Fredy Guarín, uno dei calciatori colombiani più talentuosi degli ultimi anni, ha rivelato la sua drammatica battaglia contro l'alcolismo, iniziata durante il suo periodo all'Inter e continuata anche negli anni seguenti della sua carriera.
Hai fretta? blue News riassume per te
- L'ex centrocampista dell'Inter Fredy Guarín ha confessato che il suo problema con l'alcol è iniziato durante il periodo neroazzurro, nonostante fosse uno dei migliori momenti della sua carriera.
- Dopo aver lasciato l'Italia, la situazione è peggiorata in Cina e Brasile, dove è arrivato a consumare fino a 70 birre in una sola notte.
- Ritiratosi nel 2021, l'ex calciatore ha recentemente smesso di bere e sta ricostruendo la sua vita, lontano dall'alcol.
Fredy Guarín è stato uno dei calciatori colombiani più influenti e di successo degli ultimi 15 anni. Tuttavia, la sua carriera è stata segnata da una battaglia personale contro l'alcolismo.
In un'intervista rilasciata durante il programma «Los Informantes» del canale televisivo colombiano «Caracol Televisión», l'ex mediano ha rivelato che il problema è iniziato durante il periodo in cui militava nell'Inter.
Il nativo di Puerto Boyacá debutta fra i professionisti fra le fila dell'Atlético Huila nel 2003. Prima di arrivare in Europa passa all'Envigado, con una breve parentesi in prestito in Argentina al Boca Juniors. Nel 2006 sbarca nel Vecchio Continente, vestendo la maglia del Saint-Étienne e in seguito del Porto, per poi giungere all'Inter nel gennaio del 2012.
Nell'arco di cinque stagioni con i nerazzurri disputa 141 partite, realizzando 22 reti. Proprio in questo periodo, il migliore della carriera dal punto di vista sportivo, iniziano i guai.
«Mi ubriacavo prima delle partite»
«Ho iniziato a farmi un nome in Italia e lì è partito un po’ tutto, anche fuori dal campo. Riuscivo a gestirlo molto bene: mi ubriacavo due giorni prima della partita, poi arrivavo in campo e le cose funzionavano bene», ammette l'ex calciatore nell'intervista rilasciata al canale televisivo sudamericano.
«Vincevamo, segnavo uno o due gol - racconta il colombiano - più di quando non bevevo, forse per il senso di colpa. Bevevo a casa, in discoteca, al ristorante. Cercavo compagnia. L'ambiente: champagne ovunque e c'erano le migliori modelle. Avevo la mia famiglia ed era lì che le cose si complicavano. Sapevo che stavo sbagliando, sia nel lavoro sia nelle responsabilità familiari».
«Ho perso di vista il valore della famiglia e il mio obiettivo nel calcio. Mi sembrava di non avere più alcun limite. Ero completamente sopraffatto dall'alcol, così io e il mio agente abbiamo deciso: dovevo andarmene, non potevo più rimanere a Milano».
Lasciata l'Italia dopo quattro anni, il centrocampista passa dalla Cina, per poi tornare in Sud America, nella massima lega brasiliana milita nel Vasco da Gama. Fuori dal campo però la situazione non migliora.
70 birre in una sola notte
«Andando in Cina sono completamente degenerato nell'alcolismo. Mi alzavo, andavo ad allenarmi e dopo bevevo», in Brasile «sono stati sei mesi in cui mi sono sentito l’uomo più felice del mondo su un campo da calcio (…) bevevo 50, 60, persino 70 birre in una sola notte. Poi è arrivata la pandemia: niente allenamenti, niente squadra, niente calcio. Non avevo paura. Frequentavo le favelas, stavo con ragazze a caso, mi lasciavo andare completamente», spiega Guarín con le lacrime agli occhi.
«Mi addormentavo esausto e, appena mi svegliavo, avevo una birra accanto per continuare a bere. Vivevo al 17esimo piano, ero completamente alienato dalla realtà e la mia reazione fu tentare di lanciarmi dal balcone. Una rete di protezione mi respinse indietro», arriva addirittura ad ammettere il sudamericano.
Il 38enne mette fine alla propria carriera di calciatore nel 2021, giocando le ultime partite con la casacca del Millonarios FC, squadra della città di Bogotà.
Nel frattempo la situazione dell'ex interista fortunatamente migliora, non tocca più l'alcol da sei mesi e sta cercando di riprendersi in mano la propria vita.