9 anni nelle carceri del Brasile Dopo Dani Alves anche l'ex compagno Robinho finisce in carcere per stupro

bfi

23.3.2024

 Robinho, all'anagrafe Robson de Souz con la maglia del Real Madrid (2008).
 Robinho, all'anagrafe Robson de Souz con la maglia del Real Madrid (2008).

L'ex calciatore brasiliano Robinho deve scontare subito la pena per stupro di nove anni di carcere. È quanto ha deciso un giudice della Corte Suprema brasiliana che ha respinto la sospensione della pena richiesta dallo stesso Robinho fino a quando non saranno esauriti tutti i possibili ricorsi.

bfi

23.3.2024

Hai fretta? blue News riassume per te

  • L'ex calciatore brasiliano Robinho, ex Real Madrid e Milan tra gli altri, dovrà scontare la pena per stupro di nove anni di carcere, in Brasile.
  • Il 40enne era stato condannato in Italia per lo stupro di gruppo di una giovane albanese avvenuto nel 2013 a Milano.
  • Il giudice Fux ha respinto la richiesta dell'ex nazionale di sospendere la sentenza.

«Respingo la richiesta di misure cautelari e si mantiene l'ordine di detenzione affinché possa iniziare a scontare la pena», ha dichiarato il giudice Luiz Fux nella sua sentenza rivolta all'ex calciatore della Nazionale brasiliana Robson de Sousa, conosciuto come Robinho.

Per Robinho si apriranno dunque le porte di un carcere brasiliano.

L'ex calciatore della Nazionale verdeoro, del Real Madrid e del Milan, è stato arrestato dalla polizia federale dopo che il giudice della Corte suprema (Stf) Luiz Fux ha rigettato la richiesta della difesa dell'atleta di sospendere l'esecuzione della condanna a nove anni per stupro, comminata dal tribunale di Milano nel 2017 e che per decisione della magistratura brasiliana sarà scontata nel Paese sudamericano.

L'atleta si trovava con la famiglia nella sua villa di Guaruja, sul litorale paulista, quando è stato raggiunto dagli agenti per esser condotto prima presso la sede della polizia federale di Santos e poi, dopo delle formalità di rito, essere trasferito in un penitenziario che sarà indicato dalle autorità.

La difesa di Robinho sostiene che la decisione dei giudici del Supremo tribunale di giustizia (Stj) di omologare la sentenza italiana sia incostituzionale e, per questo, confidando in una possibile revisione dal provvedimento da parte della Corte suprema - ultimo possibile ricorso giudiziario - aveva chiesto di rinviare il momento del trasferimento in carcere.

2007: Robinho (centro),in cmpagnia degli allora compagni di nazionale, Kaka (sinistra ) e Ronaldinho
2007: Robinho (centro),in cmpagnia degli allora compagni di nazionale, Kaka (sinistra ) e Ronaldinho

«È plausibile che la Corte suprema ci dia ragione, ma per poter presentare il ricorso dobbiamo aspettare di leggere le motivazioni della sentenza e non sappiamo quando sarà possibile».

Per questo, considerato che il calciatore «non ha intenzione di sottrarsi alla giustizia» è giusto che aspetti in libertà la decisione inappellabile della Corte, aveva dichiarato alla stampa l'avvocato José Eduardo de Alckmin.

Ma l'istanza, presentata con «urgenza», è stata affidata alla valutazione del giudice di turno Fux, che in poche ore si è espresso contro la richiesta.

I magistrati della Corte suprema avevano deciso per l'immediata carcerazione considerati i lunghi anni che Robinho ha trascorso in libertà dopo la condanna definitiva in Italia, a cui si era sottratto trasferendosi in Brasile, sapendo che la legge del Paese sudamericano impedisce l'estradizione dei suoi cittadini.

2009: Dani Alves (sinistra) e Robinho con la casacca del loro Nazionale.
2009: Dani Alves (sinistra) e Robinho con la casacca del loro Nazionale.
Imago

Il calciatore era stato condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una giovane albanese avvenuto nel 2013 in una discoteca di Milano. La vittima era «incosciente» a causa dell'abuso di alcol. Robinho e i cinque complici hanno sempre affermato che la vittima fosse consenziente.

Dani Alves, ex compagno caduto nella stessa disgrazia

«Il denaro che Alves ha, il denaro che qualcuno può prestargli, non può compensare l'offesa che un uomo fa a una donna commettendo uno stupro. Quando il sesso è qualcosa che si fa tra due persone, deve essere consentito e acconsentito da entrambi. Questo è, di fatto, un crimine. Non possiamo tacere contro queste ingiustizie», ha detto il presidente brasiliano Lula in seguito alle informazioni di un possibile rilascio di Dani Alves dalla prigione spagnola su pagamento di una cauzione di 1 milione di euro.

Denaro che l'ex calciatore non avrebbe più, ma che alcuni suoi amici facoltosi avrebbero deciso di prestargli.