaci e le droghe prodotte dall'uomo hanno un effetto duraturo su alcune specie.
  • L'influenza delle sostanze può avere un impatto significativo sul comportamento e sull'anatomia degli animali.
  • I ricercatori citano come esempi la trota fario dipendente dalla metamfetamina, gli uccelli aggressivi e il pesce persico senza paura dei predatori.

Gli effetti dei farmaci e delle droghe sugli esseri umani sono regolarmente e ampiamente studiati.

È relativamente nuova, invece, la visione scientifica delle conseguenze che le sostanze legali e illegali usate dall'uomo hanno sul mondo animale. E sono notevoli, come ha scoperto un nuovo studio. Secondo i ricercatori, alcune specie animali stanno subendo cambiamenti significativi.

Dalla trota fario che diventa dipendente dalle metanfetamine, agli uccelli che mostrano un comportamento aggressivo, ai cambiamenti nel sesso di alcuni pesci: gli scienziati avvertono dell'enorme influenza dei residui di droghe e farmaci sul comportamento e sull'anatomia degli animali.

Lo studio pubblicato sulla rivista «Nature Sustainability», di cui ha parlato anche il britannico Guardian , cita esempi impressionanti e talvolta curiosi.

Le pillole contraccettive fanno cambiare sesso

Alcuni studi hanno dimostrato che il pesce persico europeo può perdere l'importantissima paura dei predatori a causa degli antidepressivi, mentre altri pesci rimangono permanentemente ansiosi a causa della caffeina.

Le femmine di storno esposte all'antidepressivo Prozac in certe concentrazioni trovate nelle fogne diventano meno attraenti per i potenziali compagni. Gli uccelli maschi, invece, mostrano un comportamento più aggressivo e cantano meno per attirare le femmine.

Un esempio particolarmente allarmante mostra le conseguenze che possono avere i residui di pillole contraccettive: in alcune popolazioni di pesci, secondo lo studio, queste avrebbero portato a un cambiamento di sesso. I pesci maschi avrebbero quindi sviluppato organi femminili, che a loro volta avrebbero portato a un declino delle popolazioni e a eventi di estinzione locale.

Secondo i ricercatori, questi risultati suggeriscono che i rifiuti farmaceutici hanno conseguenze significative per la fauna selvatica e potrebbero potenzialmente avere conseguenze indesiderate per gli esseri umani. Questo è un altro motivo per cui gli autori esortano l'industria farmaceutica a rendere i farmaci più rispettosi dell'ambiente.

Come mai le sostanze arrivano alla fauna?

Ma come fanno i farmaci e le medicine a finire nella fauna? «I principi attivi farmaceutici possono essere trovati nei corsi d'acqua di tutto il mondo, anche in organismi che potremmo mangiare», spiega Michael Bertram, uno degli autori e professore assistente presso l'Università svedese di scienze agrarie, al Guardian. È un problema che è diventato sempre più evidente negli ultimi decenni e che merita maggiore attenzione.

Secondo Bertram, ci sono diversi modi in cui queste sostanze chimiche finiscono nell'ambiente: uno è lo smaltimento inadeguato dei rifiuti farmaceutici rilasciati durante la produzione.

Un altro è l'uso umano. «Quando si prende una pillola, non tutto il farmaco viene scomposto nell'organismo e quindi finisce direttamente nell'ambiente attraverso le nostre feci», ha dichiarato il quotidiano britannico.

Anche le droghe illegali influiscono

Tra le sostanze che possono finire negli ecosistemi ci sono la caffeina, gli ansiolitici, gli antidepressivi e gli antipsicotici, nonché le droghe illegali come la cocaina e la metanfetamina.

Un altro esempio è il farmaco antinfiammatorio diclofenac, che è stato somministrato ai bovini in Asia meridionale e ha già provocato una preoccupante reazione a catena nell'ecosistema.

Poiché gli avvoltoi si nutrivano spesso di carcasse di bovini, la popolazione di questi animali in India è diminuita di oltre il 97% tra il 1992 e il 2007 a causa della contaminazione con il farmaco.

Ciò ha causato a sua volta un aumento dei casi di rabbia, poiché i cani che si nutrivano delle carcasse non più mangiate dagli uccelli si sono infettati sempre di più.

Richieste di farmaci «più verdi»

Secondo la ricerca, è preoccupante che proprio le proprietà dei farmaci che contribuiscono a migliorare il loro effetto sui pazienti li rendano anche inquinanti particolarmente pericolosi. Sono progettati per avere effetti biologici anche a basse dosi.

Nel loro studio, i ricercatori sottolineano anche che l'inquinamento causato dai principi attivi farmaceutici avviene sullo sfondo di altre minacce alla biodiversità, come la crisi climatica, la distruzione degli habitat e il consumo eccessivo.

Di conseguenza, gli autori non si limitano a presentare i risultati del loro studio, ma ne traggono anche delle conclusioni e avanzano delle richieste.

La produzione e il ciclo dei farmaci dovrebbero essere riformati per limitare il loro impatto sugli ecosistemi. Farmacisti, medici, infermieri e veterinari dovrebbero essere istruiti sul potenziale impatto ambientale delle sostanze.

Soprattutto, però, i ricercatori chiedono che i farmaci siano progettati in modo da essere scomposti più facilmente dopo l'uso. Non a caso il titolo dello studio si traduce con: «L'urgente necessità di sviluppare farmaci più ecologici».