L'allentamento delle misure di contenimento del coronavirus dovrebbe essere accompagnato dall'uso generalizzato di maschere, secondo la maggioranza degli svizzeri. È quanto emerge da un sondaggio pubblicato oggi sui giornali di Tamedia.
Sei intervistati su dieci sono favorevoli a rendere obbligatorio l'uso delle maschere nei luoghi pubblici non appena saranno a disposizione in numero sufficiente. Una simile misura è appoggiata dalla maggioranza degli elettori di tutti i partiti. Tre quarti degli intervistati è anche a favore o piuttosto favorevole a una vaccinazione obbligatoria una volta scoperto il vaccino.
Una maggioranza schiacciante (83%) ha fiducia nelle decisioni del Consiglio federale. I due terzi (65%) ritengono che le misure adottate dalla Confederazione non arrechino troppi danni all'economia rispetto all'effetto benefico sulla situazione sanitaria. Esiste tuttavia un certo Röstigraben, visto che la percentuale è inferiore nella Svizzera tedesca (55%) rispetto alla Romandia (69%) e al Ticino (67%).
Mancano le attività sociali
La maggioranza dei germanofoni è favorevole a un ritorno immediato o graduale alla normalità (61%), mentre i francofoni sono meno propensi ad aprire (47%). Si noti che l'indagine è stata effettuata prima che il Consiglio federale annunciasse le misure di deconfinamento.
Un Röstigraben emerge anche nella percezione della malattia. Mentre la maggioranza dei ticinesi (59%) e degli svizzeri di lingua francese (58%) teme di ammalarsi, solo due svizzeri tedeschi su cinque hanno paura. Infine, per gli intervistati, dover rinunciare alle attività sociali pesa più (46%) del timore di ripercussioni sulla salute (11%).
L'indagine è stata condotta il 15 aprile su 40'835 persone delle tre regioni linguistiche sui siti dei giornali Tamedia e 20 Minuti. Le risposte sono state ponderate in base a variabili demografiche e geografiche. Il margine di errore è di +/- 1 punto percentuale.
Rifornimento «catastrofico»
In merito all'auspicio di rendere obbligatorio l'uso delle mascherine nei luoghi pubblici con la riduzione delle misure di tutela dalla Covid-19, Pharmasuisse scrive in un comunicato odierno che attualmente il rifornimento è «catastrofico». Il presidente della società svizzera dei farmacisti, Fabian Vaucher, afferma che le maschere igieniche per uso personale mancano persino in molte farmacie e drogherie. Di conseguenza, non sono adeguatamente protetti né i clienti, né il personale.
Vaucher critica poi la «assoluta mancanza di chiarezza» sulla responsabilità per la distribuzione delle mascherine. «Da settimane con le nostre richieste siamo mandati da A a B e di nuovo indietro», dice. «Chiediamo immediatamente che le necessità per uso personale di farmacie e drogherie siano coperte dalla Confederazione. E che ci sia una strategia chiara su come le persone vulnerabili possano ottenere le maschere».
Il presidente di Pharmasuisse chiede poi di rifornire molto rapidamente le farmacie, poiché c'è parecchia richiesta di mascherine anche se il governo non ne ha finora raccomandato l'uso per la popolazione sana. E se le raccomandazioni del Consiglio federale dovessero essere adattate in questo senso, la domanda andrebbe sicuramente alle stelle.
Acquisto di materiale sanitario
Grégoire Gogniat, portavoce dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha detto all'agenzia di notizie Keystone-ATS che il 16 aprile Confederazione e Cantoni avevano a disposizione circa 23 milioni di maschere, di cui 21 milioni di mascherine igieniche. Dalla metà di marzo, la farmacia dell'esercito ha la missione di procurare materiale medico raro destinato ai professionisti del settore sanitario.
In occasione di un briefing odierno con la stampa, Patrick Mathys, capo della sezione Gestione delle crisi e cooperazione internazionale dell'UFSP, ha poi sottolineato che se il Consiglio federale dovesse raccomandare l'uso di maschere la popolazione dovrebbe acquistare quelle certificate e non ricorrere ad espedienti fatti in casa.
Per far fronte alla Covid-19 l'esecutivo intende acquistare materiale sanitario per 2,45 miliardi di franchi. Per il personale di cura sono previsti oltre 61,8 milioni di mascherine igieniche (74,3 milioni di franchi) e altrettante maschere filtranti FFP (Filtering Face Piece) per gli infermieri (495 milioni di franchi).
Inoltre, dovranno essere comperate 330 milioni di maschere igieniche per la popolazione (396 milioni di franchi) e 99 milioni per i lavoratori (198 milioni di franchi). Sulla lista d'acquisto della Confederazione figurano poi guanti, disinfettanti, grembiuli, indumenti protettivi, apparecchi respiratori, kit per il prelievo di campioni e test nonché vaccini.
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