FranciaBayrou va incontro a socialisti e destra per evitare la sfiducia
SDA
28.1.2025 - 10:00
Non ci saranno tagli di insegnanti nella scuola, né nuove imposte per le famiglie: il premier François Bayrou intende andare incontro nel primo caso ai socialisti, nel secondo alla destra e al centro, con l'obiettivo di evitare un voto di sfiducia al suo governo.
SDA / Paolo Beretta
28.01.2025, 10:00
28.01.2025, 10:24
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Confermando le concessioni sulle quali aveva già dato disponibilità, nella settimana decisiva per il passaggio in parlamento della manovra finanziaria 2025, Bayrou ha lanciato un appello alla «responsabilità» per trovare un compromesso sulla finanziaria.
«Ho fiducia – ha detto il premier francese ieri sera intervistato dall'emittente tv LCI – nel senso di responsabilità di tutti».
Il primo appuntamento cruciale per la manovra è fissato per giovedì, con una riunione in commissione paritaria – sette senatori e sette deputati – per cercare un compromesso.
Ecco che cosa ha concesso Bayrou
Il premier spera che i socialisti non votino la sfiducia così come hanno fatto in occasione del suo discorso di politica generale in Assemblée Nationale ed ha ufficialmente abbandonato la soppressione di 4'000 posti di insegnante, proposta messa in cantiere dal suo predecessore Michel Barnier.
Ed ha scartato anche l'ipotesi di finanziare la previdenza – la Sécurité Sociale – con 7 ore di lavoro non remunerato, una proposta che irritava socialisti e molti macroniani. Perché – ha spiegato – «il lavoro deve essere remunerato».
Quanto a centro e destra, Bayrou ha annunciato che «nessuna nuova imposta» graverà sulle famiglie nel 2025 e sull'immigrazione si è pronunciato per una restrizione dello ius soli – il diritto di cittadinanza per nascita – ma soltanto a Mayotte, l'isola francese nell'Oceano Pacifico in gravi difficoltà, e non nel resto del paese.
Il progetto sul «fine vita» sarà scisso in due
Nell'intervista Bayrou ha inoltre confermato di voler scindere in due parti il progetto di legge sul «fine vita», per distinguere i «due temi» delle cure palliative e dell'aiuto a morire.
Questo, ha precisato, allo scopo di «poter votare diversamente su ognuno di questi due testi». «Per me – ha detto – le cure palliative non sono un diritto, sono un dovere». Mentre l'aiuto a morire è un «dibattito di coscienza».
Oltre 200 fra socialisti e macroniani avevano invitato ieri, in una «tribuna» pubblicata da «Le Parisien», a non scindere il testo, sostenendo che «dissociare le cure palliative dall'aiuto medicalizzato attivo a morire sarebbe un errore».
La tribuna, firmata fra gli altri dalla presidente dell'Assemblée Nationale, Yaël Braun-Pivet, era stata messa online a qualche ora dall'intervista di Bayrou.
Niente voto sull'immigrazione
Parlando con LCI, il premier ha poi spiegato che «l'immigrazione non può essere – costituzionalmente – un tema di referendum», dopo che il presidente Emmanuel Macron aveva parlato nei giorni scorsi della possibilità di consultare i francesi su questo argomento.
La destra e l'estrema destra reclamano il voto popolare sull'immigrazione, ma l'articolo 11 della Costituzione restringe i temi che possono far oggetto di un referendum. Fra questi, la politica migratoria.