La cronaca Domenica storica: UBS rileva Credit Suisse, Berna e la BNS mettono i miliardi

SDA / red

19.3.2023

Dopo le trattative di questi giorni, il Consiglio federale informa in diretta da Berna che Credit Suisse viene rilevata da UBS. L'operazione è orchestrata dal Governo e dalla Banca nazionale svizzera (BNS), che garantirà alle due banche liquidità per 100 miliardi di franchi. E per ridurre i rischi di UBS la Confederazione fornisce una garanzia di 9 miliardi. «È un giorno storico e triste» dice Axel Lehmann, presidente del CdA di CS. I principali sviluppi nel nostro live ticker.

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  • 21h14

    Ok di Associazione banchieri e istituti cantonali

    L'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) ritiene che l'acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS e le misure adottate dalla Banca nazionale svizzera (BNS) e dalle autorità siano sensate.

    Sono benvenuti tutti i provvedimenti che garantiscono la stabilità e calmano la situazione, scrive l'ASB in un comunicato. La stabilità della piazza finanziaria è di importanza centrale per l'intera economia elvetica: l'operazione concede ai responsabili di CS il tempo necessario per l'imminente ristrutturazione e rafforza la fiducia dei clienti.

    Sostegno alle novità odierne è giunto anche dall'Associazione delle banche cantonali. Alla luce delle crescenti incertezze del mercato negli ultimi giorni la soluzione comunicata crea chiarezza, afferma l'organismo.

  • 21h08

    Keller-Sutter: «Acquisizione sarebbe stato rischioso»

    Una eventuale acquisizione temporanea di Credit Suisse (CS) da parte della Confederazione avrebbe comportato un rischio enorme per i contribuenti: lo ha affermato la consigliera federale Karin Keller-Sutter nella conferenza stampa indetta oggi dal governo in merito alla fusione fra CS e UBS.

    Non era chiaro fin dall'inizio che l'operazione UBS-CS avrebbe avuto luogo, ha aggiunto. La responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha ringraziato entrambi gli istituti per quello che considera un passo importante a favore della stabilità del mercato. «Era l'unica soluzione possibile», ha detto la 59enne.

  • 21h03

    Keller-Sutter: «Non è salvataggio, è commercio»

    «Non si tratta di un salvataggio, ma di un'operazione commerciale»: lo ha affermato la consigliera federale Karine Keller-Sutter nella conferenza stampa indetta oggi dal governo in merito all'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS.

    La responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha anche difeso la strategia di non rendere noti ulteriori aiuti negli ultimi giorni dopo il primo prestito di 50 miliardi di franchi concesso dalla Banca nazionale svizzera (BNS) mercoledì sera.

    Keller-Sutter ha sostenuto che ulteriori annunci avrebbero fatto pensare a una «tattica del salame» che avrebbe aumentato ulteriormente l'incertezza riguardo alla società. Secondo la 59enne quello che andava assolutamente evitato era il fallimento della seconda banca elvetica.

  • 21h00

    Bank of England plaude a Svizzera

    La Bank of England plaude all'azione delle autorità svizzere per la stabilità finanziaria e osserva che il sistema bancario britannico è ben capitalizzato.

  • 20h58

    Rischio gestibile per Keller-Sutter

    Il rischio derivante dalle misure adottate dalla Confederazione per consentire l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS è «gestibile»: lo ha assicurato la consigliera federale Karin Keller-Sutter nella conferenza stampa indetta stasera dal governo a Berna.

    La responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha aggiunto che lei stessa è cliente di Credit Suisse, con un conto e un'ipoteca, e che ha anche un conto presso UBS.

  • 20h53

    Lagarde (BCE): «Decisioni determinanti per stabilità»

    La presidente della Banca centrale europea (BCE) Christine Lagarde accoglie favorevolmente quella che definisce «la rapida azione e le decisioni prese dalle autorità svizzere» per risolvere il caso di Credit Suisse. «Sono determinanti per ripristinare condizioni di mercato ordinate ed assicurare la stabilità finanziaria».

    «Il settore bancario dell'area dell'euro è resiliente, con forti posizioni di capitale e di liquidità», evidenzia inoltre la Lagarde. «In ogni caso - aggiunge - la cassetta degli attrezzi della nostra politica è ben fornita per assicurare un supporto di liquidità al sistema finanziario se necessario, e per preservare una tranquilla programmazione della nostra politica monetaria».

  • 20h52

    Lehmann: «La fusione con UBS miglior risultato possibile»

    «Date le recenti circostanze straordinarie e inaspettate, la fusione annunciata con UBS rappresenta il miglior risultato possibile»: lo ha detto Axel Lehmann, presidente del consiglio di amministrazione di Credit Suisse, nella conferenza stampa indetta oggi a Berna dal Consiglio federale.

    «Questo è stato un periodo estremamente impegnativo per Credit Suisse e mentre il team ha lavorato instancabilmente per affrontare molti importanti problemi legati agli aspetti legali e per eseguire la sua nuova strategia, siamo costretti a trovare oggi una soluzione che fornisca un risultato duraturo», ha affermato il manager.

    «È un giorno storico e triste», ha sottolineato il dirigente.

  • 20h49

    Tesoro statunitense e Fed: «Bene accordo»

    Il Tesoro americano a la Federal Reserve, la banca centrale statunitense, danno il benvenuto all'accordo fra Credit Suisse e UBS. È quanto si legge in una nota congiunta.

    La segretaria al Tesoro Janet Yellen e il presidente della Fed Jerome Powell sottolineano pure che il capitale e le liquidità delle banche americane sono forti.

  • 20h43

    Finma: «Problemi di concorrenza si scavalcano»

    L'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS non fallirà a causa delle normative sulla concorrenza, che dovrebbero impedire la formazione di monopoli.

    La Finma, l'autorità di vigilanza dei mercati finanziari, ha infatti la competenza di scavalcare la legge sulla concorrenza per stabilizzare i mercati, ha affermato la presidente del consiglio di amministrazione dell'entità Marlene Amstad nella conferenza stampa indetta oggi a Berna dal Consiglio federale.

  • 20h39

    UBS: «Troppo presto per dire se vi saranno tagli»

    È ancora troppo presto per dire se l'acquisizione di Credit Suisse (CS) comporterà un taglio di posti posti di lavoro: lo ha affermato il presidente del consiglio di amministrazione di UBS Colm Kelleher durante la conferenza stampa indetta a Berna dal Consiglio federale. Le due banche impiegano più di 16'000 persone in Svizzera.

    CS cerca nel frattempo di mitigare i timori. «UBS ha espresso fiducia nel fatto che i dipendenti del Credit Suisse continueranno a rimanere assunti», scrive l'istituto in un comunicato. D'altra parte però UBS afferma che la fusione dovrebbe portare a un risparmio annuo sui costi di oltre 8 miliardi di dollari entro il 2027.

  • 20h32

    Il presidente di UBS: «È salvataggio d'emergenza»

    «Questa acquisizione è interessante per gli azionisti di UBS ma, diciamolo chiaramente, per quanto riguarda Credit Suisse, si tratta di un salvataggio di emergenza». Ad affermarlo è il presidente del consiglio di amministrazione di UBS, Colm Kelleher, commentando l'operazione.

    «Abbiamo strutturato un'operazione che preserverà il valore rimasto delle attività, limitando al contempo la nostra esposizione. L'acquisizione delle capacità di Credit Suisse nei settori dell'amministrazione patrimoniale e della banca universale svizzera rafforzerà la strategia di UBS volta a far crescere le sue attività a basso contenuto di capitale. La transazione porterà vantaggi ai clienti e creerà valore sostenibile a lungo termine per i nostri investitori», sottolinea il presidente di UBS.

  • 20h28

    Il CEO di UBS: «Fusione rafforzerà nostri punti di forza»

    «La fusione tra UBS e Credit Suisse rafforzerà i punti di forza di UBS e migliorerà ulteriormente la nostra capacità di servire i nostri clienti a livello globale, rafforzando le nostre migliori capacità»: lo ha affermato il Ceo di UBS Ralph Hamers, commentando l'acquisizione (Ralph Hamers non era presente alla conferenza stampa, ndr).

    «L'operazione supporta le nostre ambizioni di crescita nelle Americhe e in Asia, rafforzando alla stesso tempo le nostra attività in Europa, e non vediamo l'ora di accogliere i nostri nuovi clienti e colleghi in tutto il mondo nelle prossime settimane», ha aggiunto il manager.

  • 20h25

    Keller-Sutter chiede garanzie per i dipendenti

    La ministra delle finanze Karin Keller-Sutter ha chiesto garanzie per i dipendenti dopo l'annunciata acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. Il Consiglio federale si aspetta che i datori di lavoro diano a queste persone certezze sul loro impiego il più rapidamente possibile, ha aggiunto in conferenza stampa a Berna.

    Molte migliaia di dipendenti sono interessati dall'acquisizione, ha aggiunto Keller-Sutter, dicendosi rammaricata che Credit Suisse non sia stato in grado di superare da solo la difficile situazione. «Sarebbe stata la soluzione migliore».

    L'operazione annunciata questa sera comporta anche dei rischi per la Confederazione e per la piazza economica, ma sono nettamente inferiori rispetto a qualsiasi altro scenario, ha proseguito la ministra.

    Un fallimento di Credit Suisse avrebbe portato a gravi distorsioni economiche a livello mondiale. La Svizzera ha dovuto assumersi le proprie responsabilità al di là dei confini nazionali.

  • 20h21

    UBS paga tre miliardi, l'azione CS valorizzata a 0,76

    UBS rileva Credit Suisse per 3 miliardi di franchi. Secondo i termini dell'intesa resi noti stasera, gli azionisti di Credit Suisse riceveranno 1 azione UBS ogni 22,48 azioni CS detenute. Il titolo della seconda banca svizzera viene quindi valorizzato a 0,76 franchi.

    Per un confronto: venerdì, alla chiusura della borsa di Zurigo, l'azione CS valeva 1,86 franchi, quello di UBS 17,11 franchi. Il rapporto era quindi allora di 1 a 9.

  • 20h14

    UDC: «Crisi frutto del consociativismo PLR»

    Secondo l'UDC la crisi di Credit Suisse è una conseguenza della «cattiva gestione portata avanti dal consociativismo PLR»: ora la popolazione svizzera deve mettere sul piatto miliardi di franchi per correggere questi errori, argomenta il partito.

    Le difficoltà della banca sono il risultato di decisioni gestionali fatali, scrivono i democentristi in un comunicato. Invece di concentrarsi sulle sue attività svizzere di successo, l'istituto ha perseguito una strategia estera aggressiva. Questa strategia è ovviamente fallita e sta mettendo in pericolo l'intera banca e migliaia di posti di lavoro. Nel frattempo, la dirigenza ha incassato stipendi milionari senza doversi mai assumere la responsabilità.

    L'UDC critica anche l'azione del Consiglio federale, giudicata precipitosa. Solo pochi giorni fa, la Banca nazionale e la Finma avevano confermato che Credit Suisse soddisfaceva ampiamente i requisiti patrimoniali. «Come è possibile che ora non vengano applicate le regole too big to fail, create proprio per questo caso?», chiede l'UDC. Il Consiglio federale ha ceduto ancora una volta alle pressioni provenienti dall'estero?

    A quanto pare, le autorità di regolamentazione e di vigilanza straniere hanno fatto pressione per non applicare le regole elvetiche. Secondo l'UDC, il governo avrebbe dovuto tracciare a questo proposito una linea chiara.

  • 20h05

    UBS paga tre miliardi in azioni della banca stessa

    Per l'acquisizione di Credit Suisse UBS paga 3 miliardi di franchi, in azioni della stessa UBS. Lo hanno annunciato poco fa gli istituti.

  • 20h03

    Wermuth (PS): «Frustrato e arrabbiato»

    Il copresidente del Partito socialista svizzero (PS) Céderic Wermuth si dice «frustrato e arrabbiato» dopo la notizia dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS.

    «Dalla crisi finanziaria del 2008 non è cambiato nulla, niente di niente!», afferma il consigliere nazionale argoviese su Twitter.

    L'intero sistema finanziario è malato e assurdo, aggiunge. «E ora lo stato si permette ancora una volta di salvare tutti coloro che ci hanno sempre raccontato di essere grandi leader economici», conclude.

  • 19h57

    Ecco le motivazioni del Governo, nel suo comunicato

    Il Consiglio federale approva la prevista acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS e interviene per garantire la stabilità del mercato finanziario: questo in estrema sintesi il contenuto del comunicato diramato in serata dal Governo.

    Al fine di assicurare la continuazione dell'attività operativa di Credit Suisse fino all'attuazione dell'acquisizione e ridurre i costi per l'economia svizzera l'esecutivo ha creato le basi basi giuridiche necessarie per consentire alla Banca nazionale svizzera (BNS) di concedere a Credit Suisse sostegni supplementari di liquidità. Come seconda misura il Consiglio federale ha deciso di concedere alla BNS una garanzia in caso di dissesto: entrambe le misure sono rette dal diritto di necessità (articoli 184 e 185 della Costituzione federale).

    Per ridurre eventuali rischi per UBS, la Confederazione accorda a quest'ultima una garanzia di 9 miliardi di franchi per l'assunzione di potenziali perdite derivanti da determinati attivi che UBS riprenderebbe nel quadro della transazione, qualora queste eventuali perdite dovessero superare una certa soglia. Il governo ha anche ha chiesto alla Delegazione delle finanze delle Camere federali un credito d'impegno urgente: l'autorità ha approvato questo credito oggi.

    «Le misure decise garantiscono che la BNS possa mettere a disposizione di Credit Suisse, in caso di necessità, la liquidità sufficiente», si legge nella nota. «L'ottenimento del sostegno di liquidità è subordinato a condizioni rigorose». Il Consiglio federale ordinerà anche misure concernenti le remunerazioni.

    L'esecutivo ha anche preso provvedimenti volti a contenere il più possibile i rischi per la Confederazione. Per tale motivo, Credit Suisse dovrà versare un premio di rischio sia alla Confederazione che alla BNS. Dovrà inoltre corrispondere un premio per la messa a disposizione della garanzia in caso di dissesto alla Confederazione e interessi alla BNS. «Da questi provvedimenti e dal privilegio nel fallimento, per la Confederazione risulta un rischio di dissesto esiguo», argomenta il governo.

    «I sostegni di liquidità della BNS esistenti e quelli nuovi sono sufficienti, insieme alle riserve di liquidità di cui Credit Suisse dispone, per garantire sufficiente liquidità all'istituto», si dicono convinti quelli che un tempo venivano chiamati «i sette saggi». «Con questa serie di misure, il Consiglio federale ribadisce la sua disponibilità ad adottare i provvedimenti necessari per tutelare i detentori di depositi e la stabilità della piazza finanziaria svizzera», conclude la nota.

  • 19h43

    Berna e BNS mettono i miliardi

    Credit Suisse viene rilevata da UBS: l'operazione è orchestrata dal Consiglio federale e dalla Banca nazionale svizzera (BNS), con l'istituto d'emissione che garantirà alle due banche liquidità per 100 miliardi di franchi.

    Per ridurre i rischi di UBS la Confederazione fornisce inoltre una garanzia di 9 miliardi per far fronte ai rischi di perdita dell'operazione.

    «È la migliore soluzione per ristabilire la fiducia dei mercati finanziari», ha detto il presidente della Confederazione Alain Berset durante la conferenza stampa indetta oggi alle 19:30 a Berna.

  • 19h33

    Credit Suisse viene rilevata da UBS, la BNS dà liquidità

    UBS ha annunciato in data odierna l'acquisizione di Credit Suisse. Lo scrive la Banca nazionale svizzera (BNS) in un comunicato in cui annuncia una linea di credito di 100 miliardi di franchi.

  • 19h30

    Conferenza stampa del Governo

    Concretamente all'incontro con i media parteciperanno il presidente della Confederazione Alain Berset e la consigliera federale Karin Keller-Sutter, responsabile del Dipartimento federale delle finanze DFF); la presidente del Consiglio di amministrazione della Finma Marlene Amstad; il presidente della direzione della BNS Thomas Jordan; nonché Colm Kelleher e Axel Lehmann, presidenti dei Consigli di amministrazione rispettivamente di UBS e di Credit Suisse (CS).

  • 18h40

    Conferenza stampa del Consiglio federale alle 19h30

    Il portavoce del Governo conferma la conferenza stampa alle 19:30.

  • 18h18

    BNS avrebbe offerto liquidità a UBS per 100 miliardi

    La Banca nazionale svizzera (BNS) avrebbe offerto a UBS una linea di liquidità di 100 miliardi di franchi nell'ambito dell'accordo per acquistare Credit Suisse. Lo riferisce il Wall Street Journal.

  • 18h16

    UBS avrebbe detto di sì all'acquisto per 2 miliardi

    UBS avrebbe acconsentito ad acquistare Credit Suisse, per un ammontare di 2 miliardi di dollari, un'offerta aumentata rispetto a quelle iniziale: lo scrive il «Financial Times».

    L'accordo fra gli istituti dovrebbe essere firmato ancora oggi, aggiunge la testata britannica. UBS pagherebbe 0,50 franchi per azione, un ammontare parecchio inferiore al corso di chiusura di venerdì, che era di 1,86 franchi.

  • 18h08

    Fine delle trattative, il Governo incontra le autorità e i partiti

    Le trattative sul futuro di Credit Suisse sarebbero giunte a una conclusione. Il Consiglio federale sembra intenzionato a informare importanti esponenti delle autorità e dei partiti dalle 18, prima di comunicare l'esito alla popolazione.

    È quanto scrivono le testate di CH Media facendo riferimento ad ambienti vicini al Governo. La Cancelleria federale non ha comunque ancora comunicato l'orario di una possibile conferenza stampa.

  • 18h08

    Anche chi ha obbligazioni dovrà subire perdite?

    Nell'ambito del salvataggio di Credit Suisse (CS) potrebbero essere chiamati a passare alla cassa non solo gli azionisti, bensì anche i detentori di obbligazioni: le autorità elvetiche stanno esaminando la possibilità di imporre perdite a questi creditori, afferma la Reuters citando fonti informate.

    Tuttavia le autorità di regolamentazione europee avrebbero espresso grande preoccupazione per una tale mossa: temono infatti che essa possa danneggiare ulteriormente la fiducia degli investitori nel settore finanziario dell'intero continente. Una decisione definitiva non sarebbe quindi ancora stata presa.

  • 17h30

    «Se non c'è acquirente non vale più niente»

    Se Credit Suisse (CS) non trova più alcun acquirente vuole dire che non ha più valore: lo afferma Klaus Wellershoff, ex capo economista dell'allora Società di banca svizzera (SBS) intervistato oggi da Blick TV sugli ultimi sviluppi relativi all'istituto in difficoltà.

    Stando al 59enne se si considera la cosa in modo contabile - crediti, immobili, ecc, meno i passivi - presso Credit Suisse qualcosa c'è. «Ma se non si trova più qualcuno che compra, nella pratica quello che c'è non vale niente».

    Sempre secondo Wellershoff tutto lascia presumere che domani l'azione CS non sarà negoziata alla borsa di Zurigo.

  • 15h46

    Berna pensa a nazionalizzazione

    Ancora voci su Credit Suisse: il Consiglio federale starebbe pensando a nazionalizzare interamente o in parte la banca nel caso in cui un accordo con UBS non dovesse essere raggiunto. È quanto afferma l'agenzia economica Bloomberg, citando fonti informate.

  • 13h52

    Credit Suisse contraria a offerta UBS: troppo bassa

    Credit Suisse sarebbe contraria all'offerta da un miliardo di dollari di UBS. Lo riporta l'agenzia stampa americana Bloomberg, secondo la quale Credit Suisse la starebbe respingendo sostenuta dal suo maggiore azionista. Secondo Bloomberg, Credit Suisse ritiene l'offerta troppo bassa e non buona per gli azionisti.

  • 13h43

    UBS offre un miliardo per acquistare Credit Suisse

    UBS avrebbe offerto un miliardo di dollari per acquistare Credit Suisse. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali l'operazione è tutta in titoli.

    L'offerta prevede il pagamento di 0,25 franchi da pagare in azioni Ubs, ben al di sotto degli 1,86 franchi della chiusura di Credit Suisse venerdì.

    Secondo quanto riporta il Financial Times, le autorità elvetiche per facilitare la chiusura dell'accordo prima dell'apertura dei mercati di domani si apprestano a cambiare le leggi così da aggirare il voto degli azionisti sull'operazione. La Fed avrebbe dato il suo consenso alla transazione.

  • 11h33

    ASIB chiede una task force per salvare gli impieghi

    In vista della probabile imminente acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, l'Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) chiede l'istituzione di una task force per la salvaguardia dei posti di lavoro. L'unità operativa dovrebbe comprendere rappresentanti del datore di lavoro, della commissione del personale e delle associazioni dei dipendenti.

  • 10h12

    Consiglio federale si riunisce nuovamente a Berna

    Il Consiglio federale si è riunito nuovamente stamane a Berna per discutere delle difficoltà con le quali è confrontata Credit Suisse. Interpellato dall'agenzia Keystone-ATS, il Dipartimento federale delle finanze (DFF) non ha voluto commentare.

    I membri dell'Esecutivo si sono riuniti al Bernerhof, sede del DFF, come attesta un video del portale «20 Minuten».

    Secondo un fotografo di Keystone-ATS, le tapparelle del Bernerhof sono rimaste abbassate. Sul video si vedono entrare nella sede del DFF il ministro dell'energia Albert Rösti, il presidente della Confederazione Alain Berset e la ministra della difesa Viola Amherd.

    Secondo i media, i colloqui si concentreranno ancora una volta sul salvataggio di Credit Suisse. Tra le altre cose, UBS chiede circa sei miliardi di dollari, ha scritto l'agenzia di stampa Reuters nella tarda serata di ieri, citando persone a conoscenza delle trattative. Le discussioni sono in corso e la cifra potrebbe ancora cambiare.

  • 09h24

    Roubini: «Credit Suisse dev'essere scissa in tre»

    Secondo l'economista statunitense Nouriel Roubini, Credit Suisse, in subbuglio da diversi giorni, dovrebbe essere divisa al più presto in tre parti. Nella stampa domenicale parla di banca commerciale, gestione patrimoniale e banca d'investimento.

  • 08h57

    Ultimo giorno perché UBS inglobi Credit Suisse e eviti catastrofe

    Il numero uno delle banche elvetiche UBS, sotto pressione da parte delle autorità, deve completare l'acquisizione del rivale Credit Suisse oggi se vuole evitare un crollo e un'ondata di panico contagiosa sui mercati domani.

    UBS acquisterà il Credit Suisse e l'accordo verrà siglato oggi in occasione di una riunione straordinaria del governo e dei dirigenti dei due colossi bancari a Berna, ha dichiarato ieri il Blick.

    Una fusione tra le due maggiori banche del Paese, una delle quali è sempre più sfiduciata dagli investitori, è un affare complesso che normalmente potrebbe richiedere mesi. UBS avrà avuto pochi giorni.

  • 08h03

    UBS cerca 6 miliardi di garanzie dal Governo

    UBS cerca almeno 6 miliardi di dollari di garanzie dalla Confederazione per una possibile acquisizione di Credit Suisse. Lo riporta Reuters sul proprio sito.

    Le nozze fra Credit Suisse e UBS potrebbero tradursi nel taglio di 10.000 posti di lavoro.

    Le trattative fra le due banche proseguono alla ricerca di un accordo per fermare il calo della fiducia in Credit Suisse e calmare le tensioni sui mercati.