Denuncia rivolta a 'Qatar 2022'Non pagati da mesi lavoratori che percepiscono 2 dollari al giorno
bfi
27.9.2018
Secondo Amnesty International vi sono dozzine di lavoratori impiegati nella costruzione di stadi per Qatar 2022 che non sono pagati da mesi.
Non è una novità, è una questione che si ripete, ogni quattro anni. Nel 2010 toccò al Sudafrica di Nelson Mandela ospitare i primi Mondiali di calcio su suolo africano, poi fu la volta del Brasile quattro anni dopo. Le critiche furono le stesse: sfruttamento di mano d'opera e smembramento di insediamenti residenziali. Dalla Russia, ospite della recente edizione, sono arrivate pochissime notizie di questo genere anche se il fatto di per sé non significa che non vi siano state violazioni se non quella della libera stampa.
Stavolta tocca al Qatar, Stato che ospiterà i campionati del mondo di calcio nel 2022. Infatti, secondo Amnesty International, sarebbero dozzine i lavoratori dei cantieri impegnati nella realizzazione di stadi e infrastrutture in qualche modo collegate al calcio che non vengono pagati da mesi.
Secondo l'organizzazione per i diritti umani vi sarebbero arretrati di quasi 2'000 dollari a testa, che per molti lavoratori nepalesi, indiani e filippini rappresentano il guadagno di 10 mesi di lavoro.
Aldilà della questione se 2 dollari al giorno in un Paese tra i più ricchi al mondo sia un salario equo e dignitoso, Amnesty sottolinea invece come il mancato pagamento dei salari abbia rovinato delle vite di intere famiglie ed esorta il governo del Qatar a pagare quanto promesso.
Pronta la presa di posizione del ministero del lavoro del Qatar che ha affermato come tali abusi non sono tollerati nel Paese e che sono già in corso dei procedimenti giudiziari contro Mercury MENA (la ditta di costruzioni incriminata).
«Sebbene Mercury MENA non operi più in Qatar - ha commentato il portavoce del ministero qatariota - le questioni legali continueranno e condurremo un'indagine completa».