Mistero da sabato 15enne scompare in Francia, la madre in TV: «Non dormo e non mangio più»

AFP / blue News

27.9.2023

Tre giorni dopo la scomparsa di Lina, 15 anni, la madre Fanny ha parlato con la stampa francese.
Tre giorni dopo la scomparsa di Lina, 15 anni, la madre Fanny ha parlato con la stampa francese.
Screenshot video BFM TV

Cresce la preoccupazione nel villaggio alsaziano dove Lina, 15 anni, è scomparsa da sabato. Gli investigatori non hanno trovato indizi significativi. La madre ha parlato sul canale televisivo TF1 martedì sera. Ha affermato di provare un «dolore lancinante». Le ricerche a tappeto di mercoledì, con anche due laghetti dragati, non hanno dato risultati.

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Il riassunto della scomparsa di Lina

  • L'adolescente doveva recarsi a piedi da casa sua alla stazione di Saint-Blaise-la-Roche, a tre chilometri di distanza. Intendeva prendere il treno per Strasburgo, dove l'aspettava il fidanzato.
  • Quando lui non l'ha vista arrivare, ha chiamato la madre, che ha dato l'allarme intorno alle 14.15.
  • Sono stati rapidamente contattati la famiglia e gli amici della ragazza e sono state controllate anche le telecamere a circuito chiuso.
  • La procuratrice ha sottolineato che «la minore scomparsa non appare nei video», lasciando intendere che Lina non è mai salita sul treno, e forse, nemmeno mai arrivata in stazione.
  • Mercoledì sono arrivati degli specialisti da Strasburgo. Dei sommozzatori hanno dragato due stagni, senza esito. 
  • I pescatori presenti dalle 6h00 di mattina il girono della scomparsa hanno detto di non averla vista sabato, a differenza del giorno precedente.

«Due testimoni hanno visto Lina dirigersi verso la stazione tra le 11.15 e le 11.30», ha spiegato Aline Clérot, procuratrice di Saverne.

«Era a piedi. Non c'erano tracce sulla carreggiata o sul ciglio della strada, il che fa pensare che non sia stata coinvolta in un incidente stradale».

Una delle ipotesi privilegiate, viste le tempistiche, è che la ragazza sia salita o sia stata caricata su un veicolo. Il primo tratto di percorso che l'avrebbe dovuta portare alla stazione coincide con una strada principale, mentre la seconda metà del tragitto, che in totale è lungo circa tre chilometri, si trova in una zona boschiva.

La mamma di Lina: «Non riesco a dormire, a mangiare...»

«È un dolore lancinante, viscerale, non dormo più, non mangio più, non riesco a fare altro che pensare a lei. Deve tornare, devo stringerla tra le mie braccia... Voglio mia figlia», ha dichiarato martedì sera a TF1 la mamma di Lina, Fanny

Lunedì, la donna aveva parlato anche con i giornalisti: «Come per ogni madre, capirete che è difficile, è una tortura non avere la propria figlia vicino, una cosa che non augurerei a nessuno, un grande dolore», aveva detto.

Nessun indizio decisivo

Clérot ha sottolineato che il telefono di Lina «per ora non è stato ritrovato, ha smesso di trasmettere alle 11.22 del giorno della sparizione nella zona di ricerca. Non c'è stata alcuna attività bancaria sul suo conto da quando è scomparsa».

La personalità di Lina non fa pensare che possa essere scappata e le varie ricerche e perlustrazioni organizzate negli ultimi giorni in questa zona montuosa e boscosa non hanno portato alla luce indizi decisivi, ha aggiunto la procuratrice.

«Non escludiamo nessuna pista e stiamo portando avanti le indagini necessarie», ha insistito, lasciando pero intendere che si pensa a un atto criminale.

Una ricerca che ha attirato quasi 400 volontari

Gli stagni vicino alla strada che la giovane avrebbe dovuto percorrere hanno iniziato ad essere dragati oggi, mercoledì.

Martedì mattina, quasi 400 persone hanno partecipato a una ricerca nei pressi di uno stagno nella periferia del villaggio di 250 abitanti, vicino alla stradina che Lina avrebbe dovuto percorrere per raggiungere la stazione.

I volontari, divisi in diversi gruppi, hanno ispezionato l'area circostante, dai campi lungo il fiume Bruche alle aree forestali più ripide e ai terrapieni accanto alla linea ferroviaria.

La madre e il padre di Lina, sconvolti, hanno partecipato alla ricerca. Alla famiglia della ragazza è stata offerta assistenza psicologica, ha dichiarato la procuratrice di Saverne.

Dragati due stagni

Diversi veicoli della gendarmeria e squadre specializzate di Strasburgo sono arrivati sul posto poco dopo le 14.00 di mercoledì. Anche un furgone della polizia tedesca faceva parte del convoglio.

I sommozzatori hanno quindi iniziato a perlustrare i due stagni di Le Breux, lungo i quali corre la pista ciclabile che Lina avrebbe dovuto utilizzare sabato per recarsi da casa alla stazione.

Una pista che la giovane aveva percorso ogni giorno nell'ultima settimana per raggiungere il piccolo negozietto del villaggio di Saint-Blaise-la-Roche, dove si recava per un corso di formazione.

I pescatori non hanno visto nulla

Con la famiglia della ragazza e numerosi giornalisti a guardare, i sommozzatori, divisi in piccoli gruppi, hanno esplorato metodicamente il sito.

Secondo il gestore del laghetto di pesca, che ha rifiutato di fornire il suo nome ai media, tre pescatori erano sul posto dalle 6.00 di sabato mattina e non hanno visto passare la ragazza, a differenza del giorno precedente.

Secondo i gendarmi, i sommozzatori devono ispezionare i vari punti d'acqua della zona lungo il percorso seguito dall'adolescente.

Inoltre, secondo la stessa fonte, 15 membri della gendarmeria hanno effettuato un altro sopralluogo nella zona durante la giornata. 

La procuratrice di Saverne ha dichiarato che un'unità di emergenza medica e psicologica (CUMP) è stata allestita dalle 13.00 di mercoledì nel vicino comune di Plaine «per fornire il supporto necessario alle persone colpite dalla preoccupante scomparsa di una giovane ragazza della regione».

Ipotesi fuga scartata, genitori separati

L'ipotesi di una fuga è stata subito esclusa: «Era una ragazza molto simpatica, molto felice, sorridente, sempre pronta a fare cose belle», ha detto martedì Thibault, uno dei suoi amici.

«Era rispettosa, molto legata alla mamma e stava sempre attenta a non deluderla. Non credo nemmeno per un secondo che sarebbe scappata».

Secondo lui, l'adolescente, figlia unica, ha iniziato quest'anno il suo CAP (certificato di formazione professionale) come assistente personale in una scuola vicino a Saint-Blaise-la-Roche, una sessantina di chilometri a sud-ovest di Strasburgo.

I suoi genitori sono separati, la madre è infermiera e Lina sembra non avere più molti contatti con il padre.