Riconoscimenti L'Anello Hans Reinhart alla regista teatrale argoviese Lilo Baur

sifo, ats

19.9.2024 - 10:01

La vincitrice dell'Anello Hans Reinhart 2024 Lilo Baur.
La vincitrice dell'Anello Hans Reinhart 2024 Lilo Baur.
Keystone

Il Gran Premio svizzero delle arti sceniche/Anello Hans Reinhart 2024, dotato di 100'000 franchi, va alla regista teatrale e artista polivalente argoviese Lilo Baur. Oltre a questo riconoscimento, sono stati assegnati nove premi nelle arti sceniche.

Lo annuncia in una nota odierna l'Ufficio federale della cultura (UFC).

Lilo Baur, classe 1958, nata a Muri (AG), ha fatto carriera come attrice e regista teatrale in particolare sui palchi di Londra, fra cui quello del Globe Theatre, e Parigi, si legge nella nota.

È attiva principalmente come regista di teatro e opera alla Comédie-Française, dove nella prossima stagione presenterà due delle sue produzioni, «L'Avare» ("L'avaro") di Molière e «La Souricière» ("Trappola per topi") di Agatha Christie.

Collabora anche di frequente con l'Opéra Comique di Parigi.

Lavora anche in patria

Baur lavora anche nella scena elvetica: nell'ottobre 2023 ha presentato in anteprima al Théâtre de Carouge, nei pressi di Ginevra, «Une journée particulière», adattamento del film omonimo del regista italiano Ettore Scola «Una giornata particolare» (1977).

Di lei Georges Grbic, membro della giuria, dice «È sorprendente notare quanto le sue creazioni siano dominate dal tema centrale dell'amore», precisa il dossier stampa.

Nel corso della sua carriera l'argoviese è stata più volte ricompensata, in particolare in Francia e nel Regno Unito: nel 2015 «il ministero della cultura francese le ha conferito il titolo di Officier dell'Ordre des Arts et des Lettres e nel 2023 quello di Commandeure», precisa il dossier stampa.

Nel 2020 è stata nominata al premio Molière per la regia di «La puce à l'oreille» ("La pulce nell'orecchio», 2019) di Georges Feydeau.

Artista polivalente, Baur ha avuto qualche ruolo anche sul grande schermo: fra gli altri in «Vollmond» ("Luna piena», 1998) di Fredi Murer e in «Che pasticcio, Bridget Jones!» (2004), di Beeban Kidron.

Nove premi nelle arti sceniche, nessun svizzero italiano

Nove i premi svizzeri delle arti sceniche conferiti ad altrettanti attori o compagnie culturali, ognuno dei quali riceverà 40'000 franchi.

Quest'anno fra i premiati non ci sono svizzeri italiani. I riconoscimenti sono stati attribuiti a: Anne Delahaye (GE), Petra Fischer (ZH/GR), Ursina Greuel (BS/ZH), Ueli Hirzel (ZH), Marchepied Cie (VD), Old Masters (GE), Ivy Monteiro (ZH), Philippe Olza (NE/BS), formatosi all'Accademia Teatro Dimitri di Verscio, e Adina Secretan.

Sono stati ricompensati anche uno spettacolo di danza e uno di teatro, entrambi ricevono 25'000 franchi. Per la danza il preferito fra i 21 in concorso, è stato «L'œil nu» di Maud Blandel (VD).

Mentre per il teatro, fra le 16 produzioni, è stata scelta «Introducing Living Smile Vidya», di un'omonima artista trans indiana residente nei pressi di Lucerna. Ha inoltre recitato nel film documentario «Die Anhörung» (L'audizione, 2023) di Lisa Gerig, vincitore del Prix de Soleure alle Giornate di Soletta dello scorso gennaio nonché di un Premio del cinema svizzero.

Infine, il premio June Johnson per gli esordienti, pure dotato di 25'000 franchi, viene attribuito ad Anna-Marija Adomaityte (GE), nata in Lituania nel 1995.

La giuria elogia in particolare l'ultimo spettacolo della giovane coreografa diplomata in arti visive alla Scuola cantonale d'arte di Losanna (ECAL) «TikTok-Ready Choreographies» che «seduce per la sua forza espressiva».

La premiazione si terrà il 31 ottobre al Theater Casino di Zugo in presenza del consigliere federale Ignazio Cassis.

sifo, ats