È misteroBanchiere anti Putin trovato morto a Washington
SDA
18.8.2022 - 11:36
Morte sospetta a Washington di un noto banchiere lettone-russo, che si era espresso ferocemente contro Vladimir Putin e che aveva sostenuto l'oppositore Alexiei Navalny.
18.08.2022, 11:36
SDA
Si tratta di Dan Rapoport, 52 anni, businessman americano nato a Riga, trovato privo di vita domenica sera di fronte ad un condomino di lusso: inutile la corsa all'ospedale per tentare di salvarlo.
La polizia, riferisce il Daily Beast, è intervenuta in seguito alla segnalazione di una persona che si era lanciata nel vuoto ma le indagini sono ancora in corso e la causa della morte non è ancora stata accertata.
L'uomo è stato trovato con adosso infradito arancioni, un cappello nero, la patente di guida della Florida e 2.620 dollari in contanti. A fine anni '90 e inizio anni 2000, Rapoport aveva lavorato per diverse istituzioni finanziarie russe prima di aprire a Mosca nel 2007 la celebre discoteca Soho Rooms.
Si trasferisce a Kiev nel 2016
Quando l'opposizione russa acquisì influenza dopo il ritorno di Putin alla presidenza russa nel 2012, Rapoport si legò al dissidente Alexiei Navalny, ora imprigionato, a cui si dice abbia dato il suo sostegno.
Rapoport, che è stato anche collegato a numerosi post online che condannavano Putin, ha lasciato la Russia nel giugno 2012 e ha vissuto per diversi anni a Washington prima di vendere la sua casa a Ivanka Trump e Jared Kushner per 5,5 milioni di dollari.
L'uomo d'affari si era trasferito a Kiev nel 2016 ed era stato coinvolto nella politica locale. Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte da parte delle forze russe il 24 febbraio, Rapoport aveva criticato pubblicamente il Cremlino e espresso chiaramente il suo sostegno all'Ucraina sui social media.
Il suo ultimo post su Facebook, tre giorni prima della sua morte, sembrava fare riferimento proprio alla guerra in Ucraina: una foto di Marlon Brando in Apocalypse Now con le famose battute: «L'orrore, l'orrore».
La moglie contesta alcune informazioni della stampa
Sua moglie, Alyona Rapoport, ha detto all'agenzia di stampa russa Rbc che avrebbe dovuto incontrarsi di nuovo col marito dopo che i loro piani erano saltati per via della guerra in Ucraina, la patria della donna e dove i due avevano risieduto negli ultimi anni. «Dovevamo incontrarci, lui aveva programmato riunioni e fatto piani», ha detto la moglie.
«Dan ci ha evacuati da Kiev ed è tornato lì per aiutare il mio Paese. Poi dovevamo incontrarci negli Stati Uniti», ha riferito.
La moglie dell'imprenditore ha contestato le notizie di alcuni media secondo cui Rapoport aveva lasciato un biglietto d'addio (per il suicidio) con denaro contante e aveva lasciato il suo cane in un parco vicino dopo essersi separato dalla moglie ed essere stato visto a Londra.
«Non c'era nessun biglietto, nessun suicidio, nessun viaggio a Londra, nessuna partenza», ha assicurato la Rapoport.
Una morte sospetta anche nel 2016
Nel 2016 c'era stato un altro 'giallo' a Washington per la morte sospetta dell'ex ministro russo per l'informazione Mikhail Lesin, 57 anni, uomo chiave del mondo mediatico russo e stretto alleato di Putin.
Era stato ritrovato senza vita in una stanza d'albergo della capitale ma nonostante i «forti colpi alla testa» e le «tracce di traumi» su varie parti del corpo segnalati dal medico legale la conclusione fu quella di un decesso «accidentale».