Lo studio di UBS In dieci anni il patrimonio dei miliardari mondiali è raddoppiato

hm, ats

5.12.2024 - 14:00

Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon, è il secondo uomo più ricco del pianeta dopo Elon Musk, secondo i calcoli del Bloomberg Billionaires Index.
Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon, è il secondo uomo più ricco del pianeta dopo Elon Musk, secondo i calcoli del Bloomberg Billionaires Index.
Keystone

Il patrimonio dei miliardari mondiali è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni: lo afferma uno studio di UBS, che nei prossimi anni prevede una pioggia di denaro per gli eredi e le iniziative filantropiche.

Keystone-SDA, hm, ats

Fra il 2015 e il 2024 la ricchezza delle persone in questione ha fatto un balzo del 121%, salendo da 6300 a 14'000 miliardi di dollari (12'400 miliardi di franchi). A titolo di confronto, l'indice azionario globale MSCI AC World ha registrato un incremento percentuale inferiore, pari al 73%.

Anche il numero degli eletti – a livello finanziario – è aumentato notevolmente, passando da 1757 a 2862. Il club non sembra però accettare di vedere crescere troppo i suoi membri: il picco è stato raggiunto nel 2021, con 2686 miliardari; da allora il dato è rimasto invariato.

Gli imprenditori del settore tecnologico svolgono un ruolo sempre più rilevante nell'economia globale e questo si riflette sulle loro sostanze, che sono cresciute più velocemente che in altri comparti: i patrimoni si sono triplicati, passando da 789 a 2400 miliardi di dollari.

In passato questi nuovi miliardari hanno promosso la diffusione del commercio online, dei media sociali e dei pagamenti digitali; più di recente hanno favorito il boom dell'intelligenza artificiale, nonché lo sviluppo della sicurezza cibernetica, del fintech, della stampa 3D e della robotica.

L'industria registra il maggior incremento

I super-ricchi del settore industriale hanno registrato il secondo maggiore incremento in termini di ricchezza, passando da 480 a 1300 miliardi di dollari, in quanto gli stati hanno realizzato investimenti per affinare il loro vantaggio competitivo, soprattutto nell'economia verde, per affrontare le sfide demografiche e per sostenere il trend economico del cosiddetto reshoring, l'opposto della delocalizzazione. Gli interventi di politica industriale hanno favorito settori tecnologicamente avanzati come l'aerospaziale, la difesa e i veicoli elettrici.

Il ramo in cui si registra un andamento più lento rispetto a tutti gli altri è quello immobiliare. I miliardari nel real estate hanno riportato una performance in linea con la media fino al 2017, ma da allora sono rimasti indietro, probabilmente a causa di una combinazione tra la correzione del settore immobiliare cinese, le turbolenze indotte dal Covid in alcuni segmenti commerciali e l'aumento dei tassi d'interesse negli Stati Uniti e in Europa a partire dal 2022.

La pandemia un punto di svolta

Ma come si muoveranno i miliardari in materia di investimenti? Da un sondaggio realizzato da UBS fra i super-facoltosi emerge che il 43% intende incrementare la propria esposizione nel settore immobiliare e il 42% nel mercato azionario; nel contempo però il 40% intende aumentare le posizioni sull'oro e il 31% quelle sul contante.

«Queste percentuali potrebbero rispecchiare i timori legati a maggiori rischi geopolitici e a valutazioni elevate sui mercati azionari», affermano gli esperti dell'istituto guidato da Sergio Ermotti.

La pandemia ha rappresentato un punto di svolta per molte persone, portando a riconsiderare la propria vita, e i miliardari non fanno eccezione. Avendo case, famiglia e aziende in diversi paesi tale gruppo di persone è da sempre abituato a spostarsi, ma dal 2020 si è registrata una maggiore frequenza di trasferimento: hanno traslocato in modo importante 176 «billionaires», ovvero uno su 15.

Gli americani ottengono i maggiori profitti

Chi parte si trasferisce in paesi quali Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Singapore e Stati Uniti. In totale, in quattro anni sono emigrati miliardari il cui patrimonio complessivo supera i 400 miliardi di dollari e la regione MEA (Medio Oriente e Africa) è quella che ha attirato il maggior numero di capitali.

Focalizzando l'attenzione sul solo 2024, i miliardari statunitensi hanno ottenuto i maggiori profitti, rafforzando il ruolo del paese come centro principale per i super-ricchi di tutto il mondo: i loro patrimoni si sono espansi di oltre un quarto (+28%), raggiungendo i 5800 miliardi di dollari. In progressione è anche l'Europa (+16% a 2700 miliardi), mentre la ricchezza dei miliardari in Cina e Hong Kong è scesa del 17% a 1800 miliardi.

Il numero di persone che quest'anno ha raggiunto lo status di miliardario appartiene principalmente alla categoria di chi si è fatto da solo: i soggetti che si sono trovati per la prima volta con 1000 milioni sono stati 268, il 60% dei quali imprenditori. Tale dato inverte il trend riportato nel 2023, quando la maggior parte dei nuovi miliardari era costituita da persone che avevano ereditato patrimoni multigenerazionali.

UBS – che come noto figura fra gli amministratori patrimoniali più grandi del mondo, con attivi in gestione per 5700 miliardi – calcola in prospettiva che gli ultra-facoltosi di 70 anni o più lasceranno 6300 miliardi di dollari nei prossimi 15 anni, prevalentemente a favore degli eredi, ma anche di cause benefiche prescelte.