Svizzera Ancora ignoto l'impatto sui costi sanitari dei farmaci anti-obesità

jh

5.2.2024 - 12:19

"Questi farmaci stanno già facendo lievitare i costi dell'assicurazione di base", avverte un economista della cassa malati Helsana. (Foto simbolica)
"Questi farmaci stanno già facendo lievitare i costi dell'assicurazione di base", avverte un economista della cassa malati Helsana. (Foto simbolica)
Keystone

L'arrivo in Svizzera di nuovi farmaci per combattere l'obesità è inevitabilmente accompagnato dal timore di un'esplosione dei costi sanitari. La questione del rimborso – e, di riflesso, del prezzo – di siffatti medicamenti è attualmente oggetto di discussione.

A titolo indicativo, il prezzo ufficiale di un trattamento di quattro settimane con Wegovy, prodotto dal laboratorio danese Novo Nordisk, negli Stati Uniti è di 1350 dollari (1170 franchi), mentre il costo del trattamento con Mounjaro di Eli Lilly è di 1070 dollari (926 franchi).

«Questi farmaci stanno già facendo lievitare i costi dell'assicurazione di base e sicuramente continueranno a farlo in futuro», avverte in un'intervista all'AWP Manuel Elmiger, economista per la cassa malati Helsana.

Il rapporto annuale sui prezzi dei farmaci stilato da quest'ultima rileva che i rimborsi per la semaglutide, farmaco indicato per il diabete e l'obesità, hanno raggiunto gli 81 milioni di franchi nel 2022, rispetto ai 52 milioni dell'anno precedente. Nello stesso periodo, la liraglutide, più mirata ai pazienti in sovrappeso, ha generato una fattura che è aumentata di un terzo, arrivando a quasi 40 milioni.

Problema di salute pubblica in crescita

L'impatto sul sistema sanitario sarà probabilmente ancora più grave se si considera che quello del peso corporeo eccessivo è un problema di salute pubblica in crescita. Un recente studio dell'Ufficio federale di statistica (UST) ha stimato che il 12% della popolazione svizzera è considerato obeso, rispetto all'11% del 2017 e ad appena il 5% del 1992.

Agire per limitare l'aumento di peso dovrebbe anche permettere di evitare i costosi trattamenti per combattere l'obesità. «I laboratori stanno attualmente conducendo studi clinici per dimostrare i benefici dei loro GLP-1 (ormone prodotto dall'intestino che stimola la secrezione di insulina e inibisce la secrezione di glucagone da parte del pancreas, ndr) al di là della semplice perdita di peso e della cosmesi, in modo da convincere i sistemi sanitari a rimborsarli», osservano gli analisti della banca privata ginevrina Lombard Odier.

Novo Nordisk ha appena ottenuto risultati convincenti nel campo dei problemi legati al sistema cardiovascolare e lo spettro delle indicazioni mirate comprende ora l'insufficienza renale, l'osteoartrite, l'apnea del sonno e persino il morbo di Alzheimer, secondo gli esperti dell'istituto bancario della città sul Lemano.

Una perdita di peso significativa e duratura indotta dalla somministrazione di questi agonisti del GLP-1 potrebbe, se necessario, generare risparmi sul trattamento delle malattie associate all'obesità. «Tuttavia, non è stato ancora possibile studiare la loro somministrazione a lungo termine e i dati attuali suggeriscono che molti pazienti riprenderanno peso (...) nonostante la prosecuzione del trattamento», mette in guardia Elmiger.

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