Azioni È l'ora del «window dressing», un trucco per mostrare un bel portafoglio

hm, ats

30.12.2024 - 17:00

Tutti vogliono dire di aver puntato sulle azioni giuste.
Tutti vogliono dire di aver puntato sulle azioni giuste.
Keystone

Ogni anno la stessa procedura: con l'avvicinarsi della fine di dicembre anche il mercato azionario è soggetto a un rituale fisso, il cosiddetto «window dressing».

Keystone-SDA, hm, ats

Molti fondi fanno apparire i loro portafogli più interessanti eliminando i titoli in perdita e acquistando quelli che si sono rivelati i migliori.

L'obiettivo di questo esercizio è quello di garantire che le azioni che hanno sovraperformato nel corso dell'intero anno siano incluse nei portafogli degli investitori al momento dei bilanci. Le azioni che hanno perso di più, invece, vengono vendute al più tardi entro la fine dell'esercizio, in modo che non compaiano nella relazione annuale.

«Che questo avvenga è un segreto di Pulcinella», afferma un esperto interpellato dall'agenzia Awp. «Ma nessuno lo ammette». Dopo tutto, chi vorrebbe mostrare un fondo che ha in portafoglio due o addirittura tre dei maggiori perdenti dell'anno?

Questo effetto fa sì che i prezzi di molte azioni con buone performance salgano ulteriormente verso la fine dell'anno, perché alcuni gestori di fondi acquistano tali titoli. I perdenti, invece, vengono eliminati con poco preavviso verso la fine dell'anno e devono accettare ulteriori perdite di prezzo senza che vi siano ragioni fondamentali all'origine del cambiamento di corso.

Queste correzioni cosmetiche del portafoglio si verificano più frequentemente negli anni di borsa positivi e sono perfettamente legali. L'effetto di tali misure in relazione al portafoglio durano però solo per un breve periodo: infatti i gestori dei fondi vendono di solito le azioni appena acquistate all'inizio dell'anno, con relative perdite sui titoli. L'uscita avviene spesso entro la metà di gennaio, soprattutto perché la liquidità del mercato azionario, che in genere cala significativamente durante le vacanze natalizie, torna ad aumentare.

Per i piccoli investitori vale quindi la pena studiare più attentamente le relazioni dei propri fondi e dare un'occhiata in particolare agli aggiustamenti di fine anno. Chi investe in singole azioni potrebbe da parte sua cercare di attenersi alla «regola di dicembre»: in base a questa norma frutto dell'esperienza le azioni che hanno registrato una performance particolarmente buona da gennaio a novembre spesso ottengono risultati superiori alla media anche in dicembre. In un anno borsistico positivo può quindi essere conveniente puntare proprio su questi valori vincenti nelle ultime quattro settimane dell'anno. Al contrario, può essere utile acquistare i maggiori perdenti dell'anno alla fine di dicembre: infatti quando «l'effetto vetrina» si esaurisce i prezzi di tali azioni scartate tornano spesso a salire in modo significativo dall'inizio di gennaio.

Gli sviluppi del mercato azionario svizzero di quest'anno indicano che la «pulizia delle vetrine» è stata effettivamente effettuata. Nello SMI Expanded, il listino che contiene i 50 titoli a maggiore capitalizzazione, la posizione dei maggiori vincitori si è consolidata nelle ultime quattro settimane: Lonza, Swiss Re, Holcim, Belimo e SGS hanno guadagnato più del 25% rispetto all'anno precedente e nell'ultimo mese questi titoli solo saliti ancora, nonostante l'andamento negativo del mercato. Nel caso di Richemont (+19% nel 2024), la maggior parte della performance annuale è arrivata addirittura nell'ultimo periodo. Ma soprattutto nessuno ha voluto perdersi Galderma, che ha esordito in borsa: le azioni della società attiva nelle cure dermatologiche sono state emesse in marzo a 53 franchi e sono salite fino a poco più di 100 franchi, con una corsa proseguita anche in dicembre (+11%).

Sul fronte opposto i gestori hanno espulso dai portafogli i perdenti annuali come Adecco (-46% nel 2024), Tecan (-40%), Kühne+Nagel (-28%) e Nestlé (-24%). Ma non c'è regola senza eccezione: in questo caso è rappresentata dalle azioni del produttore di chip Ams-Osram, che hanno subito un calo del 71% nel corso dell'anno, ma che in dicembre hanno riportato un bilancio nettamente positivo.