Abbiamo incontrato l'unico giocatore elvetico che milita nella Serie B italiana per un'intervista esclusiva. Con Simon Sohm, in forza al Parma dallo scorso anno, abbiamo parlato della sua prima stagione giocata lontano da casa, del suo futuro, della Nazionale e del celebre compagno di squadra Gigi Buffon...
Tre volte la Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, due Coppe Uefa, una Supercoppa Europea, questi sono i grandi successi del Parma degli anni '90; una superpotenza del calcio italiano, un grande attore del panorama europeo di allora.
Stefano Tanzi e la Parmalat portarono il Parma laddove non era mai stato, assoldando calciatori del calibro di Gianfranco Zola, Dino Baggio, Lilian Thuram, Crespo, Fernando Couto, Hristo Stoichkov e Pippo Inzaghi, per citarne solo alcuni.
Poi ci fu il crollo della multinazionale del latte che trascinò con sé anche il club romagnolo: nel 2008 il Parma veniva retrocesso in Serie B. Un anno di purgatorio nella serie cadetta per poi tornare in A; ma i problemi societari non erano certo terminati, tanto che nel 2016 il Parma falliva.
La stagione successiva, il Parma 1913 - una nuova società - riparte dalla Serie D, dove i Crociati affrontano la scalata raggiungendo la Serie A, solo due stagioni più tardi. Al termine dello scorso campionato, il Parma, per demeriti sportivi questa volta, retrocede in B.
Il centro sportivo di Collecchio, dove si allenano i Crociati, non tradisce la storia e il blasone della società, che mira ad un soggiorno stagionale in Serie B prima del ritorno in A. Tra gli artefici di quest’ulteriore rinascita anche Gianluigi Buffon, che proprio a Parma iniziò la sua carriera professionistica prima di diventare un immortale del calcio con i colori della Juventus. Lui, simbolo di un carattere indomito, sanguigno e resiliente è stato chiamato all'ultima impresa sportiva.
Davanti a Buffon, in difesa, un giovane di 20 anni, nato e cresciuto a Zurigo, che nell’ottobre dello scorso anno ha lasciato la Super League svizzera per la Serie A , al servizio del Parma. Noi di blue Sport abbiamo incontrato Simon Sohm proprio a Parma, dove anche grazie all'aiuto di Buffon mira a diventare uno dei grossi nomi del calcio svizzero e non solo.
È quasi un anno che sei arrivato a Parma. Come ti senti? Ti piace la città?
Mi sento molto bene qui. All'inizio ho avuto bisogno di un po' di tempo per abituarmi ad una nuova città, un nuovo paese e una nuova lingua. Adesso però va molto meglio, anche l’intesa con i compagni é cresciuta molto. Sono molto felice di essere qui.
Come va con l’italiano? Ti piace come lingua?
Sì, decisamente. In generale capisco bene, per parlare invece ho bisogno ancora di un po’ di aiuto. Ma in generale funziona (sorride).
Parma, l'Italia vive il calcio in maniera più viscerale che non la svizzera: senti questo aspetto quando giri per le strade, vai al ristorante o ti rechi agli allenamenti?
Si vede che qui il calcio è molto più sentito. Se cammino per strada vengo raggiunto spesso da tifosi che vogliono parlare e farsi fare una fotografia. Succede anche in Svizzera ma qui è molto più estremo. Per me è ok, mi piace così.
Com'è stato a livello personale il cambiamento fra la Super League e la Serie A? Quali sono state le più grandi difficoltà che hai riscontrato?
La più grande differenza è l’intensità. Sia in partita che in allenamento. In generale in Super League si ha più tempo per pensare, qui invece tutto è molto più veloce. All'inizio mi sono dovuto abituare a questo nuovo ritmo, non è stato facile.
L’anno scorso non hai avuto molto spazio. Disputare il campionato di Serie B potrebbe essere un’opportunità per giocare di più?
Penso che sia decisamente una possibilità per avere più tempo di gioco e ritagliarmi un posto da titolare. L’obiettivo è quello di tornare subito in Serie A, a livello personale invece, voglio migliorare, diventare un giocatore più completo per farmi trovare pronto per la Serie A, la prossima stagione.
Nella stagione scorsa hai detto di avere imparato molto dalle difficoltà. Qual'è la cosa più importante?
Si è vero, ho imparato molto. Direi che principalmente sono diventato più sicuro di me stesso, ho potuto imparare dai numerosi giocatori con grande esperienza con i quali ho avuto e ho la fortuna di giocare. Sì, principalmente penso di essere maturato come giocatore e come persona.
Ti alleni con Gianluigi Buffon: cosa significa ciò per un ragazzo che è cresciuto vedendolo in tv sui più grandi palcoscenici del calcio mondiale?
È una grande personalità nel mondo del calcio. All'inizio ero un po'o in soggezione. Lo conosco da quando sono piccolo, lo vedevo alla televisione, ora sono felice di poterci giocare assieme.
Per il momento non ho parlato molto con lui, è arrivato al campo di allenamento solamente da tre settimane e non c’è ancora stato il tempo, ma lo troveremo sicuramente.
Come vedi la squadra quest'anno?
Abbiamo una buona squadra, in estate ci sono stati molti nuovi arrivi e il nostro sistema di gioco è cambiato drasticamente, dunque da questo punto di vista abbiamo bisogno di un po' di tempo per abituarci alla nuova filosofia di gioco e ai nuovi compagni. Siamo comunque sulla buona strada.
Il vostro presidente è americano. Un giorno ti piacerebbe andare a giocare in MSL oppure preferiresti rimanere in Europa?
Al momento no, ma chi lo sa. Magari quando sarò più vecchio. Mi piacerebbe vivere una parentesi in America, magari più tardi nella mia carriera, ma al momento non mi interessa.
Hai già giocato una partita con la nazionale svizzera maggiore. Hai già avuto dei contatti con Murat Yakin?
No, non ho avuto contatti con Murat Yakin. Per me è sempre un obiettivo giocare o essere selezionato per la nazionale maggiore.
Sono molto contento di aver vissuto il mio debutto lo scorso anno, ma sono anche felice di poter giocare con la Under 21, dove posso svolgere un ruolo importante e aiutare maggiormente la squadra. Ma naturalmente la Nazionale maggiore è sempre un obiettivo.
Libri o Playstation?
Playstation.
Helsinki o Rio de Janeiro?
Rio de Janeiro.
Coca-Cola o Limonata?
Cola-cola (ride).
Città: Zurigo o Parma?
Zurigo, nonostante le condizioni meteorologiche (ride). La grande differenza è che Parma è più piccola, ci si conosce un po’ tutti. Zurigo, invece, è più grande. A me piace vivere nelle grandi città, e inoltre Zurigo è casa mia.