«Intermediario disonesto» Dopo l'incontro tra Cassis e Lavrov, il Cremlino si scaglia contro Berna

dmu

23.7.2024

I ministri degli Esteri di Russia e Svizzera, Sergei Lavrov (secondo da sinistra) e Ignazio Cassis (a destra), si sono incontrati martedì per un colloquio.
I ministri degli Esteri di Russia e Svizzera, Sergei Lavrov (secondo da sinistra) e Ignazio Cassis (a destra), si sono incontrati martedì per un colloquio.
X/Ignazio Cassis

Ignazio Cassis ha incontrato martedì scorso il suo omologo russo Sergei Lavrov a New York. In seguito la Russia ha criticato la neutralità della Svizzera.

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  • Ignazio Cassis e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si sono incontrati martedì scorso a New York per un colloquio.
  • In seguito, la Russia ha criticato la Svizzera per aver voltato le spalle alla neutralità.
  • Un portavoce del Cremlino ha definito la Svizzera un «intermediario disonesto».

Il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis ha incontrato martedì scorso il suo omologo russo Sergei Lavrov a margine di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York.

Lavrov ha definito lo scambio «interessante», mentre Cassis ha scritto su X: «In relazione alla presidenza russa del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, ho incontrato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e l'ho informato sul vertice di pace in Ucraina».

Fin qui tutto bene. In seguito, però, la delegazione russa avrebbe inviato alcune frecciatine avvelenate in direzione di Berna, come riportato dal «Blick». Lavrov avrebbe dichiarato che Mosca ha notato un «progressivo allontanamento della Svizzera dalla neutralità».

«Intermediario disonesto»

Una portavoce del Cremlino ha inoltre etichettato la Confederazione come un «intermediario disonesto», indicando la creazione di un ufficio di collegamento della NATO presso le Nazioni Unite a Ginevra come prova della mancanza di neutralità del nostro Paese.

Settimane fa, lo ricordiamo, Mosca aveva già minacciato di spostare i colloqui diplomatici sulla situazione nel Caucaso meridionale da Ginevra a un altro Paese.

Il Ministero degli Esteri svizzero (DFAE) non ha commentato la retorica di Mosca.

La conferenza di Bürgenstock di metà giugno non ha finora avuto conseguenze concrete. Secondo Thomas Greminger, direttore del Centro ginevrino per la politica di sicurezza, al momento non è prevedibile un seguito della conferenza, soprattutto perché le due parti in conflitto non sono disposte ad avviare negoziati.