Capace di cancellare due Championship Point a Roger Federer nel quinto set della finale di Wimbledon Novak Djokovic ha dato ancora una volta mostra di un'eccezionale forza mentale, risultata decisiva nella conquista del suo 16esimo torneo del Grande Slam.
«Prima di tutto devo dire che il sollievo è immenso - ha riferito all'inizio della conferenza stampa post partita Novak Djokovic - vincere un match come questo ti ripaga di tutti gli sforzi profusi in ore e ore di allenamento nel corsi degli anni. Vincere contro uno dei miei più grandi rivali da un senso ad ogni minuto passato in campo ad allenarsi. Riguardo all'atmosfera di oggi, be', già sapevo a cosa andavo in contro. Ero preparato e sapevo che dovevo concentrarmi su me stesso».
Il 1° match point gettato al vento
«Come detto mi ero preparato non solo a ciò che sarebbe potuto succedere in campo ma anche alle reazioni sugli spalti. Di conseguenza ho fatto in modo di proteggermi e rimanere concentrato sulla partita. Secondo me è proprio questa stabilità emotiva che mi ha permesso di salvare i match ball (sull’8-7 nel quinto set Federer ha avuto due Match Point ndr.)», ha poi analizzato il serbo.
Il 2° match point cancellato da Nole
Ma quindi il tifo in favore a Roger Federer non ha perturbato in alcun modo il 16 volte vincitore di un torneo del Grande Slam? «Sinceramente è difficile fare un’astrazione totale - ha raccontato Nole - nei momenti molto caldi se le reazioni del pubblico sono in tuo favore ti spronano, ti danno un colpo di mano, soprattutto a livello di energia. Se non ricevi questa energia dal pubblico devi fare in modo di trovarla altrove».
«Nel mio caso quando sentivo la folla gridare “Roger” io sentivo “Djokovic”. Lo so può sembrare bizzarro o quasi perverso, ma è stato così. Ho cercato di convincermi che gli spettatori gridavano in mio favore. È un esercizio mentale», ha poi specificato in conclusione il fresco vincitore di Wimbledon.