Il bomber del Liverpool si è raccontato in un'intervista rilasciata al quotidiano sportivo francese L'Équipe, svelando anche molti segreti sulla sua preparazione fisica oltre che i suoi obiettivi.
31 reti e 16 assist in 51 partite giocate. È questo il biglietto da visita dell'attaccante egiziano al termine della corrente stagione. Con il suo Liverpool Mohamed Salah ha conquistato la FA Cup e la Coppa di lega inglese, oltre che essere arrivato in finale di Champions League e aver terminato il campionato di Premier al secondo posto, a un punto dai vincitori del Manchester City.
Il 29enne - festeggerà tra l'altro il 30esimo compleanno proprio domani (mercoledì 15 giugno) - è ormai da diversi anni nel ristretto gruppo dei migliori attaccanti del pianeta. Dopo il passaggio al Liverpool nell'estate del 2017 l'egiziano è letteralmente esploso, ma il suo viaggio è iniziato molto tempo prima.
Un obiettivo dopo l'altro
«Ricordo che quando ho lasciato il mio Paese, dieci anni fa, traboccavo di motivazione. Sapevo di dover essere molto forte per non mancare la mia opportunità. Mi sono posto un obiettivo dopo l'altro. Prima di tutto, trovare il mio spazio nel Basilea, poi diventare il miglior giocatore egiziano, poi essere eletto "giocatore africano dell'anno" e così via», ha raccontato Salah in un'intervista pubblicata dal quotidiano sportivo L'Équipe.
«In seguito mi sono detto che potevo diventare il miglior calciatore africano della storia - ha proseguito il bomber dei Reds - e ora voglio il Pallone d'Oro. Voglio vincere per raggiungere George Weah, l'unico vincitore africano (nel 1995 ndr.). Se ci riuscirò, punterò a farne un secondo. Non ho bisogno di un allenatore o di qualcun altro per avere maggior fame di successi».
Per sfoderare prestazioni maiuscole una volta o anche più a settimana, curare nel dettaglio gli aspetti legati al proprio fisico e prendersi cura del proprio corpo è diventato imprescindibile. Anche in questo l'ala egiziana eccelle.
«Durante il mio periodo alla Roma (2015-2017 ndr.), ho iniziato a cercare quei dettagli che mi aiutassero a recuperare bene, a sentirmi tonico partita dopo partita», ha spiegato Mohamed.
«Casa mia è come un ospedale»
«Col tempo ho poi comprato diverse attrezzature e strumenti. Da allora è diventata un'abitudine. Mi piace dire che casa mia sembra un ospedale... e mia moglie non lo trova molto divertente (ride). Due stanze della nostra casa sono dedicate a diverse attrezzi per il fitness, strumenti per la crioterapia, e c'è pure una camera iperbarica. Sono sempre alla ricerca di nuove macchine per migliorare la mia condizione fisica», ha poi specificato il Faraone, ammettendo di passare molto tempo su internet, soprattutto su YouTube, per cercare costantemente nuove informazioni e studi.
«Per me è diventato uno stile di vita - ha continuato il 29enne - sperimento con le macchine, cerco quello che ognuna di queste può darmi. Le uso almeno tre o quattro volte alla settimana, ma soprattutto ascolto il mio corpo. I benefici di questo lavoro li ho sperimentati sul campo».
«Sono rimasto scioccato...»
Questa attenzione a 360 gradi ha permesso a un ragazzino cresciuto nelle giovanili del Al Mokawloon di ambire al blasonato Pallone d'Oro... «È bello sentire il proprio nome accostato al Pallone d'Oro. Non lo nego, io punto a essere riconosciuto come il miglior giocatore del mondo, e il Pallone d'Oro è in cima ai miei obiettivi».
«Sono rimasto scioccato dalla mia posizione nella classifica del 2021 ("solo" al settimo posto alle spalle di Messi, Lewandowski, Jorginho, Benzema, Kanté e Ronaldo). Per quest'anno, la sconfitta contro il Real Madrid in finale di Champions è sicuramente un handicap, anche se ho giocato una buona partita. Ma non cancella tutti i risultati ottenuti negli ultimi mesi. Aspettiamo il voto della giuria. E se non sarò il vincitore del Pallone d'Oro nel 2022, farò di tutto per essere il prossimo», ha poi concluso speranzoso e allo stesso tempo un realista Salah, cosciente che quest'anno sarà molto dura scalzare Karim Benzema dal trono.