Guadagni limitati Il 2024 borsistico elvetico è stato più da mosto che da champagne

hm, ats

18.12.2024 - 14:00

Il mercato elvetico non ha dato grandi soddisfazioni.
Il mercato elvetico non ha dato grandi soddisfazioni.
Keystone

Il 2024 borsistico non è destinato a passare alla storia come un anno particolarmente significativo in Svizzera: rispetto a quanto successo per esempio negli Stati Uniti o in Germania i guadagni realizzati dalle azioni elvetiche appaiono limitati.

Keystone-SDA, hm, ats

A fine dicembre l'umore degli investitori rischia di essere quindi contrastato. Dopo una prima metà dell'anno molto positiva, con lo Swiss Market Index (SMI) – il principale indice del mercato – in rialzo di quasi l'8%, le speranze di un anno assai dinamico si sono infrante. Il massimo del 2024, a 12'484 punti, è stato raggiunto a fine agosto, ma poi il secondo semestre si è rivelato in perdita.

Nella giornata odierna l'SMI oscilla intorno agli 11'700 punti, con un incremento di circa il 5% rispetto a inizio gennaio, un dato vicino a quello del 2023, che è stato del 4%. Lontano appare il record storico di 12'997 punti che risale all'inizio del 2022. Va comunque ricordato che quell'anno si era poi chiuso in calo del 17%, la peggiore performance dal 2008 (-34%), che era peraltro seguita a un 2021 molto buono: +20%.

Nel confronto internazionale, lo SMI ha registrato quest'anno una performance modesta, come nel 2023. Il Dow Jones Industrial di New York, il principale indice mondiale, ha finora registrato un guadagno di circa il 16%, mentre il DAX di Francoforte ha addirittura superato il 20%. Anche se si tiene conto del fatto che, a differenza dello SMI, il DAX non è corretto per i flussi di dividendi in uscita, la differenza appare significativa.

Il boom dell'intelligenza artificiale ha spinto anche l'indice tecnologico Nasdaq di Wall Street a salire di circa un terzo. I «magnifici sette» del settore – vale a dire Alphabet, Amazon, Apple, Microsoft, Meta, Nvidia e Tesla – avevano già fatto salire il Nasdaq di oltre il 40% nell'anno precedente.

L'SMI, assai più difensivo, non è riuscito a tenere il passo quest'anno. Ha pesato molto la perdita di Nestlé, pari a circa il 23%, primo titolo in termini di capitalizzazione di mercato, con una ponderazione di circa il 18% sull'indice. Anche la performance annuale degli altri due colossi, Novartis e Roche, pari a circa il 4%, non ha fornito slancio.

Nestlé è anche il principale responsabile della debolezza del secondo semestre borsistico rispetto al primo. Le azioni del gigante alimentare romando si erano già indebolite nell'anno precedente e anche nei primi sei mesi: ma la tendenza al ribasso si è accentuata a partire dall'estate. La nomina di un nuovo Ceo, nella persona di Laurent Freixe, e l'aggiornamento della strategia in autunno non sono riusciti a cambiare la situazione.

«L'anno borsistico 2024 può essere riassunto come segue: la Svizzera è rimasta indietro», ha indicato all'agenzia Awp Remo Rosenau, esperto presso Helvetische Bank. Se si considerano gli altri principali indici svizzeri, il quadro non cambia infatti molto rispetto allo SMI. L'ampio Swiss Performance Index (SPI) ha fatto solo marginalmente meglio dello SMI, con un guadagno di poco inferiore al 7%. Nello Swiss Leaders Index (SLI), che comprende i 30 titoli più importanti, la ponderazione limitata dei pesi massimi ha consentito un guadagno di circa il 9%. Lo SMI Mid Index (SMIM), che contempla le 30 società che si collocano immediatamente dietro lo SMI, dal 21esimo al 50esimo posto, è aumentato di circa il 5%.

A livello di singoli titoli all'interno dello SLI Lonza guida la classifica, con un rialzo annuo del 54%, seguita da Swiss Re (+40%). Anche ABB (+39%) e Holcim (+35%), due società con una forte presenza negli Stati Uniti, hanno registrato buone performance. UBS, ancora impegnata nell'integrazione di Credit Suisse, ha visto salire il corso dell'8%, dopo l'incremento di oltre il 50% nell'anno precedente. Le azioni più deboli si sono rivelate Adecco (-45%) e Kühne+Nagel (-30%), dopo che entrambe erano salite di un buon terzo nell'anno precedente.

Nell'ambito del mercato allargato il prezzo della società biotecnologica Kuros è aumentato di quasi sei volte. Anche Relief Therapeutics è stata fra le aziende più dinamiche del 2024, con un raddoppio del corso delle azioni, così come una società tradizionale quale il produttore di grandi turbocompressori Accelleron (+80%). Per contro un investimento in Hochdorf o in Meyer Burger ha comportato una perdita quasi totale.

Gli sguardi sono ora già rivolti al nuovo anno: dopo la debole performance degli ultimi quattro mesi le cose potrebbero migliorare, almeno secondo le previsioni di chi ha più fiducia. «Il mercato svizzero sembra essere diventato molto favorevole nel confronto internazionale», afferma Rosenau. Lo specialista è quindi più ottimista riguardo al 2025 per le azioni elvetiche, anche sulla scia del forte calo dei tassi d'interesse.