È un caso politicoLa vittima dello sparo al cenone presenta denuncia, Meloni: «Pozzolo sospeso da Fratelli d'Italia»
SDA / pab
5.1.2024 - 07:00
Giovedì ha presentato una querela in procura, a Biella, Luca Campana, il 31enne che la notte di Capodanno è rimasto ferito da un proiettile esploso dalla pistola del parlamentare di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo. Nella conferenza stampa di fine anno Giorgia Meloni ha detto d'aver chiesto la sospensione del deputato del suo partito. La premier nega ci sia un problema di qualità nella classe dirigente che ha scelto per guidare il Paese.
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05.01.2024, 07:00
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Luca Campana, che la notte di Capodanno è rimasto ferito da un proiettile esploso dalla pistola del parlamentare di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo, ha presentato denuncia.
Spiega di averlo fatto solo 4 giorni dopo perché un operaio e Pozzolo un politico. Temeva insomma di finire in un «tritacarne».
Ha ribadito la sua versione die fatti, che contraddice quella del deputato.
Stando alla ricostruzione fatta da alcuni giornali il colpo sarebbe partito da circa 80 centimetri dal suolo, in parallelo. Impossibile quindi che sia stata la vittima a ferirsi raccogliendo l'arma da terra, come invece dice Pozzolo.
Nella conferenza stampa di fine anno Giorgia Meloni ha detto d'aver chiesto la sospensione del deputato del suo partito.
Malgrado numerosi episodi «sopra le righe» dei membri del suo governo (Santanché, Lollobrigida e Mennuni) la premier nega ci sia un problema di qualità nella classe dirigente del suo partito.
Con la denuncia si sono così create le condizioni per l'applicazione del reato di lesioni per l'incidente avvenuto al termine di una festa a Rosazza, in provincia di Biella, la notte di Capodanno, alla presenza di una trentina di persone, tra cui alcuni bambini.
A quattro giorni dall'accaduto quindi Campana si è presentato giovedì negli uffici della procura in qualità di persona offesa, insieme all'avvocato Marco Romanello.
Ora la procura di Biella potrebbe procedere contro Pozzolo con l’ipotesi del reato di lesioni, che si aggiungerebbe al fascicolo già aperto per esplosioni pericolose e omessa custodia dell’arma, regolarmente detenuta, da cui è partito lo sparo.
«Non ho toccato la pistola»
Agli investigatori, come riportato da diversi media italiani, il giovane ha raccontato quanto accaduto quella notte, negando nuovamente di avere maneggiato la pistola dell’onorevole e di non aver fatto partire lo sparo da cui è rimasto ferito, come invece ha sostenuto nelle sue prime dichiarazioni Pozzolo.
L'elettricista ha ribadito invece che era in piedi nella sala del veglione quando ha sentito lo sparo. Ha sentito subito un dolore prima di accasciarsi, senza capire cosa stesse realmente accadendo.
Il colpo è partito da una persona che era seduta?
Pozzolo ha dichiarato che il giovane si era ferito da solo mentre stava recuperando la pistola da terra, ma stando a una ricostruzione fatta dal Corriere della Sera, il proiettile sarebbe stato esploso in parallelo al pavimento a un'altezza di circa 80,10 centimetri dal suolo.
Il che rende non credibile la versione del deputato di Fratelli d'Italia, già smentita, oltre che dalla vittima, anche da diverse altre testimonianze.
Stando a un testimone sentito da La Stampa l’onorevole Pozzolo dopo lo sparo è sembrato sotto choc per qualche secondo. E a chi era vicino a lui, ripresosi dopo i secondi di smarrimento, avrebbe detto: «Adesso sono rovinato».
Perché la denuncia dopo quattro giorni?
Al Corriere Tv, che lo ha intervistato all'uscita di casa, il 31enne ha spiegato perché non ha denunciato prima Pozzolo: «Perché io sono un operaio e lui un politico». Temeva infatti di finire in un «tritacarne».
«È un momento difficile, ha poi dichiarato l’elettricista, sono ancora incredulo per quello che è capitato. Perché la situazione poteva finire molto peggio, alla festa c’erano dei bambini».
Al cenone erano presenti anche i suoi figli, fortunatamente in un altra stanza. «La mia speranza è quella di guarire al più presto, al 100% e di tornare quanto prima a lavorare». I medici, dice, gli hanno assicurato una guarigione in circa 11 giorni.
Giorgia Meloni chiede che Pozzolo sia sospeso
Sul caso si è espressa anche la premier Giorgia Meloni, interpellata sulla vicenda a metà della tradizionale conferenza stampa di fine anno (rinviata due volte per motivi di salute), durata oltre tre ore.
E così si è espressa: «Pozzolo? Ha il porto d’armi e deteneva legalmente quindi l’arma di cui si parla ed è anche comprensibile che l’avesse con se. Quello che non è normale è che non fosse correttamente custodita, chi ha un’arma ha la responsabilità di tenerla correttamente e questo non è accaduto.
«Per questo motivo, nell’attesa che la vicenda si chiarisca, ho chiesto a Fratelli d’Italia di attivare il collegio dei probi viri e che, nel frattempo, il deputato sia sospeso dal partito»
La classe dirigente di Meloni è inadeguata? Lei risponde
Quello di Pozzolo è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi particolari che coinvolgono membri di Fratelli d'Italia e che imbarazzano non poco la premier.
Basti pensare alle polemiche scatenate dal compagno della sorella di Meloni, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, che in un discorso ad aprile in cui parlava di natalità e immigrazione ha chiamato in causa la «sostituzione etnica», o che solo qualche settimana fa, ha fatto fermare il treno Frecciarossa Torino-Salerno alla stazione di Ciampino, perché era in ritardo.
Oppure alla ministra Daniela Santanché, indagata dalla Procura di Milano per falso in bilancio, bancarotta, stipendi e alcune forniture non pagate, mancanza di trasparenza, passando per Lavinia Mennuni che ha detto in TV che la massima ispirazione delle giovani di oggi deve tornare ad essere il mettere al mondo dei figli.
In conferenza stampa, proprio a seguito della risposta sul caso Pozzolo, ha spiegato come non ci sia, a suo avviso, un problema nella classe dirigente che ha scelto per guidare il Paese.
«Non credo ci sia un problema di classe dirigente di Fratelli d’Italia. Sulla classe dirigente del mio partito, c’è sempre qualcuno che non ti aspettavi e fa errori o cose sbagliate. Però non son disposta a fare questa vita se persone intorno a me non sentono la responsabilità. Non sempre accade ma per la responsabilità che abbiamo, e io vivo quella responsabilità, su questo intendo essere rigida», ha concluso Meloni.