Finanza dell'Eurozona Lagarde: «Serve una svolta per integrare le borse europee»

SDA

22.11.2024 - 12:01

Per Lagarde è necessario un cambio di passo.
Per Lagarde è necessario un cambio di passo.
Keystone

L'Unione europea deve cambiare approccio sull'integrazione dei mercati dei capitali, passando da un approccio «dal basso verso l'alto» a uno «dall'alto verso il basso» e facendo «grossi passi avanti» per l'Unione dei mercati finanziari.

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Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde al congresso bancario europeo a Francoforte, sostenendo che l'urgenza è aumentata ora che «il divario tecnologico con gli Usa è inconfondibile» e che «l'ambiente geopolitico è meno favorevole».

La 68enne ha citato un'analisi della Bce secondo cui «se il rapporto fra depositi e attivi finanziari delle famiglie europee fosse allineato a quello delle famiglie statunitensi, uno stock fino a 8000 miliardi di euro potrebbe essere diretto verso investimenti di mercato di lungo termine, pari a un flusso di circa 350 miliardi l'anno».

Il capitale, in Europa, «viene o intrappolato nei confini nazionali o va verso gli Usa», ha proseguito l'ex ministra francese. «Se guardiamo alle borse, per esempio, oltre il 60% degli investimenti delle famiglie è nel loro paese. Gli investitori istituzionali investono molto più nei mercati Usa che nell'Ue».

Uno stato di cose che a suo avviso è direttamente responsabile del fatto che le imprese europee nei settori innovativi e high tech – dalla robotica all'intelligenza artificiale – in Europa sono poco competitive perché non trovano capitale di rischio per potersi sviluppare in una scala adeguata. In particolare, è chiara la dimensione troppo piccola del venture capital, che negli Usa è alla base dei forti investimenti in innovazione tecnologica che hanno creato campioni globali.

Un'unione dei mercati dei capitali – in quanto anello di congiunzione mancante fra l'elevato risparmio dei cittadini europei e l'investimento sotto forma di capitale – è «fondamentale» per rendere le economie europee più dinamiche e tecnologicamente avanzate, e per «diventare più resilienti in un'economia mondiale che si sta frammentando», ha detto Lagarde.

Un'urgenza che non ha visto progressi tangibili: «dal 2015, ci sono state oltre 55 proposte regolamentari e 50 iniziative non legislative, ma «la Capital Markets Union è stata messa da parte da interessi di parte nazionali che vedono in queste proposte una minaccia», ha concluso.