«I buoni giocatori si scoprono da soli» Parola dello scout che scoprì Ronaldo, Neymar, van Nistelrooy e tanti altri

bfi

28.4.2021

Piet de Visser
Piet de Visser
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Piet de Visser è lo scout che ha scoperto tanti campionissimi del mondo del calcio. Abrahmovic lo portò a Londra e questo fece la fortuna dei Blues e di tanti giocatori.

bfi

28.4.2021

Dopo una carriera di buon successo come giocatore e manager in Olanda, de Visser fu costretto a ritirarsi presto a causa di problemi cardiaci.

Ma la cattiva salute dell'olandese non poteva certo ostacolare la sua passione per il calcio: rivolse il suo occhio alla scoperta di giovani talenti, diventando ben presto uno degli scout più apprezzati a livello mondiale.  

«Ho avuto un problema al cuore. Anche mio padre ce l'aveva ed è morto molto giovane a causa di un attacco cardiaco. Il dottore disse che c'è un momento in cui cadi e muori. Ho smesso di allenare e sono andato a viaggiare».

Era il 1992 quando l'allora 58enne Piet de Visser diede il suo addio alla professione di allenatore e diventò uno scout, che in giro per il mondo doveva portare in Olanda la nuova generazione di Cruijff, Neskensm, Gullit e Van Basten.

Usando un codice tattico che solo lui e la sua segretaria possono capire, de Visser iniziò ad analizzare attentamente l'abilità di un giocatore in cinque fasi: abilità, visione, fisico, mentalità e carattere. Su foglio di carta, penna alla mano, l'olandese inserisce nelle tabelle dei numeri, lettere che rappresentano un sistema di punteggio, inaccessibile al resto del mondo. 

The Sun

Il miliardario russo Abramovich, patron del Chelsea, fu così colpito dalla capacità di de Visser nello scovare giocatori che lo assunse in veste di suo scout personale. 

La sua abilità nell'individuare il potenziale di un giocatore ha fatto sì che Piet sia stato lo speciale consulente per i Blues per oltre un decennio.

Campioni del calibro di Robben, Alex, Courtois potrebbero non essere mai approdati a Londra se non fosse stato per l'apprezzato scout.

La sua prima scoperta: il Fenomeno che gli cambiò la vita

La sua prima avventura fuori dai confini nazionali lo portò in Francia, ad un torneo internazionale per squadre di juniores.

«A St. Brieux, in un piccolo torneo in Francia, ho visto per la prima volta Ronaldo Luiz Nazario de Lima (in arte Ronaldo n.d.r.). Era il 1993, Ronaldo aveva 16 anni e i suoi movimento mi cambiarono la vita», ha raccontato de Visser a 'The Sun'.

Durante la sua prima avventura di scouting professionale al PSV, de Visser portò in Olanda il giovane difensore brasiliano Alex, l'attaccante Jefferson Farfán e il portiere Heurelho Gomes.  

1995, Ronaldo con la prima maglia europea, quella del PSV Eindhoven
1995, Ronaldo con la prima maglia europea, quella del PSV Eindhoven
KEYSTONE

A proposito di Ronaldo, il fenomeno, l'oggi 86enne racconta: «Era fenomenale. Correva con la palla, dribblava in movimento e passava il giocatore in piena velocità e con grande abilità».

Van Nistelrooy: «Segnava sempre»

Al secondo anno di lavoro per il PSV de Visser si trovava a bordo campo per visionare una partita del FC Den Bosch - formazione olandese di seconda categoria - quando il suo occhio cadde su un17enne, tale Ruud van Nistelrooy. De Visser tentò di portarlo a Eindhoven ma visto che all'epoca il bomber del PSV era Ronaldo, il club non sentì il bisogno di portarsi a casa anche Van Nistelrooy. 

2001, Ruud van Nistelrooy veste la maglia del PSV Eindhoven prima di spiccare i volo verso i grandi campionati nazionali europei
2001, Ruud van Nistelrooy veste la maglia del PSV Eindhoven prima di spiccare i volo verso i grandi campionati nazionali europei
KEYSTONE

La macchina da gol olandese ha dovuto dunque aspettare il suo turno, e solo quando Ronaldo partì per Barcellona, Nistelrooy fu portato ad Eindhoven.

«Segnava sempre, era uno dei più grandi attaccanti che avessi mai visto».

De Bruyne: «Era quasi un 10. E io non do mai un 10»

De Visser ha parlato anche della sua gioia nello scovare Kevin De Bruyne. Secondo l'olandese il belga è uno «dei migliori giocatori che ho trattato. Dal primo tocco di palla mi sono innamorato di lui. Kevin vuole solo vincere. Ha dei passaggi illuminanti, una grande visione, gioca con il piede sinistro o il destro, non importa. Nella mia scala di punteggi era quasi un 10. E io non do mai un 10».

Queste le parole di chi ha scoperto oltre a Ronaldo, van Nistelrooy e De Bruyne, anche Neymar e David Luiz.

2011, Kevin De Bruyne con la maglia del Genk prima di passare al Chelsea 
2011, Kevin De Bruyne con la maglia del Genk prima di passare al Chelsea 
KEYSTONE

David Luiz, scoperto nella terza divisione brasiliana

Nel suo peregrinare per il Sudamerica De Visser ha incredibilmente trovato David Luiz, un ragazzo allora ventenne che giocava nella terza divisione brasiliana per il Vitória.

David Luiz  arrivò al Chelsea nel 2011. De Visser lo aveva visto già nel 2006 in Brasile, quando giocava in serie C
David Luiz  arrivò al Chelsea nel 2011. De Visser lo aveva visto già nel 2006 in Brasile, quando giocava in serie C
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Più di un decennio dopo, il difensore oggi i forza all'Arsenal riconosce ancora l'enorme e decisivo impatto che de Visser ha avuto sulla sua carriera professionale.

«I buoni giocatori si scoprono da soli»

Nonostante i suoi tanti successi e i molti meriti che gli sono stati attribuiti, l'86enne che ha vissuto di calcio tutta la vita riconosce di non aver fatto nulla di straordinario. «I buoni giocatori si scoprono da soli. Sono loro a costruirsi una carriera e non gli scout».